This paper aims to analyze a specific phase of Abe Kōbō's career, taking into consideration several works dating back to the experimental season, which began in the 1970s. Particular attention is paid to the many facets of surrealism that intervene to distinguish the style of a nonconformist and desecrating artist, unique in his genre. In the existentialist works of previous years as well as in the period discussed here, the author had come developing the masterful ability to dissect reality, scrutinizing every minimal aspect hidden behind the veil of the too usual and by a work of manipulation and deceptive mystification . Precisely in view of such an end, his method of investigation had come to hinge on hyper-rational and absurd scenarios, which he judged as the most suitable for revealing the "sickness" of the contemporary world, for how it really manifested itself and denouncing, above all, its annihilating and alienating effects on the human being. Surrealism, in its many literary renderings, fully flows into the stylistic and philosophical research undertaken by the author since his debut and comes to constitute, in particular, a precise branch of the aforementioned experimentalist address. I try to give an account in particular of three different aspects relating, first of all, to the evolution of the thought of the author, whose initial inquisitorial vein subsequently comes to converge in a pessimistic and strongly disenchanted vision, imbued of resignation. An attempt is also made to focus on the use of precise symbologies and allegorical images, demonstrating that they can be traced back to a specifically absurdist and iconoclastic attitude.The primary purpose, however, throughout all the chapters remains that of grafting a 360-degree discourse still focusing on the philosophical position and the existential vision of the author himself both to be considered as the two main issues of this thesis. Through the analyzed works, I want to demonstrate how they constitute a perfect reflection of the everlasting change encountered by his position in relation to reality. What transpires, in the final analysis, is a lucid animosity and somewhat rooted cynicism, both experienced by a soul afflicted and at the same time frustrated in the face of a world on the path of inhuman and harmful progress.

Il presente elaborato ha l’obbiettivo di analizzare una specifica fase della carriera di Abe Kōbō, prendendo in considerazione una serie di opere, risalenti alla stagione sperimentalista, avviatasi a partire dagli anni Settanta. Attenzione particolare viene riservata alle molteplici sfaccettature del surrealismo che interviene a contraddistinguere lo stile di un artista anticonformista e dissacratore, unico nel suo genere. Nelle opere esistenzialiste degli anni precedenti nonché nel periodo, quì oggetto di discussione, l’autore era venuto sviluppando la magistrale capacità di vivisezionare il reale, perscrutandone ogni minimo aspetto occultato dietro il velo del troppo consueto e mediante un’opera di manipolazione e mistificazione ingannevole. Proprio in vista di un tale fine, il suo metodo d’indagine era arrivato a imperniarsi su di scenari iper-razionali e assurdi, da lui giudicati come i più adatti a svelare i ‘’mali’’ del mondo contemporaneo, per come questi ultimi veramente si manifestavano e denunciandone, soprattutto, gli effetti annichilenti ed estranianti sortiti sull’ essere umano. Il surrealismo, nelle sue molteplici rese letterarie, confluisce appieno nella ricerca stilistica e filosofica dall’autore intrapresa fin dal suo esordio e giunge a costituire, in particolare, una precisa diramazione dell’indirizzo sperimentalista sopracitato. Si cerca di dare conto in particolare di tre diversi aspetti che hanno a che fare, innanzitutto, con l’evoluzione del pensiero dell’autore, la cui iniziale vena inquisitoria giunge, in seguito, a convergere in una visione pessimista e fortemente disincantata, intrisa di rassegnazione. Si tenta inoltre di metterne a fuoco l’utilizzo di precise simbologie e immagini allegoriche, dimostrando il loro essere riconducibili a un piglio specificatamente assurdista e iconoclasta. Lo scopo primo, tuttavia, nel corso di tutti i capitoli rimane quello di innestare un discorso a 360 gradi che vede al centro la posizione filosofica e la visione esistenziale dell’autore medesimo. Tramite i lavori analizzati, ci si prefigge di dimostrare come essi costituiscano perfetto riflesso del durevole mutamento incontrato dalla sua posizione nei confronti del reale. A trasparire sono, in ultima analisi, una lucida animosità e cinismo alquanto radicati, entrambi provati da un animo afflitto e al contempo frustrato dinanzi a un mondo sulla via di un progresso disumano e deleterio.

ABE KŌBŌ, PROFETA DEL NOVECENTO: ANALISI DI UNA POETICA ONIRICA E SURREALISTA

FERRETTI DE LUCA, ANNA
2022/2023

Abstract

Il presente elaborato ha l’obbiettivo di analizzare una specifica fase della carriera di Abe Kōbō, prendendo in considerazione una serie di opere, risalenti alla stagione sperimentalista, avviatasi a partire dagli anni Settanta. Attenzione particolare viene riservata alle molteplici sfaccettature del surrealismo che interviene a contraddistinguere lo stile di un artista anticonformista e dissacratore, unico nel suo genere. Nelle opere esistenzialiste degli anni precedenti nonché nel periodo, quì oggetto di discussione, l’autore era venuto sviluppando la magistrale capacità di vivisezionare il reale, perscrutandone ogni minimo aspetto occultato dietro il velo del troppo consueto e mediante un’opera di manipolazione e mistificazione ingannevole. Proprio in vista di un tale fine, il suo metodo d’indagine era arrivato a imperniarsi su di scenari iper-razionali e assurdi, da lui giudicati come i più adatti a svelare i ‘’mali’’ del mondo contemporaneo, per come questi ultimi veramente si manifestavano e denunciandone, soprattutto, gli effetti annichilenti ed estranianti sortiti sull’ essere umano. Il surrealismo, nelle sue molteplici rese letterarie, confluisce appieno nella ricerca stilistica e filosofica dall’autore intrapresa fin dal suo esordio e giunge a costituire, in particolare, una precisa diramazione dell’indirizzo sperimentalista sopracitato. Si cerca di dare conto in particolare di tre diversi aspetti che hanno a che fare, innanzitutto, con l’evoluzione del pensiero dell’autore, la cui iniziale vena inquisitoria giunge, in seguito, a convergere in una visione pessimista e fortemente disincantata, intrisa di rassegnazione. Si tenta inoltre di metterne a fuoco l’utilizzo di precise simbologie e immagini allegoriche, dimostrando il loro essere riconducibili a un piglio specificatamente assurdista e iconoclasta. Lo scopo primo, tuttavia, nel corso di tutti i capitoli rimane quello di innestare un discorso a 360 gradi che vede al centro la posizione filosofica e la visione esistenziale dell’autore medesimo. Tramite i lavori analizzati, ci si prefigge di dimostrare come essi costituiscano perfetto riflesso del durevole mutamento incontrato dalla sua posizione nei confronti del reale. A trasparire sono, in ultima analisi, una lucida animosità e cinismo alquanto radicati, entrambi provati da un animo afflitto e al contempo frustrato dinanzi a un mondo sulla via di un progresso disumano e deleterio.
ITA
This paper aims to analyze a specific phase of Abe Kōbō's career, taking into consideration several works dating back to the experimental season, which began in the 1970s. Particular attention is paid to the many facets of surrealism that intervene to distinguish the style of a nonconformist and desecrating artist, unique in his genre. In the existentialist works of previous years as well as in the period discussed here, the author had come developing the masterful ability to dissect reality, scrutinizing every minimal aspect hidden behind the veil of the too usual and by a work of manipulation and deceptive mystification . Precisely in view of such an end, his method of investigation had come to hinge on hyper-rational and absurd scenarios, which he judged as the most suitable for revealing the "sickness" of the contemporary world, for how it really manifested itself and denouncing, above all, its annihilating and alienating effects on the human being. Surrealism, in its many literary renderings, fully flows into the stylistic and philosophical research undertaken by the author since his debut and comes to constitute, in particular, a precise branch of the aforementioned experimentalist address. I try to give an account in particular of three different aspects relating, first of all, to the evolution of the thought of the author, whose initial inquisitorial vein subsequently comes to converge in a pessimistic and strongly disenchanted vision, imbued of resignation. An attempt is also made to focus on the use of precise symbologies and allegorical images, demonstrating that they can be traced back to a specifically absurdist and iconoclastic attitude.The primary purpose, however, throughout all the chapters remains that of grafting a 360-degree discourse still focusing on the philosophical position and the existential vision of the author himself both to be considered as the two main issues of this thesis. Through the analyzed works, I want to demonstrate how they constitute a perfect reflection of the everlasting change encountered by his position in relation to reality. What transpires, in the final analysis, is a lucid animosity and somewhat rooted cynicism, both experienced by a soul afflicted and at the same time frustrated in the face of a world on the path of inhuman and harmful progress.
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