La terapia fotodinamica è una tecnologia medica che consiste nell'utilizzo di coloranti non tossici o fotosensibilizzanti in combinazione con luce visibile che, in presenza di ossigeno, porta alla produzione di specie citotossiche e di conseguenza alla morte cellulare e alla distruzione tissutale. L'intervallo di tempo che intercorre tra la somministrazione del fotosensibilizzante e l'illuminazione della lesione deve essere opportuno e varia in funzione del tipo di fotosensibilizzante impiegato e del tipo di tessuto da trattare. Questa terapia è conosciuta da più di un secolo anche se solo di recente è stata ampiamente impiegata: essa venne concepita inizialmente come terapia antitumorale (PDT), sebbene le applicazioni di maggior successo riguardino l'ambito antimicrobico (PACT). La terapia fotodinamica è stata ampiamente studiata negli ultimi anni e, grazie alla scoperta di nuovi fotosensibilizzanti (naturali e sintetici) in parallelo con lo sviluppo di nuove sorgenti di luce (diodi laser a base solida, diodi emittenti luce a e lampade filtrate a banda larga) e delle conoscenze delle proprietà dei tessuti nei confronti della luce, si è assistito ad una sua ampia e crescente evoluzione. In questa tesi ci si soffermerà principalmente sulla terapia fotodinamica antimicrobica, illustrando i meccanismi d'azione, la fotochimica, la fotofisica, le potenzialità di questo tipo di trattamento, le caratteristiche che deve possedere un fotosensibilizzante ideale, i vantaggi e gli svantaggi rispetto ad una terapia antimicrobica convenzionale.

La terapia fotodinamica antimicrobica

CAMPAGNA, SARA
2014/2015

Abstract

La terapia fotodinamica è una tecnologia medica che consiste nell'utilizzo di coloranti non tossici o fotosensibilizzanti in combinazione con luce visibile che, in presenza di ossigeno, porta alla produzione di specie citotossiche e di conseguenza alla morte cellulare e alla distruzione tissutale. L'intervallo di tempo che intercorre tra la somministrazione del fotosensibilizzante e l'illuminazione della lesione deve essere opportuno e varia in funzione del tipo di fotosensibilizzante impiegato e del tipo di tessuto da trattare. Questa terapia è conosciuta da più di un secolo anche se solo di recente è stata ampiamente impiegata: essa venne concepita inizialmente come terapia antitumorale (PDT), sebbene le applicazioni di maggior successo riguardino l'ambito antimicrobico (PACT). La terapia fotodinamica è stata ampiamente studiata negli ultimi anni e, grazie alla scoperta di nuovi fotosensibilizzanti (naturali e sintetici) in parallelo con lo sviluppo di nuove sorgenti di luce (diodi laser a base solida, diodi emittenti luce a e lampade filtrate a banda larga) e delle conoscenze delle proprietà dei tessuti nei confronti della luce, si è assistito ad una sua ampia e crescente evoluzione. In questa tesi ci si soffermerà principalmente sulla terapia fotodinamica antimicrobica, illustrando i meccanismi d'azione, la fotochimica, la fotofisica, le potenzialità di questo tipo di trattamento, le caratteristiche che deve possedere un fotosensibilizzante ideale, i vantaggi e gli svantaggi rispetto ad una terapia antimicrobica convenzionale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/10089