Le prove di stress condotte a livello europeo affondano le loro radici a partire dal 2009, con una cadenza che è variata nel tempo, attualmente stabilita ogni due anni, fino a giungere all’anno in corso, il 2023, nel quale si sta svolgendo l’esercizio e per il quale i risultati non sono ancora stati pubblicati da parte dell’European Banking Authority. La pubblicazione degli esiti conseguiti a livello di singola banca ha avuto inizio, però, a partire dal 2010. Gli EU-Wide Stress Test si prefiggono come scopo primario quello di valutare la resilienza e la solvibilità delle banche e, di conseguenza, del sistema bancario europeo nel suo complesso, nel caso in cui si verificassero degli scenari ipotizzati particolarmente stressati; questi ultimi sono predisposti dall’European Systemic Risk Board. Il presente lavoro si pone l’obiettivo di analizzare dettagliatamente questi esercizi di stress presentati, ponendo l’attenzione, in particolar modo, sui risultati conseguiti da un campione di banche italiane selezionato: Intesa Sanpaolo, Unicredit, Monte dei Paschi di Siena, Mediobanca, Banco BPM (dato dalla fusione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano), Unione di Banche Italiane (Intesa Sanpaolo ne ha acquisito il controllo nel 2020) e Banca Carige. Nel dettaglio, la relazione affronta un confronto tra gli esiti ottenuti da questo campione scelto e gli esiti raggiunti sia a livello italiano sia a livello europeo. La struttura presenta quattro capitoli principali, i quali sono poi suddivisi a loro volta in paragrafi: il primo capitolo pone l’accento sulla definizione degli stress test, sulla loro storia e, infine, sulla classificazione degli stessi. Il secondo capitolo si occupa di individuare il numero di banche coinvolto nelle prove di stress e di descrivere dettagliatamente gli scenari macroeconomici proposti negli anni e l’evoluzione che hanno avuto nel tempo, con la maggior accortezza su alcune variabili chiave selezionate, tra le quali si possono citare il Prodotto Interno Lordo, lo shock dei tassi e il tasso di disoccupazione. Il terzo capitolo presenta i risultati conseguiti dal campione di istituti di credito italiani prescelti in termini di capitale e di margine di interesse netto e, successivamente, il confronto a livello italiano ed europeo, utilizzando anche dei tool messi a disposizione da parte dell’autorità bancaria europea. Il quarto capitolo, da ultimo, si dedica alla disamina dell’esercizio attualmente in corso di svolgimento, focalizzandosi inizialmente sullo scenario macroeconomico proposto dall’European Systemic Risk Board; dopodiché si concentra sugli aspetti principali della metodologia.

EU-Wide Stress Test: il confronto tra un campione di banche italiane dal 2010 ad oggi

GIORDANO, SILVIA
2022/2023

Abstract

Le prove di stress condotte a livello europeo affondano le loro radici a partire dal 2009, con una cadenza che è variata nel tempo, attualmente stabilita ogni due anni, fino a giungere all’anno in corso, il 2023, nel quale si sta svolgendo l’esercizio e per il quale i risultati non sono ancora stati pubblicati da parte dell’European Banking Authority. La pubblicazione degli esiti conseguiti a livello di singola banca ha avuto inizio, però, a partire dal 2010. Gli EU-Wide Stress Test si prefiggono come scopo primario quello di valutare la resilienza e la solvibilità delle banche e, di conseguenza, del sistema bancario europeo nel suo complesso, nel caso in cui si verificassero degli scenari ipotizzati particolarmente stressati; questi ultimi sono predisposti dall’European Systemic Risk Board. Il presente lavoro si pone l’obiettivo di analizzare dettagliatamente questi esercizi di stress presentati, ponendo l’attenzione, in particolar modo, sui risultati conseguiti da un campione di banche italiane selezionato: Intesa Sanpaolo, Unicredit, Monte dei Paschi di Siena, Mediobanca, Banco BPM (dato dalla fusione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano), Unione di Banche Italiane (Intesa Sanpaolo ne ha acquisito il controllo nel 2020) e Banca Carige. Nel dettaglio, la relazione affronta un confronto tra gli esiti ottenuti da questo campione scelto e gli esiti raggiunti sia a livello italiano sia a livello europeo. La struttura presenta quattro capitoli principali, i quali sono poi suddivisi a loro volta in paragrafi: il primo capitolo pone l’accento sulla definizione degli stress test, sulla loro storia e, infine, sulla classificazione degli stessi. Il secondo capitolo si occupa di individuare il numero di banche coinvolto nelle prove di stress e di descrivere dettagliatamente gli scenari macroeconomici proposti negli anni e l’evoluzione che hanno avuto nel tempo, con la maggior accortezza su alcune variabili chiave selezionate, tra le quali si possono citare il Prodotto Interno Lordo, lo shock dei tassi e il tasso di disoccupazione. Il terzo capitolo presenta i risultati conseguiti dal campione di istituti di credito italiani prescelti in termini di capitale e di margine di interesse netto e, successivamente, il confronto a livello italiano ed europeo, utilizzando anche dei tool messi a disposizione da parte dell’autorità bancaria europea. Il quarto capitolo, da ultimo, si dedica alla disamina dell’esercizio attualmente in corso di svolgimento, focalizzandosi inizialmente sullo scenario macroeconomico proposto dall’European Systemic Risk Board; dopodiché si concentra sugli aspetti principali della metodologia.
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