Il presente lavoro nasce dalla volontà di analizzare la morte dei protagonisti delle Vite parallele di Plutarco. Si tratta di una ricerca sul comportamento tenuto dagli eroi di fronte al destino ineluttabile che caratterizza ogni essere vivente, il fatto di essere mortale. Mi sono proposto di esaminare minuziosamente la fine dei personaggi principali dell'opera plutarchea e di verificare e confrontare l'atteggiamento di Eumene di Cardia, Demetrio Poliorcete, Pirro ed Alessandro Magno di fronte alla morte, con l'obiettivo di trovare i legami e gli elementi comuni tra l'ultimo attimo della vita di un essere umano e l'intero corso della sua esistenza. Per ogni eroe, dapprima ho ripreso l'intera vita ed in seguito ho analizzato la sua fine, confrontando il testo plutarcheo con gli altri autori antichi, cercando di approfondire e verificare le premesse e gli eventi che condussero alla morte i protagonisti di ciascuna biografia. Dallo studio delle suddette Vite parallele, emerge il biasimo di Plutarco nei confronti dei re ellenistici soprattutto nel giudizio conclusivo e complessivo dell'eroe, che al momento ultimo della sua vita appare una patetica controfigura rispetto agli altri protagonisti delle biografie plutarchee. Il biografo di Cheronea si serve dei re ellenistici per mostrare il lato oscuro di ogni uomo e manifestare attraverso la descrizione di questi personaggi il suo dissenso e il suo disappunto verso la tirannia. Alessandro Magno, modello ed eroe per i re ellenistici, che cercheranno di calcare le sue orme nel corso della loro vita, finendo però per assimilare per lo più gli aspetti negativi del figlio di Filippo II, rientra infine nella mia analisi, poiché anch'egli nella morte palesa infine gli stessi atteggiamenti di Eumene di Cardia, Demetrio Poliorcete e Pirro.

La morte di un re: ricerche sulle biografie plutarchee di re ellenistici

REGGIO, DAVIDE
2014/2015

Abstract

Il presente lavoro nasce dalla volontà di analizzare la morte dei protagonisti delle Vite parallele di Plutarco. Si tratta di una ricerca sul comportamento tenuto dagli eroi di fronte al destino ineluttabile che caratterizza ogni essere vivente, il fatto di essere mortale. Mi sono proposto di esaminare minuziosamente la fine dei personaggi principali dell'opera plutarchea e di verificare e confrontare l'atteggiamento di Eumene di Cardia, Demetrio Poliorcete, Pirro ed Alessandro Magno di fronte alla morte, con l'obiettivo di trovare i legami e gli elementi comuni tra l'ultimo attimo della vita di un essere umano e l'intero corso della sua esistenza. Per ogni eroe, dapprima ho ripreso l'intera vita ed in seguito ho analizzato la sua fine, confrontando il testo plutarcheo con gli altri autori antichi, cercando di approfondire e verificare le premesse e gli eventi che condussero alla morte i protagonisti di ciascuna biografia. Dallo studio delle suddette Vite parallele, emerge il biasimo di Plutarco nei confronti dei re ellenistici soprattutto nel giudizio conclusivo e complessivo dell'eroe, che al momento ultimo della sua vita appare una patetica controfigura rispetto agli altri protagonisti delle biografie plutarchee. Il biografo di Cheronea si serve dei re ellenistici per mostrare il lato oscuro di ogni uomo e manifestare attraverso la descrizione di questi personaggi il suo dissenso e il suo disappunto verso la tirannia. Alessandro Magno, modello ed eroe per i re ellenistici, che cercheranno di calcare le sue orme nel corso della loro vita, finendo però per assimilare per lo più gli aspetti negativi del figlio di Filippo II, rientra infine nella mia analisi, poiché anch'egli nella morte palesa infine gli stessi atteggiamenti di Eumene di Cardia, Demetrio Poliorcete e Pirro.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/10031