Nell'ultimo secolo, in campo riproduttivo sono state sviluppate diverse tecniche innovative, applicate soprattutto agli animali da reddito, per far fronte alla crescente domanda di generi alimentari quali latte e carne. Per tale ragione, l'introduzione della fecondazione artificiale ha permesso di incrementare le produzioni, in particolare negli allevamenti bovini. Grazie all'ampia gamma di tori presenti sul mercato e nei cataloghi delle aziende, gli allevatori hanno la possibilità di scegliere i riproduttori in base alla fertilità del seme e alla genetica che essi posseggono, al fine di migliorare le performance della propria mandria. Inoltre, vengono proposti, da parte di esperti di razza delle varie associazioni nazionali, specifici piani di accoppiamento, utili anche per diminuire l'incremento di consanguineità e limitare la fissazione di alleli ad effetto sfavorevole. In questo modo è stato eliminato il contatto tra toro e vacca che avviene normalmente nel caso della monta naturale e ciò ha permesso di ridurre la comparsa di patologie sessualmente trasmissibili, di incidenti legati all'accoppiamento e di gravidanze precoci nelle manze. Grazie allo sviluppo dei metodi di rilevamento e sincronizzazione dei calori, oggi è possibile gestire in maniera ottimale la riproduzione ed avere un miglior controllo sulle nascite. È inoltre particolarmente impiegato il seme sessato. Ottenere individui dal sesso predeterminato è utile specialmente per gli allevamenti di bovini da latte, dove i vitelli maschi che nascono, oltre ad avere un basso valore, spesso sono causa di distocie nelle madri e rappresentano dunque un costo supplementare per le attività. L'aspetto principale che caratterizza la tecnica della fecondazione artificiale è che essa risulta essere una scelta economicamente vantaggiosa. Grazie alle ridotte spese di gestione e all'incremento del tasso di concepimento, seppur in condizioni di gestione non ottimali, questa tecnica apporta un profitto maggiore rispetto a quello che si potrebbe ottenere da un allevamento in cui viene impiegata la monta naturale.
L'efficacia della fecondazione artificiale nella bovina
BOLTRI, FRANCESCA
2018/2019
Abstract
Nell'ultimo secolo, in campo riproduttivo sono state sviluppate diverse tecniche innovative, applicate soprattutto agli animali da reddito, per far fronte alla crescente domanda di generi alimentari quali latte e carne. Per tale ragione, l'introduzione della fecondazione artificiale ha permesso di incrementare le produzioni, in particolare negli allevamenti bovini. Grazie all'ampia gamma di tori presenti sul mercato e nei cataloghi delle aziende, gli allevatori hanno la possibilità di scegliere i riproduttori in base alla fertilità del seme e alla genetica che essi posseggono, al fine di migliorare le performance della propria mandria. Inoltre, vengono proposti, da parte di esperti di razza delle varie associazioni nazionali, specifici piani di accoppiamento, utili anche per diminuire l'incremento di consanguineità e limitare la fissazione di alleli ad effetto sfavorevole. In questo modo è stato eliminato il contatto tra toro e vacca che avviene normalmente nel caso della monta naturale e ciò ha permesso di ridurre la comparsa di patologie sessualmente trasmissibili, di incidenti legati all'accoppiamento e di gravidanze precoci nelle manze. Grazie allo sviluppo dei metodi di rilevamento e sincronizzazione dei calori, oggi è possibile gestire in maniera ottimale la riproduzione ed avere un miglior controllo sulle nascite. È inoltre particolarmente impiegato il seme sessato. Ottenere individui dal sesso predeterminato è utile specialmente per gli allevamenti di bovini da latte, dove i vitelli maschi che nascono, oltre ad avere un basso valore, spesso sono causa di distocie nelle madri e rappresentano dunque un costo supplementare per le attività. L'aspetto principale che caratterizza la tecnica della fecondazione artificiale è che essa risulta essere una scelta economicamente vantaggiosa. Grazie alle ridotte spese di gestione e all'incremento del tasso di concepimento, seppur in condizioni di gestione non ottimali, questa tecnica apporta un profitto maggiore rispetto a quello che si potrebbe ottenere da un allevamento in cui viene impiegata la monta naturale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/101216