La psoriasi è una patologia autoimmune infiammatoria cronica della cute, mediata dai linfociti T e dalle citochine infiammatorie che determinano iperproliferazione dei cheratinociti. La cute è caratterizzata dalla presenza di placche rosse ricoperte da squame bianche a livello dei gomiti e del cuoio capelluto (psoriasi a placche), di macchie eritematose purulenti (psoriasi eritematosa), di lesioni pustolose (psoriasi pustolosa). Tra le cause scatenanti di questa patologia sono: il consumo di sigarette, i fattori ambientali, il consumo di alcol, lo stress, le infezioni da streptococchi e i traumi. Il trattamento convenzionale della psoriasi prevede la somministrazione di farmaci per via sistemica o topica. La terapia sistemica è costituita da farmaci immunosoppressori di origine sintetica (metotrexate, la ciclosporina A e i retinoidi) e da farmaci biologici (etanercept, efalizumab, e infliximab). La terapia topica prevede l'applicazione di corticosteroidi, di analoghi della vitamina D, di ditranolo.e di agenti con attività emolliente. Inoltre si può applicare la fototerapia UV in combinazione con il psoralene. Per limitare gli effetti collaterali di cui è caratterizzato il trattamento convenzionale, si è pensato di introdurre la nanoterapia antipsoriasica. I nanofarmaci sono delle formulazioni di natura lipidica o proteica dotati di elevata affinità con la cute, in particolare con lo strato corneo. Tra i più utilizzati si trovano i liposomi, i niosomi, gli etosomi, i transferosomi i nanogel, le nanosospensioni ecc. Sono delle formulazioni dotate di ampio range terapeutico in quanto sono in grado di interagire con diversi target coinvolti nella psoriasi. I liposomi e gli etosomi sono tra i nanocarrier più utilizzati nel trattamento della psoriasi. Sono dei sistemi vescicolari costituiti da doppi strati di fosfolipidi e colesterolo. Le loro dimensioni variano da nanometri ad alcune centinaia di micrometri in funzione della loro struttura mono o multi lamellare. Possono intrappolare farmaci di natura idrofila nel core acquoso mentre quelli idrofobi vengono trattenuti nei strati fosfolipidici. Sono dotati di alta efficienza nell'inglobamento dei farmaci, di elevata biocompatibilità e di alto tasso di rilascio controllato. In questo testo sono stati riassunti tre studi in vitro che dimostrano che i nanocarrier sono dotati di alta capacità di penetrare la cute infiammata psoriasica. Nel primo studio, dei liposomi ultradeformabili dimostrano alta permeazione cutanea agendo da promotori di assorbimento e da sistemi carrier del principio attivo. Nella seconda analisi, dei liposomi contenenti capasaicina, dimostrano un'alta capacità di rilasciare il principio attivo in modo controllato, e ridurre gli effetti collaterali della stessa capsaicina. Nel terzo studio, il confronto tra le capacità di rilascio controllato dei liposomi e degli etosomi contenenti lo psoralene dimostra che gli etosomi hanno maggiore potere permeante e maggiore biocompatibilità rispetto ai liposomi. Anche se la loro efficacia e la compatibilità con la struttura cutanea viene dimostrata da numerosi studi scientifici, i nanovettori sono considerati delle formulazioni ancora in fase di sviluppo. Gli studi clinici in corso sono atti a dimostrare, oltre all'alta validità, anche il profilo di sicurezza nel utilizzo dei nanofarmaci soprattutto in una cute danneggiata come quella psoriasica.

Evoluzione della terapia topica della psoriasi: i nuovi sistemi di rilascio di farmaco.

FLUTUR, LOREDANA
2014/2015

Abstract

La psoriasi è una patologia autoimmune infiammatoria cronica della cute, mediata dai linfociti T e dalle citochine infiammatorie che determinano iperproliferazione dei cheratinociti. La cute è caratterizzata dalla presenza di placche rosse ricoperte da squame bianche a livello dei gomiti e del cuoio capelluto (psoriasi a placche), di macchie eritematose purulenti (psoriasi eritematosa), di lesioni pustolose (psoriasi pustolosa). Tra le cause scatenanti di questa patologia sono: il consumo di sigarette, i fattori ambientali, il consumo di alcol, lo stress, le infezioni da streptococchi e i traumi. Il trattamento convenzionale della psoriasi prevede la somministrazione di farmaci per via sistemica o topica. La terapia sistemica è costituita da farmaci immunosoppressori di origine sintetica (metotrexate, la ciclosporina A e i retinoidi) e da farmaci biologici (etanercept, efalizumab, e infliximab). La terapia topica prevede l'applicazione di corticosteroidi, di analoghi della vitamina D, di ditranolo.e di agenti con attività emolliente. Inoltre si può applicare la fototerapia UV in combinazione con il psoralene. Per limitare gli effetti collaterali di cui è caratterizzato il trattamento convenzionale, si è pensato di introdurre la nanoterapia antipsoriasica. I nanofarmaci sono delle formulazioni di natura lipidica o proteica dotati di elevata affinità con la cute, in particolare con lo strato corneo. Tra i più utilizzati si trovano i liposomi, i niosomi, gli etosomi, i transferosomi i nanogel, le nanosospensioni ecc. Sono delle formulazioni dotate di ampio range terapeutico in quanto sono in grado di interagire con diversi target coinvolti nella psoriasi. I liposomi e gli etosomi sono tra i nanocarrier più utilizzati nel trattamento della psoriasi. Sono dei sistemi vescicolari costituiti da doppi strati di fosfolipidi e colesterolo. Le loro dimensioni variano da nanometri ad alcune centinaia di micrometri in funzione della loro struttura mono o multi lamellare. Possono intrappolare farmaci di natura idrofila nel core acquoso mentre quelli idrofobi vengono trattenuti nei strati fosfolipidici. Sono dotati di alta efficienza nell'inglobamento dei farmaci, di elevata biocompatibilità e di alto tasso di rilascio controllato. In questo testo sono stati riassunti tre studi in vitro che dimostrano che i nanocarrier sono dotati di alta capacità di penetrare la cute infiammata psoriasica. Nel primo studio, dei liposomi ultradeformabili dimostrano alta permeazione cutanea agendo da promotori di assorbimento e da sistemi carrier del principio attivo. Nella seconda analisi, dei liposomi contenenti capasaicina, dimostrano un'alta capacità di rilasciare il principio attivo in modo controllato, e ridurre gli effetti collaterali della stessa capsaicina. Nel terzo studio, il confronto tra le capacità di rilascio controllato dei liposomi e degli etosomi contenenti lo psoralene dimostra che gli etosomi hanno maggiore potere permeante e maggiore biocompatibilità rispetto ai liposomi. Anche se la loro efficacia e la compatibilità con la struttura cutanea viene dimostrata da numerosi studi scientifici, i nanovettori sono considerati delle formulazioni ancora in fase di sviluppo. Gli studi clinici in corso sono atti a dimostrare, oltre all'alta validità, anche il profilo di sicurezza nel utilizzo dei nanofarmaci soprattutto in una cute danneggiata come quella psoriasica.
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