Nell'elaborato si è trattato degli interventi legislativi volti alla tipizzazione della figura del patto marciano, che pur essendo pacificamente ammesso dalla dottrina e dalla giurisprudenza, non ha ancora trovato una disciplina organica che lo definisca nei suoi caratteri generali. Il legislatore è, infatti, intervenuto disciplinando casi specifici di patti marciani all'interno del Testo Unico Bancario con lo scopo di creare un contesto normativo favorevole alla risoluzione del problema dei crediti deteriorati, il cui smaltimento è ostacolato dalla mancanza di strumenti adeguati nell'ambito delle garanzie reali e dalla lentezza delle procedure esecutive. Nel testo si tratterà in particolare degli artt. 48-bis e 120-quinquiesdecies del TUB, dove il primo è finalizzato alla regolazione dei finanziamenti erogati dalle banche alle imprese, mentre il secondo alla regolazione dei finanziamenti erogati dalle banche ai consumatori. Il fulcro dell'elaborato si basa sulla volontà di dare una disciplina, ancora non prevista dal legislatore, al caso in cui il bene concesso in garanzia a tutela del finanziamento non sia trasferito alla banca, in caso di inadempimento del debitore, ma a una società terza fiduciaria. Da questo si è analizzato quale struttura potesse rivestire il trasferimento in garanzia a un terzo nei casi dei patti marciani bancari, partendo dal negozio fiduciario, passando per l'istituto del trust in funzione di garanzia, fino ad arrivare al contratto di affidamento fiduciario. Tutte le ipotesi sono state analizzate e alcune anche confutate, ma chiaramente la ricostruzione svolta resta un'interpretazione personale, che potrà trovare soluzione solo nel caso in cui il legislatore intervenga per sopperire le lacune che attualmente le suddette norme del Testo Unico Bancario presentano.
Il fiduciario titolare di garanzie reali
GIULIETTO, VALERIA
2019/2020
Abstract
Nell'elaborato si è trattato degli interventi legislativi volti alla tipizzazione della figura del patto marciano, che pur essendo pacificamente ammesso dalla dottrina e dalla giurisprudenza, non ha ancora trovato una disciplina organica che lo definisca nei suoi caratteri generali. Il legislatore è, infatti, intervenuto disciplinando casi specifici di patti marciani all'interno del Testo Unico Bancario con lo scopo di creare un contesto normativo favorevole alla risoluzione del problema dei crediti deteriorati, il cui smaltimento è ostacolato dalla mancanza di strumenti adeguati nell'ambito delle garanzie reali e dalla lentezza delle procedure esecutive. Nel testo si tratterà in particolare degli artt. 48-bis e 120-quinquiesdecies del TUB, dove il primo è finalizzato alla regolazione dei finanziamenti erogati dalle banche alle imprese, mentre il secondo alla regolazione dei finanziamenti erogati dalle banche ai consumatori. Il fulcro dell'elaborato si basa sulla volontà di dare una disciplina, ancora non prevista dal legislatore, al caso in cui il bene concesso in garanzia a tutela del finanziamento non sia trasferito alla banca, in caso di inadempimento del debitore, ma a una società terza fiduciaria. Da questo si è analizzato quale struttura potesse rivestire il trasferimento in garanzia a un terzo nei casi dei patti marciani bancari, partendo dal negozio fiduciario, passando per l'istituto del trust in funzione di garanzia, fino ad arrivare al contratto di affidamento fiduciario. Tutte le ipotesi sono state analizzate e alcune anche confutate, ma chiaramente la ricostruzione svolta resta un'interpretazione personale, che potrà trovare soluzione solo nel caso in cui il legislatore intervenga per sopperire le lacune che attualmente le suddette norme del Testo Unico Bancario presentano.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/100916