L'analisi del tema della cittadinanza necessita di un'attenta consapevolezza, trattandosi di un istituto complesso, dai mutevoli contorni e, per sua natura dinamico, capace di mutare continuamente in relazione ai diversi periodi storici. Le difficoltà che si incontrano nel fornire una definizione compiuta di cittadinanza dipendono in gran parte dal fatto che si è di fronte ad un concetto polisemico, portatore di più significati, e proprio per questo in grado di aprire le porte a diversi approcci definitori. Nel primo capitolo del presente elaborato si sono prese in considerazioni due fondamentali concezioni della cittadinanza: da un lato, la cittadinanza come condizione di appartenenza ad uno Stato, in cui si mette in luce il rapporto verticale che lega ogni soggetto allo Stato di appartenenza e dal quale discendono specifici diritti e doveri; dall'altro la cittadinanza come appartenenza ad una comunità, in cui ciascun individuo è legato agli altri da un vincolo di identità che è essenzialmente politico, ma che può essere anche sociale, etnico, culturale e religioso. È divenuto così indispensabile ripercorrere le radici storiche della cittadinanza nella convinzione che solo approfondendone le origini si possa tentare di capire verso quale rotta dirigersi in futuro. Pertanto, nel secondo capitolo si è condotta un'analisi storica prendendo le mosse da due concetti cardine del mondo antico la πολιτεία e la civitas romana, per poi proseguire la stessa tenendo conto dell'evoluzione storica del concetto di cittadinanza durante la Rivoluzione francese fino a giungere all'elaborazione del principio di nazionalità, il quale ha finito per assorbire lo stesso concetto di cittadinanza. Nel proseguo dell'elaborato si sono andati ad individuare i modelli più diffusi di acquisto della cittadinanza, riservando particolare attenzione allo ius soli e ius sanguinis. Dopodiché è stato inevitabile riservare un breve approfondimento alla disciplina italiana della cittadinanza, la quale trova la sua collocazione nella legge 91/1992. Tale normativa rispecchia un retaggio culturale volto a favorire il riacquisto della cittadinanza da parte dei connazionali emigrati all'estero, mostrando un atteggiamento più rigido nei confronti degli stranieri immigrati che risiedono sul territorio dello Stato. Nel capitolo conclusivo della tesi si cercherà di tenere in considerazione il fatto che la legge sulla cittadinanza non ha la pretesa di mantenersi cristallizzata nel tempo, ma anzi potrà e dovrà mutare a seguito dei sempre più frequenti flussi migratori. D'altra parte bisognerà con uno sforzo non indifferente provare a ripensare al concetto di cittadinanza, tenendo conto della crisi dello Stato nazionale e dell'impossibilità di arginare il fenomeno migratorio con politiche volte a “chiudere i porti” senza rendersi conto che problemi complessi necessitano di soluzioni complesse. ​

Cittadinanza e integrazione sociale nello stato costituzionale

CIBRARIO RUSCAT, GIULIA MARIA
2019/2020

Abstract

L'analisi del tema della cittadinanza necessita di un'attenta consapevolezza, trattandosi di un istituto complesso, dai mutevoli contorni e, per sua natura dinamico, capace di mutare continuamente in relazione ai diversi periodi storici. Le difficoltà che si incontrano nel fornire una definizione compiuta di cittadinanza dipendono in gran parte dal fatto che si è di fronte ad un concetto polisemico, portatore di più significati, e proprio per questo in grado di aprire le porte a diversi approcci definitori. Nel primo capitolo del presente elaborato si sono prese in considerazioni due fondamentali concezioni della cittadinanza: da un lato, la cittadinanza come condizione di appartenenza ad uno Stato, in cui si mette in luce il rapporto verticale che lega ogni soggetto allo Stato di appartenenza e dal quale discendono specifici diritti e doveri; dall'altro la cittadinanza come appartenenza ad una comunità, in cui ciascun individuo è legato agli altri da un vincolo di identità che è essenzialmente politico, ma che può essere anche sociale, etnico, culturale e religioso. È divenuto così indispensabile ripercorrere le radici storiche della cittadinanza nella convinzione che solo approfondendone le origini si possa tentare di capire verso quale rotta dirigersi in futuro. Pertanto, nel secondo capitolo si è condotta un'analisi storica prendendo le mosse da due concetti cardine del mondo antico la πολιτεία e la civitas romana, per poi proseguire la stessa tenendo conto dell'evoluzione storica del concetto di cittadinanza durante la Rivoluzione francese fino a giungere all'elaborazione del principio di nazionalità, il quale ha finito per assorbire lo stesso concetto di cittadinanza. Nel proseguo dell'elaborato si sono andati ad individuare i modelli più diffusi di acquisto della cittadinanza, riservando particolare attenzione allo ius soli e ius sanguinis. Dopodiché è stato inevitabile riservare un breve approfondimento alla disciplina italiana della cittadinanza, la quale trova la sua collocazione nella legge 91/1992. Tale normativa rispecchia un retaggio culturale volto a favorire il riacquisto della cittadinanza da parte dei connazionali emigrati all'estero, mostrando un atteggiamento più rigido nei confronti degli stranieri immigrati che risiedono sul territorio dello Stato. Nel capitolo conclusivo della tesi si cercherà di tenere in considerazione il fatto che la legge sulla cittadinanza non ha la pretesa di mantenersi cristallizzata nel tempo, ma anzi potrà e dovrà mutare a seguito dei sempre più frequenti flussi migratori. D'altra parte bisognerà con uno sforzo non indifferente provare a ripensare al concetto di cittadinanza, tenendo conto della crisi dello Stato nazionale e dell'impossibilità di arginare il fenomeno migratorio con politiche volte a “chiudere i porti” senza rendersi conto che problemi complessi necessitano di soluzioni complesse. ​
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/100945