INTRODUZIONE: La musicoterapia mira a sviluppare le funzioni potenziali e/o residue dell'individuo in modo tale che questo possa meglio realizzare l'integrazione intra e interpersonale e consequenzialmente possa migliorare la qualità della vita grazie a un processo preventivo, riabilitativo o terapeutico. Si può quindi pensare che un approccio di questo tipo possa essere utile nei pazienti con alterazione della coscienza. La coscienza può essere compromessa a seguito di gravi lesioni cerebrali che possono compromettere gravemente le funzioni percettive, cognitive e le altre aree del cervello associate a una mente complessa e va così a delinearsi un Disordine di Coscienza o Disorder of Consciousness (DoC). Tra i disordini della coscienza si distinguono il Coma, lo Stato di Minima Coscienza (MCS) e lo Stato Vegetativo (VS) o Sindrome di Veglia non Rispondente/non Reattiva (UWS). L'obbiettivo della revisione è indagare se l'utilizzo della musicoterapia possa portare a effetti benefici su questa tipologia di utenza. MATERIALI E METODI: la revisione è stata condotta indagando le banche dati di Pubmed, Embase, Cinhal e PsycInfo. Sono stati inclusi tutti gli articoli successivi al 2005 che indagassero l'effetto della stimolazione uditiva con qualsiasi tipologia di musica in pazienti con DoC di età superiore ai 16 anni. RISULTATI: questi si sono suddivisi in tre categorie principali, ovvero l'effetto della musicoterapia in termini di risultati sui comportamenti dei pazienti e dei loro parametri vitali; quindi, la seconda categoria in merito al trattamento riabilitativo di questi utenti utilizzando la musicoterapia. La terza categoria comprende gli studi che hanno evidenziato la musica come ausilio per il processo di diagnosi differenziale. DISCUSSIONE: in merito ai comportamenti la musicoterapia va a diminuire la tensione muscolare e l'agitazione psicomotoria, si sono osservati aumenti dell'apertura degli occhi, del mantenimento del contatto visivo, dei movimenti del capo e del collo e dei sorrisi. Il suo utilizzo come trattamento ha evidenziato un recupero di coscienza, un aumento della vigilanza, della reattività e di alcune funzioni cognitive. L'utilità della musicoterapia nella diagnosi differenziale sembra sia legata alle sue proprietà intrinseche di suscitare emozioni e al senso uditivo che risulta essere il senso minormente intaccato dai DoC. Si sono inoltre sviluppate delle scale valutative che utilizzano la musica per differenziare i vari DoC. CONCLUSIONE: sebbene la possibilità di recupero di coscienza di questi pazienti sia ancora da indagare, visti gli effetti benefici ottenuti si presume la musicoterapia sia un ottimo approccio da utilizzare con questa tipologia di utenza.
L'effetto della musicoterapia sulle persone con disordini di coscienza: una revisione narrativa della letteratura.
ASSANDRI, FLAVIA
2018/2019
Abstract
INTRODUZIONE: La musicoterapia mira a sviluppare le funzioni potenziali e/o residue dell'individuo in modo tale che questo possa meglio realizzare l'integrazione intra e interpersonale e consequenzialmente possa migliorare la qualità della vita grazie a un processo preventivo, riabilitativo o terapeutico. Si può quindi pensare che un approccio di questo tipo possa essere utile nei pazienti con alterazione della coscienza. La coscienza può essere compromessa a seguito di gravi lesioni cerebrali che possono compromettere gravemente le funzioni percettive, cognitive e le altre aree del cervello associate a una mente complessa e va così a delinearsi un Disordine di Coscienza o Disorder of Consciousness (DoC). Tra i disordini della coscienza si distinguono il Coma, lo Stato di Minima Coscienza (MCS) e lo Stato Vegetativo (VS) o Sindrome di Veglia non Rispondente/non Reattiva (UWS). L'obbiettivo della revisione è indagare se l'utilizzo della musicoterapia possa portare a effetti benefici su questa tipologia di utenza. MATERIALI E METODI: la revisione è stata condotta indagando le banche dati di Pubmed, Embase, Cinhal e PsycInfo. Sono stati inclusi tutti gli articoli successivi al 2005 che indagassero l'effetto della stimolazione uditiva con qualsiasi tipologia di musica in pazienti con DoC di età superiore ai 16 anni. RISULTATI: questi si sono suddivisi in tre categorie principali, ovvero l'effetto della musicoterapia in termini di risultati sui comportamenti dei pazienti e dei loro parametri vitali; quindi, la seconda categoria in merito al trattamento riabilitativo di questi utenti utilizzando la musicoterapia. La terza categoria comprende gli studi che hanno evidenziato la musica come ausilio per il processo di diagnosi differenziale. DISCUSSIONE: in merito ai comportamenti la musicoterapia va a diminuire la tensione muscolare e l'agitazione psicomotoria, si sono osservati aumenti dell'apertura degli occhi, del mantenimento del contatto visivo, dei movimenti del capo e del collo e dei sorrisi. Il suo utilizzo come trattamento ha evidenziato un recupero di coscienza, un aumento della vigilanza, della reattività e di alcune funzioni cognitive. L'utilità della musicoterapia nella diagnosi differenziale sembra sia legata alle sue proprietà intrinseche di suscitare emozioni e al senso uditivo che risulta essere il senso minormente intaccato dai DoC. Si sono inoltre sviluppate delle scale valutative che utilizzano la musica per differenziare i vari DoC. CONCLUSIONE: sebbene la possibilità di recupero di coscienza di questi pazienti sia ancora da indagare, visti gli effetti benefici ottenuti si presume la musicoterapia sia un ottimo approccio da utilizzare con questa tipologia di utenza.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
800035_tesidefinitiva-pdf.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
517.75 kB
Formato
Adobe PDF
|
517.75 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/100857