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La tesi verte sulla figura di Carlo Quartucci, regista teatrale d'avanguardia capace di introiettare nella sua opera una visione concettuale derivante dai movimenti artistici della contemporaneità. In questo frangente si è scelto di soffermarsi sul periodo che va dalla seconda metà degli anni Sessanta fino alla fine degli anni Settanta, momento durante il quale il regista matura e realizza Camion, percorso itinerante che rappresenta la presa di coscienza della natura processuale del suo operare. Partendo da queste premesse il primo capitolo tratta il periodo tra il 1966 e il 1967 in cui Quartucci prende le distanze dal Teatro Stabile di Genova e comincia la collaborazione con L'Unione Culturale di Torino, nella persona di Edoardo Fadini. Il fulcro geografico della sua attività si sposta sulla città che nel 1967 fu teatro del Convegno di Ivrea. In occasione del cinquantenario del convegno, nel 2017, sono state organizzate a Genova una serie di giornate a cui hanno partecipato i protagonisti di quegli anni. Il secondo capitolo tratta gli sviluppi successivi al Convegno e alla presenza di Quartucci a Torino, focalizzandosi sul rapporto instaurato con l'Arte Povera e in particolare con Jannis Kounellis, con il quale Quartucci mette in scena I testimoni di Rozewicz nel 1968 per il Teatro Stabile di Torino. Il terzo capitolo riguarda il protrarsi della collaborazione con Kounellis con il quale nel 1969 mette in scena a Venezia Il lavoro teatrale, spettacolo che porta Quartucci a sospendere la sua presenza in teatro per dedicarsi alla ricerca in altri contesti creativi. Si avviano così i rapporti con la RAI prima per la radio e poi per la televisione, ambito in cui comincia la collaborazione con Giulio Paolini. Nel quarto capitolo si delinea l'esperienza di Camion come conseguenza di un percorso artistico di rottura, che viene analizzato nella sua evoluzione dai presupposti del primo periodo di sperimentazione, alla strutturazione assunta dal 1973 anche grazie all'adesione al progetto dell'attrice Carla Tatò, dell'attore Luigi Mezzanotte e dello scrittore Alberto Gozzi. Infine nel quinto capitolo si presentano le declinazioni politiche del percorso di Camion che nell'ultima fase si dedica in particolare alla raccolta e alla mediazione delle problematiche sociali rilevate lavorando nelle borgate di Roma. Il periodo successivo vedrà un ulteriore sviluppo delle collaborazioni artistiche nel progetto Opera portato a Documenta 7 a Kassel nel 1982 e con la Zattera di Babele fondata a Genazzano, vicino Roma, sempre all'inizio degli anni Ottanta.
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