La curcumina è una sostanza fenolica naturale di colore giallo, con proprietà antiossidanti isolata dal rizoma di Curcuma longa in cui è presente a concentrazioni piuttosto elevate e assieme a sostanze con una struttura simile: 17% demetossicurcumina e 3% bisdemetossicurcumina. La curcuma, specialmente nella sua forma naturale, è stata usata in passato e viene tuttora usata come spezia e come componente della medicina tradizionale asiatica. È proprio partendo da queste conoscenze che i ricercatori si sono concentrati sullo studio delle proprietà della curcumina. Si è così potuto scoprire che quest'ultima è una sostanza pleiotropica con una vasta gamma di effetti terapeutici: quelli più comuni e conosciuti sono l'attività anti-infiammatoria, antibatterica e antinematodica e epatoprotettrice. In più sono state approfondite le potenzialità coadiuvanti nella terapia del diabete di tipo II, dell'artrite reumatoide e in una discreta serie di tumori umani (gastrointestinali, polmonari, mammari, neurologici ed ematici) sia in terapia che come protettivo dei tessuti. Nonostante le potenzialità della molecola, bisogna ricordare che la curcumina è molto lipofila, scarsamente assorbita per via orale e velocemente escreta e metabolizzata dal torrente circolatorio. Questi problemi sono stati ovviati ricorrendo alla tecnologia farmaceutica e più specificatamente alle nanotecnologie, che hanno sviluppato nuove serie di particelle (tutt'ora in continua sperimentazione) che hanno la capacità di inglobare i principi attivi al loro interno e schermarli. Recenti novità a riguardo hanno permesso la creazione di aggregati in grado di raggiungere determinati siti prima di liberare il farmaco in essi contenuto. Sono state prese in considerazione alcune nanoformulazioni, su cui sono stati svolti studi farmacocinetici, proprio in associazione alla curcumina, partendo da micelle, liposomi e bicelle (preparazioni più semplici e formate da doppi strati di fosfolipidi), fino a strutture più complesse come dendrimeri e nanogel (particelle organizzate e con caratteristiche ben precise). In questa tesi si è cercato di fare una rapida carrellata dell'immensa mole di studi ed esperimenti riguardanti la curcumina, per poter sottolineare le potenzialità della molecola che, nonostante non sia una sostanza di prima scelta per la terapia per l'assenza di effetti collaterali e di interazioni con altri farmaci, può essere considerata idonea per le co-somministrazioni.
Curcumina e nanoparticelle: proprietà e studi per possibili usi clinici.
RAVARINO, JACOPO
2014/2015
Abstract
La curcumina è una sostanza fenolica naturale di colore giallo, con proprietà antiossidanti isolata dal rizoma di Curcuma longa in cui è presente a concentrazioni piuttosto elevate e assieme a sostanze con una struttura simile: 17% demetossicurcumina e 3% bisdemetossicurcumina. La curcuma, specialmente nella sua forma naturale, è stata usata in passato e viene tuttora usata come spezia e come componente della medicina tradizionale asiatica. È proprio partendo da queste conoscenze che i ricercatori si sono concentrati sullo studio delle proprietà della curcumina. Si è così potuto scoprire che quest'ultima è una sostanza pleiotropica con una vasta gamma di effetti terapeutici: quelli più comuni e conosciuti sono l'attività anti-infiammatoria, antibatterica e antinematodica e epatoprotettrice. In più sono state approfondite le potenzialità coadiuvanti nella terapia del diabete di tipo II, dell'artrite reumatoide e in una discreta serie di tumori umani (gastrointestinali, polmonari, mammari, neurologici ed ematici) sia in terapia che come protettivo dei tessuti. Nonostante le potenzialità della molecola, bisogna ricordare che la curcumina è molto lipofila, scarsamente assorbita per via orale e velocemente escreta e metabolizzata dal torrente circolatorio. Questi problemi sono stati ovviati ricorrendo alla tecnologia farmaceutica e più specificatamente alle nanotecnologie, che hanno sviluppato nuove serie di particelle (tutt'ora in continua sperimentazione) che hanno la capacità di inglobare i principi attivi al loro interno e schermarli. Recenti novità a riguardo hanno permesso la creazione di aggregati in grado di raggiungere determinati siti prima di liberare il farmaco in essi contenuto. Sono state prese in considerazione alcune nanoformulazioni, su cui sono stati svolti studi farmacocinetici, proprio in associazione alla curcumina, partendo da micelle, liposomi e bicelle (preparazioni più semplici e formate da doppi strati di fosfolipidi), fino a strutture più complesse come dendrimeri e nanogel (particelle organizzate e con caratteristiche ben precise). In questa tesi si è cercato di fare una rapida carrellata dell'immensa mole di studi ed esperimenti riguardanti la curcumina, per poter sottolineare le potenzialità della molecola che, nonostante non sia una sostanza di prima scelta per la terapia per l'assenza di effetti collaterali e di interazioni con altri farmaci, può essere considerata idonea per le co-somministrazioni.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/10060