Background: The COVID-19 pandemic has upset the world scenario in the last year and in particular the intensive care units (ICU). In Italy, since March 2020, an increasing number of patients with respiratory failure related to COVID-19 have been managed. It gradually emerged that these critically patients were more susceptible to bacterial superinfections, often complicated by septic shock, with an important impact on mortality. Objectives: The aim of this thesis was to evaluate the incidence of septic shock in critically patients with ICU hospitalization and the correlation with secondary bacterial infections, making a comparison between two time periods (1/3/2020 - 27/5/2020 and 20/09 / 2020-1 / 3/2021) called "first" and "second" wave. The relative differences in patient characteristics, treatments applied during the ICU stay, secondary infections and finally the outcome of the patients were evaluated. Methods: The retrospective, observational and monocentric study includes all patients infected with SARS-CoV-2 and admitted to the Intensive Care Unit of Cardinal Massaia Hospital. Demographic variables, severity scores, hematochemicals and biomarkers (lactic acid, PCR, PCT, IL-6), the type of treatment, the development or not of septic shock, pathogenic, site were analyzed. Data are based in the average ± SD and percentage. The ANOVA test and the Pearson X2 were used for the comparison between groups. Results: During this period we have taken into consideration, 152 admissions referring to 146 patients. The comparison between the two time windows considered shows a statistically significant increase in the incidence of septic shock between the first and second wave (20/65, 30.8% vs 45/87, 51.7%, p <0.01). Regarding the general characteristics of the patients (Age, sex, BMI and Charlson comorbidity index, SOFA entry and SAPSII) no statistically differences were found. General Data: PaO2/FiO2 (155± 78 115± 73 p<0,01), Lactates at the entrance (mmol/l) (1.6±0.6 1.9±0.6 p<0,01), Lactic acid peak (mmol/l) (2.8±2.3 3.8 ± 3.0 p<0.05), IL-6 (pg/ml) (495.6±929.1 78.8±203.6 p<0,01), Leukocytes (103/µl) (9.7±4.7 11.8±5.4 p<0.01) Microbiological Data: VAP associated infections (7/65 10,76%, 37/87 42.53% p<0.01), A.baumannii infections (3/65 4,6% 19/87 21,83% p<0.01), Infections with K.pneumoniae (1/65 1.54% 10/87 11.50% p<0.01), Gram negative cocci (4/65 6,2% 16/87 18,4% p<0,05), Colonizations by A.baumannii (3/65 4,62% 30/87 34,48% p<0,01), Colonizations by P.aeruginosa (8/65 12,31% 3/87 3,45% p<0,05), Colonizations by Candida (4/65 6.15% 19/87 21.84% p<0,01), Antibiotic resistances (12/65 18.46% 37/87 42.5% p<0.01) Therapeutic data: Corticosteroids (25/65 40% 84/87 96,5%; p<0,01), Hydroxychloroquine (54/65 83,1% 0/87 0% p<0,01), Tocilizumab (26/65 40% 5/87 5,7% p<0,01), Remdesevir (0/65 0% 50/87 57.5% p<0,01), Invasive ventilation (54/65 83.1% 59/87 67.8% p<0.05) Outcome data: Mortality on discharge to intensive care (17/62 27.4% 45/84 53.5% p<0.01), Mortality 28 days after discharge (18/62 29.0% 53/84 63.1% p<0.01), Mortality with septic shock (7/20 35% 37/45 82.2% p<0.01) Conclusions: In our clinical records, critically patients presented a high incidence of septic shock. Among the possible causative factors, viral immunosuppression and use of steroids; secondly, the often empirical and precocious use of broad-spectrum antibiotics and the selection of multi-resistant pathogens. Mortality in ICU and at 28 days was increased in second wave patients compared to first, confirming greater clinical severity and burden of bacterial superinfections.
Background: La pandemia da COVID-19 ha stravolto nell’ultimo anno lo scenario mondiale e in particolare i reparti di Terapia Intensiva (TI). In Italia, dal mese di marzo 2020, è stato gestito un numero crescente di pazienti con insufficienza respiratoria correlata al COVID-19. Progressivamente è emerso come questi pazienti critici fossero maggiormente suscettibili a sovrainfezioni batteriche, spesso complicate da shock settico, con importante impatto sulla mortalità. Obiettivi: Obiettivo della presente tesi è stato valutare l’incidenza di shock settico nei pazienti critici con ricovero in TI e la correlazione con infezioni batteriche secondarie, realizzando un confronto tra due periodi temporali (1/3/2020-27/5/2020 e 20/09/2020-1/3/2021) denominati “prima” e “seconda” ondata. Si sono valutate le differenze relative caratteristiche dei pazienti, trattamenti applicati durante la degenza in TI, le infezioni secondarie ed infine l’esito dei pazienti. Metodi: Lo studio retrospettivo, osservazionale e monocentrico, include tutti i pazienti con infezione da SARS-CoV-2 e ricoverati presso l’unità di Terapia Intensiva dell’Ospedale Cardinal Massaia. Sono state analizzate le variabili demografiche, gli scores di gravità, gli ematochimici e i biomarcatori (Acido lattico, PCR, PCT, IL-6), il tipo di trattamento, lo sviluppo o meno di shock settico, patogeno, sede. I dati sono espressi come media ± DS e percentuale. Per il confronto tra gruppi è stato utilizzato il test ANOVA e il Pearson X2. Risultati: Nel periodo in studio sono state selezionate 152 ammissioni per complessivi 146 pazienti. Il confronto tra le due finestre temporali considerate evidenzia un aumento statisticamente significativo dell’incidenza di shock settico tra la prima e la seconda ondata (20/65, 30.8% vs 45/87, 51,7%, p<0.01). Per quanto riguarda le caratteristiche generali dei pazienti (Età, sesso, BMI e Charlson comorbidity index, SOFA ingresso e SAPSII) non sono state trovate differenze statisticamente. Dati Generali: (PaO2/FiO2 155± 78 115± 73 p<0,01) Lattati all’ingresso (mmol/l)(1.6±0.6 1.9±0.6 p<0,01), Acido lattico picco (mmol/l)(2.8±2.3 3.8 ± 3.0 p<0.05), IL-6 (pg/ml)(495.6±929.1 78.8±203.6 p<0,01), Leucociti (103/µl)(9.7±4.7 11.8±5.4 p<0.01) Dati Microbiologici: Infezioni VAP associate (7/65 10,76%, 37/87 42.53% p<0.01), Infezioni da A.baumannii (3/65 4,6% 20/87 21,83% p<0.01) ,Infezioni da K.pneumoniae (1/65 1.54% 10/87 11.50% p<0.01), Cocchi Gram negativi (4/65 6,2% 16/87 18,4% p<0,05), Colonizzazioni da A.baumanni 3/65 4,62% 30/87 34,48% p<0,01), Colonizzazioni da P.aeruginosa (8/65 12,31% 3/87 3,45% p<0,05), Colonizzazioni da Candida (4/65 6.15% 19/87 21.84% p<0,01), Antibioticoresistenze (12/65 18.46% 37/87 42.5% p<0.01) Dati Terapeutici: Corticosteroidi (25/65 40% 84/87 96,5%; p<0,01), Idrossiclorochina (54/65 83,1% 0/87 0% p<0,01), Tocilizumab (26/65 40% 5/87 5,7% p<0,01), Remdesevir (0/65 0% 50/87 57.5% p<0,01), Ventilazione invasiva (54/65 83.1% 59/87 67.8% p<0.05) Dati Outcome: Mortalità alla dimissione in TI (17/62 27.4% 45/84 53.5% p<0.01) Mortalità a 28 giorni dalla dimissione (18/62 29.0% 53/84 63.1% p<0.01) Mortalità con shock settico (7/20 35% 37/45 82.2% p<0.01). Conclusioni: Nella nostra casistica, i pazienti critici hanno presentato elevata incidenza di shock settico. Tra i possibili fattori causali, l’immunodepressione virale e utilizzo di steroidi; in secondo luogo, l’uso, spesso empirico e molto precoce, di antibiotici ad ampio spettro la selezione di patogeni multi-resistenti. La mortalità in TI e a 28 giorni è risultata aumentata nei pazienti della seconda ondata rispetto alla prima, a confermare una maggiore gravità clinica e il peso delle sovrainfezioni batteriche.
Shock settico nei pazienti positivi per SARS-CoV-2 in Terapia Intensiva: studio retrospettivo ad un anno dall'inizio della pandemia
CISERO, RAIMONDO
2019/2020
Abstract
Background: La pandemia da COVID-19 ha stravolto nell’ultimo anno lo scenario mondiale e in particolare i reparti di Terapia Intensiva (TI). In Italia, dal mese di marzo 2020, è stato gestito un numero crescente di pazienti con insufficienza respiratoria correlata al COVID-19. Progressivamente è emerso come questi pazienti critici fossero maggiormente suscettibili a sovrainfezioni batteriche, spesso complicate da shock settico, con importante impatto sulla mortalità. Obiettivi: Obiettivo della presente tesi è stato valutare l’incidenza di shock settico nei pazienti critici con ricovero in TI e la correlazione con infezioni batteriche secondarie, realizzando un confronto tra due periodi temporali (1/3/2020-27/5/2020 e 20/09/2020-1/3/2021) denominati “prima” e “seconda” ondata. Si sono valutate le differenze relative caratteristiche dei pazienti, trattamenti applicati durante la degenza in TI, le infezioni secondarie ed infine l’esito dei pazienti. Metodi: Lo studio retrospettivo, osservazionale e monocentrico, include tutti i pazienti con infezione da SARS-CoV-2 e ricoverati presso l’unità di Terapia Intensiva dell’Ospedale Cardinal Massaia. Sono state analizzate le variabili demografiche, gli scores di gravità, gli ematochimici e i biomarcatori (Acido lattico, PCR, PCT, IL-6), il tipo di trattamento, lo sviluppo o meno di shock settico, patogeno, sede. I dati sono espressi come media ± DS e percentuale. Per il confronto tra gruppi è stato utilizzato il test ANOVA e il Pearson X2. Risultati: Nel periodo in studio sono state selezionate 152 ammissioni per complessivi 146 pazienti. Il confronto tra le due finestre temporali considerate evidenzia un aumento statisticamente significativo dell’incidenza di shock settico tra la prima e la seconda ondata (20/65, 30.8% vs 45/87, 51,7%, p<0.01). Per quanto riguarda le caratteristiche generali dei pazienti (Età, sesso, BMI e Charlson comorbidity index, SOFA ingresso e SAPSII) non sono state trovate differenze statisticamente. Dati Generali: (PaO2/FiO2 155± 78 115± 73 p<0,01) Lattati all’ingresso (mmol/l)(1.6±0.6 1.9±0.6 p<0,01), Acido lattico picco (mmol/l)(2.8±2.3 3.8 ± 3.0 p<0.05), IL-6 (pg/ml)(495.6±929.1 78.8±203.6 p<0,01), Leucociti (103/µl)(9.7±4.7 11.8±5.4 p<0.01) Dati Microbiologici: Infezioni VAP associate (7/65 10,76%, 37/87 42.53% p<0.01), Infezioni da A.baumannii (3/65 4,6% 20/87 21,83% p<0.01) ,Infezioni da K.pneumoniae (1/65 1.54% 10/87 11.50% p<0.01), Cocchi Gram negativi (4/65 6,2% 16/87 18,4% p<0,05), Colonizzazioni da A.baumanni 3/65 4,62% 30/87 34,48% p<0,01), Colonizzazioni da P.aeruginosa (8/65 12,31% 3/87 3,45% p<0,05), Colonizzazioni da Candida (4/65 6.15% 19/87 21.84% p<0,01), Antibioticoresistenze (12/65 18.46% 37/87 42.5% p<0.01) Dati Terapeutici: Corticosteroidi (25/65 40% 84/87 96,5%; p<0,01), Idrossiclorochina (54/65 83,1% 0/87 0% p<0,01), Tocilizumab (26/65 40% 5/87 5,7% p<0,01), Remdesevir (0/65 0% 50/87 57.5% p<0,01), Ventilazione invasiva (54/65 83.1% 59/87 67.8% p<0.05) Dati Outcome: Mortalità alla dimissione in TI (17/62 27.4% 45/84 53.5% p<0.01) Mortalità a 28 giorni dalla dimissione (18/62 29.0% 53/84 63.1% p<0.01) Mortalità con shock settico (7/20 35% 37/45 82.2% p<0.01). Conclusioni: Nella nostra casistica, i pazienti critici hanno presentato elevata incidenza di shock settico. Tra i possibili fattori causali, l’immunodepressione virale e utilizzo di steroidi; in secondo luogo, l’uso, spesso empirico e molto precoce, di antibiotici ad ampio spettro la selezione di patogeni multi-resistenti. La mortalità in TI e a 28 giorni è risultata aumentata nei pazienti della seconda ondata rispetto alla prima, a confermare una maggiore gravità clinica e il peso delle sovrainfezioni batteriche.File | Dimensione | Formato | |
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