La Nutria (Myocastor coypus), è mammifero appartenente all'ordine dei Roditori, sottordine Semplicidentati, famiglia Miocastoridae comunemente denominata Castorino per la somiglianza fisica con il Castoro (Castor fiber), è un grosso roditore alloctono, mediamente sui 5-6 kg, con abitudini semiacquatiche originario della parte meridionale del Sud America, in particolare Argentina, Bolivia, Brasile meridionale, Paraguay, Uruguay e Cile. Popolazioni naturalizzate sono attualmente presenti in diverse zone del nord America, Europa, Asia, Sud Africa e Giappone. (Cocchi; Riga 2001) In Italia i primi esemplari di nutria furono importati nel 1928 per dare inizio ad allevamenti commerciali. Da allora, soprattutto negli anni sessanta e settanta l'allevamento per la pelliccia ha conosciuto una vasta e capillare diffusione. Per alcuni decenni il progetto economico ebbe successo, poi declinò. Le strutture di stabulazione inadeguate affiancate al rilascio volontario dei soggetti rimasti per evitare lo smaltimento delle carcasse furono le principali cause di dispersione della specie. Alla fine del XX secolo la situazione di distribuzione in Italia era già critica e regioni come Lazio, Umbria, Toscana, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte presentavano le più alte densità di individui. L'elevato potenziale riproduttivo e la buona adattabilità della specie hanno portato ad una rapida colonizzazione. In seguito al regolamento UE 1143/2014, atto a prevenire l'introduzione e la diffusione di specie alloctone invasive, è stato imposto agli stati membri di adottare e mettere in atto misure volte all'eradicazione di 100 specie esotiche (80 vegetali e 20 animali) tra le quali la nutria (Myocastor coypus). Il decreto legislativo 230/17 stabilisce le misure per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni di tale regolamento, in quest'ottica, la Città Metropolitana di Torino (CMT) ha elaborato un piano che prevede la realizzazione del controllo in cinque anni, seguendo le linee guida dettate dall'ISPRA. Le non poche polemiche, come sempre avviene in queste occasioni, da parte di cittadini ed associazioni animaliste, hanno indotto il Comune di Torino a chiedere alla CMT di elaborare un progetto non cruento per la gestione di questi animali alloctoni almeno sul proprio territorio di competenza. All'interno di questo progetto ha preso vita il seguente lavoro con lo scopo di valutare quanto l'impatto antropologico sulle colonie stabili di Nutrie influenzasse i patterns comportamentali, la biologia e la struttura sociale di questi animali. Sono state prese in esame due colonie piuttosto numerose: una all'interno del Giardino Roccios, presso il Parco del Valentino, l'altra presente sulle sponde sottostanti la Passerella di Piazza Chiaves. Tramite riprese video, osservazioni dirette ed intervista dei cittadini che abitualmente presidiano queste due zone, si è riusciti a trarre dei dati significativi che sono poi stati elaborati tramite l'uso di etogrammi e del Software Boris. Le osservvazioni del presente lavoro hanno appurato che interagire con una Nutria in ambiente urbano è piuttosto semplice e questo le espone, più di altre specie, ad essere soggiogate alle abitudini dell'uomo a discapito della loro natura arrivando anche a modificare il loro ciclo sonno-veglia, e non solo.

Analisi e confronto dell'etogramma specie specifico incolonie di nutrie (Myocastor coypus) antropizzate stabili nella circoscrizione Città Metropolitana di Torino.

CARRIERO, FRANCESCA
2018/2019

Abstract

La Nutria (Myocastor coypus), è mammifero appartenente all'ordine dei Roditori, sottordine Semplicidentati, famiglia Miocastoridae comunemente denominata Castorino per la somiglianza fisica con il Castoro (Castor fiber), è un grosso roditore alloctono, mediamente sui 5-6 kg, con abitudini semiacquatiche originario della parte meridionale del Sud America, in particolare Argentina, Bolivia, Brasile meridionale, Paraguay, Uruguay e Cile. Popolazioni naturalizzate sono attualmente presenti in diverse zone del nord America, Europa, Asia, Sud Africa e Giappone. (Cocchi; Riga 2001) In Italia i primi esemplari di nutria furono importati nel 1928 per dare inizio ad allevamenti commerciali. Da allora, soprattutto negli anni sessanta e settanta l'allevamento per la pelliccia ha conosciuto una vasta e capillare diffusione. Per alcuni decenni il progetto economico ebbe successo, poi declinò. Le strutture di stabulazione inadeguate affiancate al rilascio volontario dei soggetti rimasti per evitare lo smaltimento delle carcasse furono le principali cause di dispersione della specie. Alla fine del XX secolo la situazione di distribuzione in Italia era già critica e regioni come Lazio, Umbria, Toscana, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte presentavano le più alte densità di individui. L'elevato potenziale riproduttivo e la buona adattabilità della specie hanno portato ad una rapida colonizzazione. In seguito al regolamento UE 1143/2014, atto a prevenire l'introduzione e la diffusione di specie alloctone invasive, è stato imposto agli stati membri di adottare e mettere in atto misure volte all'eradicazione di 100 specie esotiche (80 vegetali e 20 animali) tra le quali la nutria (Myocastor coypus). Il decreto legislativo 230/17 stabilisce le misure per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni di tale regolamento, in quest'ottica, la Città Metropolitana di Torino (CMT) ha elaborato un piano che prevede la realizzazione del controllo in cinque anni, seguendo le linee guida dettate dall'ISPRA. Le non poche polemiche, come sempre avviene in queste occasioni, da parte di cittadini ed associazioni animaliste, hanno indotto il Comune di Torino a chiedere alla CMT di elaborare un progetto non cruento per la gestione di questi animali alloctoni almeno sul proprio territorio di competenza. All'interno di questo progetto ha preso vita il seguente lavoro con lo scopo di valutare quanto l'impatto antropologico sulle colonie stabili di Nutrie influenzasse i patterns comportamentali, la biologia e la struttura sociale di questi animali. Sono state prese in esame due colonie piuttosto numerose: una all'interno del Giardino Roccios, presso il Parco del Valentino, l'altra presente sulle sponde sottostanti la Passerella di Piazza Chiaves. Tramite riprese video, osservazioni dirette ed intervista dei cittadini che abitualmente presidiano queste due zone, si è riusciti a trarre dei dati significativi che sono poi stati elaborati tramite l'uso di etogrammi e del Software Boris. Le osservvazioni del presente lavoro hanno appurato che interagire con una Nutria in ambiente urbano è piuttosto semplice e questo le espone, più di altre specie, ad essere soggiogate alle abitudini dell'uomo a discapito della loro natura arrivando anche a modificare il loro ciclo sonno-veglia, e non solo.
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