Introduzione. Negli ultimi anni è emerso un crescente riconoscimento clinico di una percentuale significativa di pazienti con disforia di genere (DG) con un co-occorrente disturbo dello spettro autistico (DSA). Scopo. 1) Valutare se emergono tratti autistici nel campione DG e confrontare i risultati con quanto emerge dal campione di controllo. 2) Analizzare la distribuzione dei tratti autistici, delle abilità empatiche e delle abilità sistematiche in quanto costrutti legati al DSA. Campione. Il campione sperimentale si compone di 47 soggetti con DG, ai quali vengono appaiati i soggetti cisgender che formano il campione di controllo (reclutati per stessa età, sesso assegnato alla nascita e livello di istruzione del gruppo DG). Metodi. Nello studio vengono utilizzati tre strumenti: Il quoziente di autismo (AQ) per investigare il numero di tratti autistici dei soggetti, il quoziente di empatia (EQ) per indagare le abilità empatiche e il quoziente di sistematizzazione (SQ) per indagare la capacità di sistematizzare e analizzare un sistema. Risultati. Nell'AQ il gruppo con DG ha ottenuto punteggi più alti del controllo (p <.05); non sono emerse differenze significative tra MtF e FtM. Nell'EQ, il gruppo FtM ha ottenuto punteggi più alti rispetto alle femmine cisgender (p <.05). Non sono state riscontrate differenze significative nei punteggi SQ. Conclusioni. I risultati ottenuti hanno mostrato nei soggetti DG la presenza di elevati tratti autistici e di minori capacità empatiche rispetto ai soggetti cisgender. Questi due risultati coincidono con i risultati attesi nel caso di co-occorrenza ma non sono sufficienti a dichiarare che essa sia reale; i punteggi ottenuti non sono infatti indicativi di diagnosi DSA e non sono risultati significativi quelli attesi di un'altra dimensione dell'autismo: la sistematizzazione. Ancora non è possibile identificare una causa certa sottostante alla co-occorrenza, né se si tratti di una reale co-occorrenza o di una sovrarappresentazione. Si ipotizza che non sia un singolo fattore a incidere su di essa ma la presenza di più fattori biopsicosociali che interagendo insieme possono portare allo sviluppo della DG e/o di DSA. Il ruolo dello psicologo clinico è essenziale nella presa in carico di soggetti con DG e DSA, si sottolinea la necessità di un ampliamento delle conoscenze dei clinici sullo stato attuale della letteratura e sulle diverse opinioni esistenti sulla co-occorrenza. Questa consapevolezza è importante al fine di ridurre il rischio di diagnosi e trattamenti errati e non necessari.

Analisi della co-occorrenza tra Disforia di Genere e Tratti dello Spettro Autistico in un campione di adulti con Disforia di Genere

MAZZETTI, LUCIA
2018/2019

Abstract

Introduzione. Negli ultimi anni è emerso un crescente riconoscimento clinico di una percentuale significativa di pazienti con disforia di genere (DG) con un co-occorrente disturbo dello spettro autistico (DSA). Scopo. 1) Valutare se emergono tratti autistici nel campione DG e confrontare i risultati con quanto emerge dal campione di controllo. 2) Analizzare la distribuzione dei tratti autistici, delle abilità empatiche e delle abilità sistematiche in quanto costrutti legati al DSA. Campione. Il campione sperimentale si compone di 47 soggetti con DG, ai quali vengono appaiati i soggetti cisgender che formano il campione di controllo (reclutati per stessa età, sesso assegnato alla nascita e livello di istruzione del gruppo DG). Metodi. Nello studio vengono utilizzati tre strumenti: Il quoziente di autismo (AQ) per investigare il numero di tratti autistici dei soggetti, il quoziente di empatia (EQ) per indagare le abilità empatiche e il quoziente di sistematizzazione (SQ) per indagare la capacità di sistematizzare e analizzare un sistema. Risultati. Nell'AQ il gruppo con DG ha ottenuto punteggi più alti del controllo (p <.05); non sono emerse differenze significative tra MtF e FtM. Nell'EQ, il gruppo FtM ha ottenuto punteggi più alti rispetto alle femmine cisgender (p <.05). Non sono state riscontrate differenze significative nei punteggi SQ. Conclusioni. I risultati ottenuti hanno mostrato nei soggetti DG la presenza di elevati tratti autistici e di minori capacità empatiche rispetto ai soggetti cisgender. Questi due risultati coincidono con i risultati attesi nel caso di co-occorrenza ma non sono sufficienti a dichiarare che essa sia reale; i punteggi ottenuti non sono infatti indicativi di diagnosi DSA e non sono risultati significativi quelli attesi di un'altra dimensione dell'autismo: la sistematizzazione. Ancora non è possibile identificare una causa certa sottostante alla co-occorrenza, né se si tratti di una reale co-occorrenza o di una sovrarappresentazione. Si ipotizza che non sia un singolo fattore a incidere su di essa ma la presenza di più fattori biopsicosociali che interagendo insieme possono portare allo sviluppo della DG e/o di DSA. Il ruolo dello psicologo clinico è essenziale nella presa in carico di soggetti con DG e DSA, si sottolinea la necessità di un ampliamento delle conoscenze dei clinici sullo stato attuale della letteratura e sulle diverse opinioni esistenti sulla co-occorrenza. Questa consapevolezza è importante al fine di ridurre il rischio di diagnosi e trattamenti errati e non necessari.
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