The present research represents a comparative examination of the founding texts of the legend of the Grail or the Perceval ou Li contes du Graal by Chrétien de Troyes and Li Livre dou Graal by Robert de Boron. The first chapter shows the sources of inspiration for medieval French reading: the ancient matter, the French matter and the matter of Brittany. It is precisely with reference to the latter that the novel by Chrétien de Troyes is analysed, explaining the aspects deriving from the Celtic, Welsh and Irish popular tradition. The most emblematic episode which acts as a link between the Celtic and Christian traditions is the Procession of the Grail analyzed in chapter two. Thus an ambivalence of the Graalian theme emerges: in Chrétien's novel the "sainte chose" does not yet represent the cup of Christ's blood and represents an unsolvable enigma since the work remained unfinished. In Robert de Boron's Livre dou Graal, the first medieval French novel, the grail will be at the center of a tripartite story all in a Christian key. Here too the presence of figures such as Merlin, the protagonist of the second book of the trilogy, refers to the Celtic setting of Arthur and the marvelous. In the last chapter we can find specific references to the patristic sources, the synoptics and the apocryphal Gospels which mention the holy cup. In addition, the scriptures that testify to the importance of the figure of Joseph of Arimathea, protagonist of the first book and first keeper of the grail, are reported. In this context, the concept of occult teaching that pervades the whole work is particularly important.
La presente ricerca rappresenta una disamina comparativa dei testi fondatori della leggenda del Graal ovvero il Perceval ou Li contes du Graal di Chrétien de Troyes e Li Livre dou Graal di Robert de Boron. Nel primo capitolo sono riportate le fonti d'ispirazione della lettura francese medievale: la materia antica, la materia francese e la materia di Bretagna. Proprio in riferimento a quest'ultima è analizzato il romanzo di Chrétien de Troyes, esplicandone gli aspetti derivanti dalla tradizione popolare celtica, gallese e irlandese. L'episodio più emblematico che funge da anello di congiunzione tra la tradizione celtica e quella cristiana è il Corteo del Graal analizzato nel capitolo due. Si delinea così un'ambivalenza del tema graaliano: nel romanzo di Chrétien la "sainte chose" non indica ancora la coppa del sangue di Cristo e rappresenta un enigma irrisolvibile poichè l'opera è rimasta incompiuta. Nel Livre dou Graal di Robert de Boron, primo romanzo francese medievale, il graal sarà al centro di un racconto tripartito tutto in chiave cristiana. Anche qui la presenza di figure come Merlino, protagonista del secondo libro della trilogia, rimanda alla cornice celtica di Artù e del meraviglioso. Nell'ultimo capitolo si possono ritrovare riferimenti specifici alle fonti patristiche, ai sinottici e ai Vangeli apocrifi che menzionano la santa coppa. Inoltre vengono riportate le scritture che testimoniano l'importanza della figura di Giuseppe d'Arimatea, protagonista del primo libro e primo custode del graal. In quest'ambito risulta particolarmente importante il concetto di insegnamento occulto che pervade tutta l'opera.
Perceval e il Santo Graal
GHIRINGHELLI, ELEONORA
2022/2023
Abstract
La presente ricerca rappresenta una disamina comparativa dei testi fondatori della leggenda del Graal ovvero il Perceval ou Li contes du Graal di Chrétien de Troyes e Li Livre dou Graal di Robert de Boron. Nel primo capitolo sono riportate le fonti d'ispirazione della lettura francese medievale: la materia antica, la materia francese e la materia di Bretagna. Proprio in riferimento a quest'ultima è analizzato il romanzo di Chrétien de Troyes, esplicandone gli aspetti derivanti dalla tradizione popolare celtica, gallese e irlandese. L'episodio più emblematico che funge da anello di congiunzione tra la tradizione celtica e quella cristiana è il Corteo del Graal analizzato nel capitolo due. Si delinea così un'ambivalenza del tema graaliano: nel romanzo di Chrétien la "sainte chose" non indica ancora la coppa del sangue di Cristo e rappresenta un enigma irrisolvibile poichè l'opera è rimasta incompiuta. Nel Livre dou Graal di Robert de Boron, primo romanzo francese medievale, il graal sarà al centro di un racconto tripartito tutto in chiave cristiana. Anche qui la presenza di figure come Merlino, protagonista del secondo libro della trilogia, rimanda alla cornice celtica di Artù e del meraviglioso. Nell'ultimo capitolo si possono ritrovare riferimenti specifici alle fonti patristiche, ai sinottici e ai Vangeli apocrifi che menzionano la santa coppa. Inoltre vengono riportate le scritture che testimoniano l'importanza della figura di Giuseppe d'Arimatea, protagonista del primo libro e primo custode del graal. In quest'ambito risulta particolarmente importante il concetto di insegnamento occulto che pervade tutta l'opera.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/101293