Negli ultimi anni, sono stati osservati importanti cambiamenti in materia di disabilità, i quali hanno portato a considerare quest’ultima come un fenomeno di natura sociale, abbandonando gradualmente l’idea secondo la quale essa possa essere considerata una questione strettamente personale, di esclusivo interesse della persona stessa e dei suoi famigliari. Con il presente lavoro, si vuole sottolineare l'importanza dei processi sociali nella creazione delle leggi e nella formulazione dei servizi forniti dallo Stato e dalle istituzioni pubbliche, analizzando come le rappresentazioni sociali influenzano il relativo contesto normativo. L’attenzione viene posta sul modo in cui il legislatore nel corso del tempo ha affrontato il tema della disabilità, analizzando gli strumenti che ha messo a disposizione, gli obiettivi che si è prefissato di raggiungere e il modo in cui hanno agito in concreto le amministrazioni locali, conducendo un’analisi sociologica, storica e terminologica del concetto di disabilità. Si analizza l’evoluzione del concetto di disabilità nelle diverse epoche storiche, soffermandosi su come le diverse società abbiano interpretato tale fenomeno, per poi passare alla distinzione tra i due più recenti paradigmi: il modello medicale e il modello socio-contestuale, con la conseguente evoluzione terminologica e semantica che hanno comportato. In modo critico, viene esaminato l’atteggiamento ancora diffuso nella nostra società che perpetua una concezione anacronistica della disabilità, in modo da evidenziare come i meccanismi psicologici e sociali abbiano influenzato e continuino ad influenzare la percezione della disabilità, dimostrando come le società moderne abbiano sostituito antiche credenze con processi di categorizzazione che portano alla formazione di stereotipi e pregiudizi. Si analizza poi l’evoluzione normativa, fornendo una panoramica della normativa internazionale e un focus sulla normativa italiana, mettendo in evidenza i principi che regolano il nostro ordinamento, in particolare quelli ispirati dalla Costituzione italiana e dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, includendo un’analisi della discrepanza esistente tra le previsioni normative e la loro effettiva implementazione. Successivamente, ci si sofferma su come in Italia vengono intesi gli interventi e i servizi sociali a favore delle persone con disabilità, attraverso l’osservazione del ruolo del Welfare State e del settore Politiche sociali, dimostrando come tali interventi siano organizzati attraverso una complessa rete di competenze nazionali, regionali e locali, competenze che nel tempo sono mutate per via di nuove previsioni normative. Dopodiché, viene preso in considerazione l’assoluta importanza attribuita dalle istituzioni alla famiglia, ma riconoscendo anche le evidenti lacune in tale materia, che lasciano i famigliari privi di reale tutela e sostegno. Infine, l'obiettivo è quello di mettere in luce l’importanza del considerare la disabilità una questione pubblica nella misura in cui si tratta di una condizione soggettiva che ha a che fare direttamente con il benessere e la garanzia di diritti della persona. A questo proposito, viene affrontato il tema della giustizia locale, con lo scopo di evidenziare la responsabilità delle pubbliche amministrazioni.
Disabilità tra legge e società: prima, durante e dopo di noi
FARINATTI, ALICE
2022/2023
Abstract
Negli ultimi anni, sono stati osservati importanti cambiamenti in materia di disabilità, i quali hanno portato a considerare quest’ultima come un fenomeno di natura sociale, abbandonando gradualmente l’idea secondo la quale essa possa essere considerata una questione strettamente personale, di esclusivo interesse della persona stessa e dei suoi famigliari. Con il presente lavoro, si vuole sottolineare l'importanza dei processi sociali nella creazione delle leggi e nella formulazione dei servizi forniti dallo Stato e dalle istituzioni pubbliche, analizzando come le rappresentazioni sociali influenzano il relativo contesto normativo. L’attenzione viene posta sul modo in cui il legislatore nel corso del tempo ha affrontato il tema della disabilità, analizzando gli strumenti che ha messo a disposizione, gli obiettivi che si è prefissato di raggiungere e il modo in cui hanno agito in concreto le amministrazioni locali, conducendo un’analisi sociologica, storica e terminologica del concetto di disabilità. Si analizza l’evoluzione del concetto di disabilità nelle diverse epoche storiche, soffermandosi su come le diverse società abbiano interpretato tale fenomeno, per poi passare alla distinzione tra i due più recenti paradigmi: il modello medicale e il modello socio-contestuale, con la conseguente evoluzione terminologica e semantica che hanno comportato. In modo critico, viene esaminato l’atteggiamento ancora diffuso nella nostra società che perpetua una concezione anacronistica della disabilità, in modo da evidenziare come i meccanismi psicologici e sociali abbiano influenzato e continuino ad influenzare la percezione della disabilità, dimostrando come le società moderne abbiano sostituito antiche credenze con processi di categorizzazione che portano alla formazione di stereotipi e pregiudizi. Si analizza poi l’evoluzione normativa, fornendo una panoramica della normativa internazionale e un focus sulla normativa italiana, mettendo in evidenza i principi che regolano il nostro ordinamento, in particolare quelli ispirati dalla Costituzione italiana e dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, includendo un’analisi della discrepanza esistente tra le previsioni normative e la loro effettiva implementazione. Successivamente, ci si sofferma su come in Italia vengono intesi gli interventi e i servizi sociali a favore delle persone con disabilità, attraverso l’osservazione del ruolo del Welfare State e del settore Politiche sociali, dimostrando come tali interventi siano organizzati attraverso una complessa rete di competenze nazionali, regionali e locali, competenze che nel tempo sono mutate per via di nuove previsioni normative. Dopodiché, viene preso in considerazione l’assoluta importanza attribuita dalle istituzioni alla famiglia, ma riconoscendo anche le evidenti lacune in tale materia, che lasciano i famigliari privi di reale tutela e sostegno. Infine, l'obiettivo è quello di mettere in luce l’importanza del considerare la disabilità una questione pubblica nella misura in cui si tratta di una condizione soggettiva che ha a che fare direttamente con il benessere e la garanzia di diritti della persona. A questo proposito, viene affrontato il tema della giustizia locale, con lo scopo di evidenziare la responsabilità delle pubbliche amministrazioni.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/101055