Un gruppo di microrganismi trasmessi da insetti di particolare interesse in agricoltura sono i batteri fitopatogeni; tra questi i fitoplasmi rivestono sicuramente un ruolo di primaria importanza. I fitoplasmi causano malattie in più di mille specie vegetali; le piante attaccate possono mostrare sintomi severi fino alla morte, con conseguenti forti perdite produttive. Alcune fitoplasmosi molto importanti dal punto di vista economico in Europa sono la Flavescenza Dorata della vite (16SrV) e l'Apple Proliferation (16SrX), I principali vettori, che trasmettono questi due fitoplasmi, sono rispettivamente il cicadellide Scaphoideus titanus Ball e, nell'areale piemontese, lo psillide Cacopsylla melanoneura Foerster. Un ulteriore vettore di FDp in condizioni sperimentali è il cicadellide polivoltino Euscelidius variegatus Kirschbaum, ampiamente utilizzato a scopi di ricerca come modello sperimentale fitoplasma-vettore. Nel vettore, i batteri fitopatogeni entrano a far parte della complessa comunità microbica dell'insetto, potenzialmente interagendo con i suoi batteri simbionti in maniera diversa. Lo studio di eventuali interazioni antagonistiche esercitate da simbionti nei confronti dei fitoplasmi è di particolare importanza, in quanto può consentire di individuare meccanismi di interferenza con la trasmissione del patogeno, bloccandola o diminuendola.Questo lavoro è mirato alla descrizione dell'interazione tra F. defendens e Asaia sp. e i vettori di fitoplasmi di maggior interesse in Italia, valutando il potenziale dei due ceppi batterici come possibili agenti di controllo simbiotico per la gestione delle fitoplasmosi. Pertanto, in primo luogo sono state eseguite delle prove mirate a individuare la naturale infezione di F. defendens in insetti autoctoni, ovvero H. obsoletus e altri cixiidi, E. variegatus e C. melanoneura, mediante estrazione del DNA e diagnosi molecolare specifica per il batterio a partire da popolazioni di campo e di laboratorio delle specie indagate. In seguito, sono state condotte prove di acquisizione di F. defendens da parte di E. variegatus e C. melanoneura, e di colonizzazione di ospiti vegetali, quali la fava (Vicia faba), Infine, sono state eseguite delle prove di acquisizione e trasmissione di FDp da parte di E. variegatus in condizioni controllate dopo l'acquisizione del batterio. Le percentuali di acquisizione di inoculazione del fitoplasma sono state misurate tramite analisi molecolari basate sulla PCR quantitativa e confrontate tra esemplari colonizzati e non dal batterio endofita, al fine di osservare il verificarsi di interazioni antagonistiche a livello del vettore. Gli studi riguardanti Asaia sp. hanno incluso prove di trasmissione orizzontale del batterio acetico tra esemplari di E. variegatus tramite pianta e prove di acquisizione di FDp da parte della cicalina, dopo l'acquisizione di Asaia sp. tramite pianta.
Insetti vettori di fitoplasmi: acquisizione e trasmissione di batteri candidati agenti di controllo simbiotico
ARPELLINO, ANDREA
2018/2019
Abstract
Un gruppo di microrganismi trasmessi da insetti di particolare interesse in agricoltura sono i batteri fitopatogeni; tra questi i fitoplasmi rivestono sicuramente un ruolo di primaria importanza. I fitoplasmi causano malattie in più di mille specie vegetali; le piante attaccate possono mostrare sintomi severi fino alla morte, con conseguenti forti perdite produttive. Alcune fitoplasmosi molto importanti dal punto di vista economico in Europa sono la Flavescenza Dorata della vite (16SrV) e l'Apple Proliferation (16SrX), I principali vettori, che trasmettono questi due fitoplasmi, sono rispettivamente il cicadellide Scaphoideus titanus Ball e, nell'areale piemontese, lo psillide Cacopsylla melanoneura Foerster. Un ulteriore vettore di FDp in condizioni sperimentali è il cicadellide polivoltino Euscelidius variegatus Kirschbaum, ampiamente utilizzato a scopi di ricerca come modello sperimentale fitoplasma-vettore. Nel vettore, i batteri fitopatogeni entrano a far parte della complessa comunità microbica dell'insetto, potenzialmente interagendo con i suoi batteri simbionti in maniera diversa. Lo studio di eventuali interazioni antagonistiche esercitate da simbionti nei confronti dei fitoplasmi è di particolare importanza, in quanto può consentire di individuare meccanismi di interferenza con la trasmissione del patogeno, bloccandola o diminuendola.Questo lavoro è mirato alla descrizione dell'interazione tra F. defendens e Asaia sp. e i vettori di fitoplasmi di maggior interesse in Italia, valutando il potenziale dei due ceppi batterici come possibili agenti di controllo simbiotico per la gestione delle fitoplasmosi. Pertanto, in primo luogo sono state eseguite delle prove mirate a individuare la naturale infezione di F. defendens in insetti autoctoni, ovvero H. obsoletus e altri cixiidi, E. variegatus e C. melanoneura, mediante estrazione del DNA e diagnosi molecolare specifica per il batterio a partire da popolazioni di campo e di laboratorio delle specie indagate. In seguito, sono state condotte prove di acquisizione di F. defendens da parte di E. variegatus e C. melanoneura, e di colonizzazione di ospiti vegetali, quali la fava (Vicia faba), Infine, sono state eseguite delle prove di acquisizione e trasmissione di FDp da parte di E. variegatus in condizioni controllate dopo l'acquisizione del batterio. Le percentuali di acquisizione di inoculazione del fitoplasma sono state misurate tramite analisi molecolari basate sulla PCR quantitativa e confrontate tra esemplari colonizzati e non dal batterio endofita, al fine di osservare il verificarsi di interazioni antagonistiche a livello del vettore. Gli studi riguardanti Asaia sp. hanno incluso prove di trasmissione orizzontale del batterio acetico tra esemplari di E. variegatus tramite pianta e prove di acquisizione di FDp da parte della cicalina, dopo l'acquisizione di Asaia sp. tramite pianta.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/100912