Nel corso degli anni Novanta il numero delle immagini in circolazione è aumentato in maniera considerevole, tanto da originare un flusso iconico incessante che ha inevitabilmente mutato la vita quotidiana degli uomini. Il mondo di oggi è, ormai, inserito in una dimensione iconica e, a questa nuova forma del vivere, è stato attribuito il nome di iconosfera. La realtà si trova ad essere circondata dalle immagini, tutto ruota intorno ad esse, e il senso che prevale è sicuramente quello della vista. La figura iconica diventa il medium, il mezzo attraverso il quale si sviluppa gran parte della comunicazione sociale. Con il tempo si è, poi, preso consapevolezza del fatto che l’immagine non è un elemento che dev’essere tradotto in linguaggio ma, al contrario, si è giunti alla conclusione che essa è di per sé una presenza che ha un senso, che comunica senza utilizzare le parole. Nell’universo dei bambini, l’immagine assume un ruolo predominante, in quanto primo strumento di espressione e di comunicazione. Il disegno, il lasciare una traccia, si inserisce come capacità innata nei fanciulli e risponde meglio, per la sua immediatezza, alle richieste mentali dei bambini rispetto alla scrittura. Nascono, a questo proposito, una serie di studi e di analisi nei confronti del disegno infantile, proprio in virtù del suo essere immagine e, quindi, in quanto tale, per il suo essere portatore di un messaggio. Indagare i processi e i contesti in cui vengono eseguiti i disegni permette di riconoscere il procedimento cognitivo e comunicativo implicato e coinvolto nel loro impiego sociale. Ogni immagine è quindi un punto di partenza, dal quale poi si sviluppa tutta la rete di relazioni sociali e relazionali. Ad ogni disegno si assegna l’identità di colui che rappresenta e di coloro che stipulano legami durante il processo grafico. Per la grande importanza che il disegno riveste nei primi anni di vita del bambino e anche successivamente, gli adulti, gli educatori e più in generale il complesso dell’istituzione scolastica, deve necessariamente occuparsi di valorizzare questo grande mezzo di espressione e comunicazione, a cui non sempre viene riservata la giusta considerazione. Per farlo, è necessario offrire al bambino il giusto ambiente e le appropriate opportunità per potersi esprimere liberamente e per poter fare emergere la propria creatività. I libri e i laboratori didattici di Hervé Tullet sono un ottimo strumento per garantire al fanciullo la possibilità di sperimentare e di realizzare opere inedite tramite lo strumento del disegno associato a quello del gioco. Attraverso questa esperienza, il bambino diventa protagonista attivo della sua azione e produttore di un messaggio creativo.

La centralità delle immagini nella cultura contemporanea. Analisi sul disegno infantile come mezzo di comunicazione tramite l'esperienza creativa di Hervé Tullet

CALABRÒ, MARTINA
2022/2023

Abstract

Nel corso degli anni Novanta il numero delle immagini in circolazione è aumentato in maniera considerevole, tanto da originare un flusso iconico incessante che ha inevitabilmente mutato la vita quotidiana degli uomini. Il mondo di oggi è, ormai, inserito in una dimensione iconica e, a questa nuova forma del vivere, è stato attribuito il nome di iconosfera. La realtà si trova ad essere circondata dalle immagini, tutto ruota intorno ad esse, e il senso che prevale è sicuramente quello della vista. La figura iconica diventa il medium, il mezzo attraverso il quale si sviluppa gran parte della comunicazione sociale. Con il tempo si è, poi, preso consapevolezza del fatto che l’immagine non è un elemento che dev’essere tradotto in linguaggio ma, al contrario, si è giunti alla conclusione che essa è di per sé una presenza che ha un senso, che comunica senza utilizzare le parole. Nell’universo dei bambini, l’immagine assume un ruolo predominante, in quanto primo strumento di espressione e di comunicazione. Il disegno, il lasciare una traccia, si inserisce come capacità innata nei fanciulli e risponde meglio, per la sua immediatezza, alle richieste mentali dei bambini rispetto alla scrittura. Nascono, a questo proposito, una serie di studi e di analisi nei confronti del disegno infantile, proprio in virtù del suo essere immagine e, quindi, in quanto tale, per il suo essere portatore di un messaggio. Indagare i processi e i contesti in cui vengono eseguiti i disegni permette di riconoscere il procedimento cognitivo e comunicativo implicato e coinvolto nel loro impiego sociale. Ogni immagine è quindi un punto di partenza, dal quale poi si sviluppa tutta la rete di relazioni sociali e relazionali. Ad ogni disegno si assegna l’identità di colui che rappresenta e di coloro che stipulano legami durante il processo grafico. Per la grande importanza che il disegno riveste nei primi anni di vita del bambino e anche successivamente, gli adulti, gli educatori e più in generale il complesso dell’istituzione scolastica, deve necessariamente occuparsi di valorizzare questo grande mezzo di espressione e comunicazione, a cui non sempre viene riservata la giusta considerazione. Per farlo, è necessario offrire al bambino il giusto ambiente e le appropriate opportunità per potersi esprimere liberamente e per poter fare emergere la propria creatività. I libri e i laboratori didattici di Hervé Tullet sono un ottimo strumento per garantire al fanciullo la possibilità di sperimentare e di realizzare opere inedite tramite lo strumento del disegno associato a quello del gioco. Attraverso questa esperienza, il bambino diventa protagonista attivo della sua azione e produttore di un messaggio creativo.
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