L'obiettivo della tesi è confrontare l'emigrazione meridionale in Italia del passato con quella presente, indagando le differenze tra i due flussi migratori. A tale scopo, grazie ai principali contribuiti italiani all'argomento, verrà tracciato un breve riassunto delle migrazioni interni che interessarono l'Italia dal fascismo agli anni 2000, e verrà analizzato il fenomeno passato sotto diversi aspetti, individuando: le destinazioni principali; l'organizzazione del viaggio; le motivazioni che spingevano ad intraprenderlo; e le caratteristiche dei migranti, il tutto con particolare riferimento all'esperienza vissuta dalla città di Torino. Successivamente si accennerà, senza entrare troppo nei dettagli, all'integrazione dei meridionali nella società torinese, in particolare: la ricerca dell'alloggio; l'ingresso nel mercato del lavoro; il rapporto con i piemontesi; l'istruzione dei figli dei meridionali; e il tempo libero nella città sabauda. Con un quadro il più possibile vario e completo delle dinamiche passate del fenomeno, si confronterà quello attuale indagando come esso sia cambiato: nelle aree di partenza e di destinazione; nelle caratteristiche individuali dei migranti; e nella modalità di integrazione nella società d'accoglienza. Grazie alle statistiche verranno poi riportati i recenti aggiornamenti sul movimento interno della popolazione italiana e le prospettive demografiche future del Paese. Successivamente verrà approfondito il nuovo flusso migratorio, definito come “fuga di cervelli” data la sua maggior composizione di giovani istruiti, analizzando la mobilità territoriale dei laureati meridionali e i suoi vincoli e opportunità. Infine, ancora una volta si parlerà di Torino e del numero degli universitari meridionali presenti negli atenei torinesi.

Emigrazione meridionale in Italia: confronto tra ieri ed oggi.

FARSIGI, YLENIA
2018/2019

Abstract

L'obiettivo della tesi è confrontare l'emigrazione meridionale in Italia del passato con quella presente, indagando le differenze tra i due flussi migratori. A tale scopo, grazie ai principali contribuiti italiani all'argomento, verrà tracciato un breve riassunto delle migrazioni interni che interessarono l'Italia dal fascismo agli anni 2000, e verrà analizzato il fenomeno passato sotto diversi aspetti, individuando: le destinazioni principali; l'organizzazione del viaggio; le motivazioni che spingevano ad intraprenderlo; e le caratteristiche dei migranti, il tutto con particolare riferimento all'esperienza vissuta dalla città di Torino. Successivamente si accennerà, senza entrare troppo nei dettagli, all'integrazione dei meridionali nella società torinese, in particolare: la ricerca dell'alloggio; l'ingresso nel mercato del lavoro; il rapporto con i piemontesi; l'istruzione dei figli dei meridionali; e il tempo libero nella città sabauda. Con un quadro il più possibile vario e completo delle dinamiche passate del fenomeno, si confronterà quello attuale indagando come esso sia cambiato: nelle aree di partenza e di destinazione; nelle caratteristiche individuali dei migranti; e nella modalità di integrazione nella società d'accoglienza. Grazie alle statistiche verranno poi riportati i recenti aggiornamenti sul movimento interno della popolazione italiana e le prospettive demografiche future del Paese. Successivamente verrà approfondito il nuovo flusso migratorio, definito come “fuga di cervelli” data la sua maggior composizione di giovani istruiti, analizzando la mobilità territoriale dei laureati meridionali e i suoi vincoli e opportunità. Infine, ancora una volta si parlerà di Torino e del numero degli universitari meridionali presenti negli atenei torinesi.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/101127