Il presente lavoro intende analizzare l’ammissibilità dell’azione di esatto adempimento nell’alveo dei rimedi codicistici previsti in caso di consegna di bene viziato nel contratto di compravendita, ovvero la possibilità per l'acquirente di richiedere ed ottenere la riparazione o la sostituzione del bene difettoso, senza dover necessariamente ricorrere alle tradizionali azioni edilizie previste dal codice civile. La prima parte del lavoro fonda le premesse metodologiche della ricerca, andando a definire il concetto di responsabilità del venditore all’interno dell’ordinamento italiano e tentando di individuarne innanzitutto la natura giuridica, per poi spostare l'attenzione sui singoli rimedi previsti dall’ordinamento italiano in caso di vizio del bene compravenduto e interrogandosi, in maniera più specifica, sull'ammissibilità del rimedio dell’esatto adempimento per il contratto di vendita comune. Nella seconda parte, invece, si tenta di inquadrare più specificamente il rimedio all’interno della cornice del contratto traslativo, analizzando in primis la realtà del dato normativo, per poi seguire gli itinerari percorsi dalla giurisprudenza italiana e gli spunti offerti dalla dottrina, fino a volgere lo sguardo alla soluzione di compromesso fornita dalla Convention on Contracts for the International Sale of Goods (meglio conosciuta come Convenzione di Vienna o CISG) del 1980. Il lavoro prosegue con l’esame delle differenti vedute adottate dai sistemi giuridici di Civil Law e Common Law, con un approfondimento specifico del rimedio nell’ottica adottata dal BGB tedesco, dal Code Civil francese e dalla disciplina della specific performance propria dei sistemi di Common Law, non solo da un punto di vista dottrinale ma anche seguendo il percorso decisionale della giurisprudenza transnazionale. Lo sguardo viene poi spostato sulla vendita transfrontaliera e sulle sue fonti, di cui si mettono in rilievo i punti di forza, nel tentativo di far emergere i limiti della disciplina della garanzia per vizi nella vendita comune, a dispetto della piena efficacia della valenza manutentiva del contratto di compravendita per come regolato dalla Convenzione di Vienna, ritenendo quantomeno opportuna l’estensione analogica di una simile disciplina dei rimedi, tanto efficiente quanto efficace, a tutte le vendite dell’ordinamento italiano, dunque non solo a quelle internazionali ma anche a quelle interne. La ricerca si conclude con un approfondimento specifico sull’impostazione data alla garanzia per vizi e al rimedio oggetto della ricerca all’interno della disciplina consumeristica, sulla scia di quanto disposto dalla Direttiva 99/44/CE e, più specificamente, dalle disposizioni del Codice del consumo. L’attenzione ricade sulla predilezione della legislazione di settore per il rimedio riparativo-sostitutivo, auspicando un siffatto approccio anche per la garanzia nella vendita comune.
L'esatto adempimento nella vendita internazionale e comune
TEMALI, ANNA
2022/2023
Abstract
Il presente lavoro intende analizzare l’ammissibilità dell’azione di esatto adempimento nell’alveo dei rimedi codicistici previsti in caso di consegna di bene viziato nel contratto di compravendita, ovvero la possibilità per l'acquirente di richiedere ed ottenere la riparazione o la sostituzione del bene difettoso, senza dover necessariamente ricorrere alle tradizionali azioni edilizie previste dal codice civile. La prima parte del lavoro fonda le premesse metodologiche della ricerca, andando a definire il concetto di responsabilità del venditore all’interno dell’ordinamento italiano e tentando di individuarne innanzitutto la natura giuridica, per poi spostare l'attenzione sui singoli rimedi previsti dall’ordinamento italiano in caso di vizio del bene compravenduto e interrogandosi, in maniera più specifica, sull'ammissibilità del rimedio dell’esatto adempimento per il contratto di vendita comune. Nella seconda parte, invece, si tenta di inquadrare più specificamente il rimedio all’interno della cornice del contratto traslativo, analizzando in primis la realtà del dato normativo, per poi seguire gli itinerari percorsi dalla giurisprudenza italiana e gli spunti offerti dalla dottrina, fino a volgere lo sguardo alla soluzione di compromesso fornita dalla Convention on Contracts for the International Sale of Goods (meglio conosciuta come Convenzione di Vienna o CISG) del 1980. Il lavoro prosegue con l’esame delle differenti vedute adottate dai sistemi giuridici di Civil Law e Common Law, con un approfondimento specifico del rimedio nell’ottica adottata dal BGB tedesco, dal Code Civil francese e dalla disciplina della specific performance propria dei sistemi di Common Law, non solo da un punto di vista dottrinale ma anche seguendo il percorso decisionale della giurisprudenza transnazionale. Lo sguardo viene poi spostato sulla vendita transfrontaliera e sulle sue fonti, di cui si mettono in rilievo i punti di forza, nel tentativo di far emergere i limiti della disciplina della garanzia per vizi nella vendita comune, a dispetto della piena efficacia della valenza manutentiva del contratto di compravendita per come regolato dalla Convenzione di Vienna, ritenendo quantomeno opportuna l’estensione analogica di una simile disciplina dei rimedi, tanto efficiente quanto efficace, a tutte le vendite dell’ordinamento italiano, dunque non solo a quelle internazionali ma anche a quelle interne. La ricerca si conclude con un approfondimento specifico sull’impostazione data alla garanzia per vizi e al rimedio oggetto della ricerca all’interno della disciplina consumeristica, sulla scia di quanto disposto dalla Direttiva 99/44/CE e, più specificamente, dalle disposizioni del Codice del consumo. L’attenzione ricade sulla predilezione della legislazione di settore per il rimedio riparativo-sostitutivo, auspicando un siffatto approccio anche per la garanzia nella vendita comune.File | Dimensione | Formato | |
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