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BACKGROUND E PRESUPPOSTI DELLO STUDIO Mentre le linee guida attuali aiutano a determinare il corretto standard diagnostico e terapeutico dei pazienti con Sindrome da anticorpi antifosfolipidi classici (anticardiolipina, anticoagulante lupico e antiβ2 glicoproteina1), finora poco si conosce circa l'importanza di altri anticorpi antifosfolipidi, cosiddetti non classici (in particolare IgA di aCL e antiβ2 GP1 e antifosfatidilserina/protrombina) in gravidanza e la loro associazione con le manifestazioni cliniche della sindrome. In questo contesto, ci siamo proposti di indagare, in maniera retrospettiva, la prevalenza di aPL non classici e di complicanze vascolari tardive in una coorte di donne in gravidanza.METODI:Ai fini dello studio, abbiamo raccolto i dati di donne seguite presso la clinica universitaria Sant'Anna di Torino (città della salute) tra dicembre 2017 e dicembre 2018. La prerogativa per l'inclusione nello studio è la presenza di complicanze vascolari tardive in gravidanza. La ricerca di aPL è stata svolta su campioni sierologici per il test integrato, esame di screening effettuato tra l'undicesima e la tredicesima settimana di gestazione. Sono stati selezionati esclusivamente soggetti con test integrato negativo. Il rilevamento di aPL è stato studiato mediante le tecniche ELISA (INOVA Diagnostic) e immunoassay chemiluminescenza (INOVA Diagnostic) per la misura semiquantitativa degli anticorpi. Sono stati ricercati i seguenti isotipi: IgG, IgM e IgA di aCL e anti β2GP1, anti dominio 1- β2GPI, IgG e IgM di aPS/PT.RISULTATI:Cento pazienti sono rientrate nei criteri di inclusione dello studio. Di queste, 31 sono risultate positive alla presenza di anticorpi antifosfolipidi di cui: 10 positive solo ad aPL classici: IgG e IgM di aCL, IgG e IgM di anti β2 GPI; 17 positive solo ad aPS/PT (di cui 15 positive per IgM, 1 positiva per IgG e 1 positiva per IgM + IgG); 4 positive ad aPL classici + aPS/PT; 0 positive a dominio 1 anti β2GPI; 0 positive per aCL/IgA e antiβ2GPI/IgA.Le complicanze ostetriche rilevate nei soggetti positivi solamente ad aPS/PT e negativi per anticorpi classici sono state le seguenti (su un totale relativo ad ogni complicanza): il 18% ha sviluppato ipertensione gestazionale, il 17% preeclampsia, l'eclampsia è insorta in un soggetto con positività ad aPL classici ma non ad aPS/PT, il 30% ha sviluppato sindrome HELLP, il 7% ha avuto IUGR.CONCLUSIONI:Dal nostro studio si rileva che in donne con complicanze vascolari tardive in gravidanza negative per aPL classici, si osserva nel 17% dei casi la presenza di aPS/PT. Poiché questi anticorpi sono stati riscontrati già tra l'undicesima e la tredicesima settimana di gestazione, si può dedurre che la loro presenza non è un epifenomeno della complicanza vascolare. Inoltre, se confermata, l'associazione tra la positività per aPS/PT e la presenza di una specifica complicanza vascolare potrebbe favorire un intervento preventivo in una gravidanza a rischio. L'utilizzo dell'innovativa tecnica di chemiluminescenza nel ricercare gli anticorpi fosfolipidi permette di evidenziare meglio la presenza di IgG, in quanto si tratta di una metodica più sensibile.I nostri dati suggeriscono quindi che la rilevazione di entrambi gli anticorpi, classici e non classici, potrebbe migliorare l'accuratezza diagnostica nell'identificare complicanze vascolari tardive in gravidanza
Introduction: While current guidelines help defining correct pregnancy standard of diagnosis (LC, aCL, antiB2GP1) and care for patients with antiphospholipid syndrome, little is known about the significance of other (non classic) antiphospholipid antibodies (aPL) detection during pregnancy and their association with clinical manifestations of the syndrome. In this context, we aimed to retrospectively investigate the prevalence of non-classic aPL and late-onset pregnancy complications (LO-PC) in a cohort of 100 women. Methods: We collected data from pregnant patients attending the S. Anna Hospital (Turin, Italy) from December 2017 to December 2018, who experienced LO-PC. aPL testing was performed on serum samples derived from pregnancy screening test collected during the eleventh and the thirteenth week of gestation. aPL detection was performed using both ELISA assay (INOVA Diagnostic) and chemiluminescent immunoassay (INOVA Diagnostic) for the semi-quantitative measurement of antibodies - comprehensive of IgG, IgM, and IgA isotypes for anticardiolipin (aCL) and anti-β2-glycoprotein I (β2GPI), antibodies of β2GPI domain I, and anti-phosphatidylserine/prothrombin (aPS/PT)IgG and IgM -. Results: A hundred patients met the inclusion criteria of the study. Pregnancy complications were as follows: 50 gestational hypertension , 47 patients preeclampsia, 1 eclampsia, 10 HELLP syndrome, and 14 intrauterine growth restriction (IUGR). Some patients showed more complications. 31 patients were aPL positive: 10 positive only to criteria aPL (aCL IgG IgM, anti β2 GP1 IgG e IgM); 17 positive only to aPS/PT, in detail: 15 showed a positivity to aPS/PT IgM, 1 aPS/PT IgG, 1 aPS/PT IgG and IgM; 4 positive to criteria and extra- criteria aPL; 0 positive to anti domain 1 anti β2GP1; 0 positive to aCL/IgA e antiβ2GP1/IgA. The following pregnancy complications were found in subjects positive only for aPS/PT and negative for classical antibodies : 18% patients developed gestational hypertension; 17% patients developed preeclampsia; 30% experienced HELLP syndrome and 7% intrauterine growth restriction (IUGR). Eclampsia has arisen in a subject with criteria aPL positivity but without aPS/PT positivity. Conclusion: In our experience, the prevalence of aPL in women with LO-PC was as high as 30%; moreover, the prevalence of women positive for Aps/PT and negative for criteria aPL (aCL and anti β2 GP1) was 17%. Since these antibodies were detected in early pregnancy, their presence is not an epiphenomenon of the vascular complication. In addition, if the association between aPS/PT positivity and the development of a specific vascular complication will be confirmed in larger studies, new strategies of prevention could be suggested. The use of the innovative chemiluminescent technique in the detection of antiphospholipid antibodies makes it possible to better detect the presence of IgG, as it is a more accurate method than the ELISA method.
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