L'obiettivo di questo lavoro è stato quello di sviluppare dei modelli potenziali di distribuzione di due specie di anfibi presenti sul territorio della Regione Piemonte: Pelobates fuscus insubricus e Rana latastei considerate rispettivamente in pericolo e vulnerabile. I modelli ottenuti possono essere di aiuto per capire l'influenza dell'antropizzazione del territorio e delle caratteristiche ambientali al fine di ottimizzare i programmi di gestione e conservazione delle specie di anfibi in questione. Particolare attenzione è stata rivolta all'individuazione delle variabili ambientali che influiscono maggiormente sulla distribuzione degli anfibi presi in considerazione. Il primo approccio è stato quello di sviluppare modelli predittivi di distribuzione empirici e iterativi per le due specie impiegando variabili ambientali differenti. In seguito ho analizzato i risultati ottenuti mettendo a confronto i modelli generati dal software e ho riportato quelli più significativi. Inizialmente ho utilizzato come dati di presenza un database elaborato dal dott. Giovannini e dal gruppo di studio della prof.ssa Giacoma risalenti al 2006. Successivamente tali dati sono stati integrati dai records di censimento di Rana di Lataste e Pelobate fosco ottenuti durante i monitoraggi effettuati dal dott. Daniele Seglie e del suo team nel territorio del Piemonte. Si tratta di campionamenti molto recenti, risalenti fino al 2018 molto interessanti per uno studio di distribuzione potenziale di queste specie. Una premessa importante riguarda il fatto che la distribuzione di una specie vivente è influenzata da svariati fattori che interagiscono in modi complessi. Pertanto i modelli di distribuzione che si ottengono devono essere analizzati per verificarne l'accuratezza. I risultati che derivano da ogni simulazione vanno considerati come ipotesi di distribuzione la quale è influenzata dalle variabili predittive usate e dall'estensione della regione studiata. (Lobo et al. 2007). Trattandosi di specie a rischio, i risultati ottenuti possono essere di aiuto nell'ottica di progetti di gestione e conservazione della popolazione. Inoltre gli anfibi sono ottimi indicatori della qualità dell'ambiente e quindi possono fornirci delle indicazioni utili in tal senso.
Rana latastei e Pelobates fuscus: modelli di distribuzione potenziale in Piemonte
SCOTTI, LARA AUSILIA
2017/2018
Abstract
L'obiettivo di questo lavoro è stato quello di sviluppare dei modelli potenziali di distribuzione di due specie di anfibi presenti sul territorio della Regione Piemonte: Pelobates fuscus insubricus e Rana latastei considerate rispettivamente in pericolo e vulnerabile. I modelli ottenuti possono essere di aiuto per capire l'influenza dell'antropizzazione del territorio e delle caratteristiche ambientali al fine di ottimizzare i programmi di gestione e conservazione delle specie di anfibi in questione. Particolare attenzione è stata rivolta all'individuazione delle variabili ambientali che influiscono maggiormente sulla distribuzione degli anfibi presi in considerazione. Il primo approccio è stato quello di sviluppare modelli predittivi di distribuzione empirici e iterativi per le due specie impiegando variabili ambientali differenti. In seguito ho analizzato i risultati ottenuti mettendo a confronto i modelli generati dal software e ho riportato quelli più significativi. Inizialmente ho utilizzato come dati di presenza un database elaborato dal dott. Giovannini e dal gruppo di studio della prof.ssa Giacoma risalenti al 2006. Successivamente tali dati sono stati integrati dai records di censimento di Rana di Lataste e Pelobate fosco ottenuti durante i monitoraggi effettuati dal dott. Daniele Seglie e del suo team nel territorio del Piemonte. Si tratta di campionamenti molto recenti, risalenti fino al 2018 molto interessanti per uno studio di distribuzione potenziale di queste specie. Una premessa importante riguarda il fatto che la distribuzione di una specie vivente è influenzata da svariati fattori che interagiscono in modi complessi. Pertanto i modelli di distribuzione che si ottengono devono essere analizzati per verificarne l'accuratezza. I risultati che derivano da ogni simulazione vanno considerati come ipotesi di distribuzione la quale è influenzata dalle variabili predittive usate e dall'estensione della regione studiata. (Lobo et al. 2007). Trattandosi di specie a rischio, i risultati ottenuti possono essere di aiuto nell'ottica di progetti di gestione e conservazione della popolazione. Inoltre gli anfibi sono ottimi indicatori della qualità dell'ambiente e quindi possono fornirci delle indicazioni utili in tal senso.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/100683