Con il presente elaborato si andrà ad esaminare l'evoluzione della 'ndrangheta, dalla sua nascita nella regione calabrese, all'espansione nel mondo, soffermando in particolare l'attenzione sul radicamento nelle regioni del Nord Italia. Prendendo in considerazione la struttura della mafia calabrese, si comprenderà come la stessa si presti alla diffusione geografica, infatti, grazie alla rigorosa organizzazione gerarchica, il sodalizio si compone di sezioni distaccate ¿'ndrine-, le quali, pur operando in apparente autonomia in diversi contesti territoriali, restano legate alla casa madre calabrese, mantenendo una struttura unitaria. Quindi, all'interno di ogni 'ndrina si ripetono legami di sangue e ruoli che, in via generale, sono comuni all'intero sodalizio, secondo un modello concentrico. A partire da tali considerazioni, si dimostrerà come la mafia operante nel Nord Italia sia, oggi, esattamente quella riconosciuta nel meridione ed abbia la capacità di influenza anche la politica e l'economia settentrionali. Tuttavia, è importante considerare che la nuova generazione di mafiosi costituisce o partecipa ad imprese, investe nei mercati e ha rapporti con i politici o, addirittura ha un ruolo politico. L'impresa mafiosa è quel prezioso strumento che consente di convertire gli illeciti capitali provenienti dalle attività vietate in proventi leciti, derivanti dall'attività economica consentita. Da ciò si comprenderà che, anche quando la 'ndrangheta opera apparentemente in modo lecito, investendo capitali sul mercato, porta con sé la connotazione illecita che le deriva dal solo fatto dello stretto rapporto con la casa madre calabrese: la 'ndrangheta per antonomasia. Ciò per non dire dell'utilizzo del metodo mafioso, di intimidazione e violenza il quale viene ora utilizzato anche dai nuovi mafiosi-imprenditori. In tale contesto di ramificazione della 'ndrangheta, si vedrà come oggi siano sempre più gli operatori economici e i politici che, anche nelle città del Nord, si pongono al servizio della mafia, per paura o, peggio, per ottenere un tornaconto personale. A tal proposito si farà riferimento all'emblematico caso dello scioglimento del Comune di Bardonecchia per mafia nel 1994, trattandosi del primo scioglimento di un Comune al Nord per infiltrazioni mafiose. Si osserverà come la causa del fenomeno non si possa considerare solo il confino nel Comune di Rocco Lo Presti -influente esponente del sodalizio-, ma si debba ricercare anche, se non soprattutto nel terreno istituzionale fertile alle infiltrazioni che la mafia ha trovato a Bardonecchia. In definitiva, a seguito degli studi ripresi nell'elaborato, si sosterrà che, da un lato i cosiddetti imprenditori morali, ossia quei soggetti che in ogni società si fanno portatori dei fondamentali valori da tutelare, dovrebbero stigmatizzare il problema mafioso come un problema globale (e non più soltanto del Sud); dall'altro occorrerebbe incentivare le misure repressive volte a scoraggiare i rapporti di concorso con l'associazione da parte di politici ed imprenditori, per suscitare, quindi, un retto sviluppo dello spirito civico. Oggi che la mafia è un fenomeno globale, l'unica risposta utile deve avere, anch'essa, un carattere globale.

La 'Ndrangheta con riferimento particolare alle infiltrazioni nel comune di Bardonecchia

STELLINI, GRAZIANO FILIPPO
2018/2019

Abstract

Con il presente elaborato si andrà ad esaminare l'evoluzione della 'ndrangheta, dalla sua nascita nella regione calabrese, all'espansione nel mondo, soffermando in particolare l'attenzione sul radicamento nelle regioni del Nord Italia. Prendendo in considerazione la struttura della mafia calabrese, si comprenderà come la stessa si presti alla diffusione geografica, infatti, grazie alla rigorosa organizzazione gerarchica, il sodalizio si compone di sezioni distaccate ¿'ndrine-, le quali, pur operando in apparente autonomia in diversi contesti territoriali, restano legate alla casa madre calabrese, mantenendo una struttura unitaria. Quindi, all'interno di ogni 'ndrina si ripetono legami di sangue e ruoli che, in via generale, sono comuni all'intero sodalizio, secondo un modello concentrico. A partire da tali considerazioni, si dimostrerà come la mafia operante nel Nord Italia sia, oggi, esattamente quella riconosciuta nel meridione ed abbia la capacità di influenza anche la politica e l'economia settentrionali. Tuttavia, è importante considerare che la nuova generazione di mafiosi costituisce o partecipa ad imprese, investe nei mercati e ha rapporti con i politici o, addirittura ha un ruolo politico. L'impresa mafiosa è quel prezioso strumento che consente di convertire gli illeciti capitali provenienti dalle attività vietate in proventi leciti, derivanti dall'attività economica consentita. Da ciò si comprenderà che, anche quando la 'ndrangheta opera apparentemente in modo lecito, investendo capitali sul mercato, porta con sé la connotazione illecita che le deriva dal solo fatto dello stretto rapporto con la casa madre calabrese: la 'ndrangheta per antonomasia. Ciò per non dire dell'utilizzo del metodo mafioso, di intimidazione e violenza il quale viene ora utilizzato anche dai nuovi mafiosi-imprenditori. In tale contesto di ramificazione della 'ndrangheta, si vedrà come oggi siano sempre più gli operatori economici e i politici che, anche nelle città del Nord, si pongono al servizio della mafia, per paura o, peggio, per ottenere un tornaconto personale. A tal proposito si farà riferimento all'emblematico caso dello scioglimento del Comune di Bardonecchia per mafia nel 1994, trattandosi del primo scioglimento di un Comune al Nord per infiltrazioni mafiose. Si osserverà come la causa del fenomeno non si possa considerare solo il confino nel Comune di Rocco Lo Presti -influente esponente del sodalizio-, ma si debba ricercare anche, se non soprattutto nel terreno istituzionale fertile alle infiltrazioni che la mafia ha trovato a Bardonecchia. In definitiva, a seguito degli studi ripresi nell'elaborato, si sosterrà che, da un lato i cosiddetti imprenditori morali, ossia quei soggetti che in ogni società si fanno portatori dei fondamentali valori da tutelare, dovrebbero stigmatizzare il problema mafioso come un problema globale (e non più soltanto del Sud); dall'altro occorrerebbe incentivare le misure repressive volte a scoraggiare i rapporti di concorso con l'associazione da parte di politici ed imprenditori, per suscitare, quindi, un retto sviluppo dello spirito civico. Oggi che la mafia è un fenomeno globale, l'unica risposta utile deve avere, anch'essa, un carattere globale.
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