Il Supply Chain Management (SCM) è ad oggi riconosciuto come uno dei processi fondamentali all’interno di un’organizzazione, poiché ne riguarda la quasi totalità. Proprio per questo motivo la definizione di SCM è caratterizzata da confini ancora incerti che, nel corso degli anni, ne hanno portato alla creazione di diversi framework. Tali metodologie applicative, come il modello SCOR e il modello GSCF, propongono infatti approcci differenti ma hanno uno scopo comune: fornire tutti i passaggi per la pianificazione e la costruzione del Supply Chain Management. L’utilizzo di questi framework consente alle aziende di ottenere un processo di SCM efficace, in grado di fornire significativi vantaggi in termini di rapporto con la clientela, ottimizzazione dei costi e di struttura patrimoniale e finanziaria. Sebbene la gestione dei costi sia uno degli aspetti fondamentali del SCM, non sono mai state sviluppate tecniche contabili specificatamente dedicate a questo processo. A questo fine ci si è infatti limitati ad utilizzare le metodologie provenienti dalla contabilità dei costi e controllo di gestione come Benchmarking, Target Costing e Activity-Based Costing. L’avvento delle Distributed Ledger Technologies (DLTs) ha però portato a nuove prospettive in numerosissimi ambiti. In particolare, la tecnologia blockchain ha destato grande interesse per le sue applicazioni a livello finanziario: le proprietà di decentralizzazione e immutabilità del registro ne hanno da subito rivelato il potenziale, pur riconoscendo la presenza di difetti. Al momento attuale, gli utilizzi della blockchain restano limitati al campo finanziario e delle criptovalute ma la varietà delle sue tipologie e caratteristiche l’ha già resa oggetto dell’immaginario di possibili scenari applicativi nei più disparati ambiti. Trasparenza, automatizzazione, sicurezza ed eliminazione degli intermediari rendono la blockchain particolarmente interessante per il processo di Supply Chain Management. A questo proposito, infatti, tale applicazione apporterebbe notevoli miglioramenti sia a livello interno sia per gli stakeholder. L’impresa avrebbe la possibilità di incrementare la rapidità dei pagamenti in entrata e uscita e anche delle procedure contabili, ridurrebbe il rischio di frodi e gli errori in generale, portando a una maggiore affidabilità dei dati ottenuti in sede di analisi e, di conseguenza, migliorando il processo di pianificazione. Per quanto riguarda i soggetti portatori di interesse verso l’azienda, il sistema blockchain potrebbe facilitare le operazioni di revisione, rendere le informazioni sull’organizzazione più affidabili e accessibili riducendo l’asimmetria informativa e semplificare il processo di redazione e consultazione dei bilanci.

La blockchain applicata al Supply Chain Management: una prospettiva gestionale

CALZATI, GAIA
2022/2023

Abstract

Il Supply Chain Management (SCM) è ad oggi riconosciuto come uno dei processi fondamentali all’interno di un’organizzazione, poiché ne riguarda la quasi totalità. Proprio per questo motivo la definizione di SCM è caratterizzata da confini ancora incerti che, nel corso degli anni, ne hanno portato alla creazione di diversi framework. Tali metodologie applicative, come il modello SCOR e il modello GSCF, propongono infatti approcci differenti ma hanno uno scopo comune: fornire tutti i passaggi per la pianificazione e la costruzione del Supply Chain Management. L’utilizzo di questi framework consente alle aziende di ottenere un processo di SCM efficace, in grado di fornire significativi vantaggi in termini di rapporto con la clientela, ottimizzazione dei costi e di struttura patrimoniale e finanziaria. Sebbene la gestione dei costi sia uno degli aspetti fondamentali del SCM, non sono mai state sviluppate tecniche contabili specificatamente dedicate a questo processo. A questo fine ci si è infatti limitati ad utilizzare le metodologie provenienti dalla contabilità dei costi e controllo di gestione come Benchmarking, Target Costing e Activity-Based Costing. L’avvento delle Distributed Ledger Technologies (DLTs) ha però portato a nuove prospettive in numerosissimi ambiti. In particolare, la tecnologia blockchain ha destato grande interesse per le sue applicazioni a livello finanziario: le proprietà di decentralizzazione e immutabilità del registro ne hanno da subito rivelato il potenziale, pur riconoscendo la presenza di difetti. Al momento attuale, gli utilizzi della blockchain restano limitati al campo finanziario e delle criptovalute ma la varietà delle sue tipologie e caratteristiche l’ha già resa oggetto dell’immaginario di possibili scenari applicativi nei più disparati ambiti. Trasparenza, automatizzazione, sicurezza ed eliminazione degli intermediari rendono la blockchain particolarmente interessante per il processo di Supply Chain Management. A questo proposito, infatti, tale applicazione apporterebbe notevoli miglioramenti sia a livello interno sia per gli stakeholder. L’impresa avrebbe la possibilità di incrementare la rapidità dei pagamenti in entrata e uscita e anche delle procedure contabili, ridurrebbe il rischio di frodi e gli errori in generale, portando a una maggiore affidabilità dei dati ottenuti in sede di analisi e, di conseguenza, migliorando il processo di pianificazione. Per quanto riguarda i soggetti portatori di interesse verso l’azienda, il sistema blockchain potrebbe facilitare le operazioni di revisione, rendere le informazioni sull’organizzazione più affidabili e accessibili riducendo l’asimmetria informativa e semplificare il processo di redazione e consultazione dei bilanci.
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