Considerando gli ultimi andamenti meteorologici stagionali e le continue evoluzioni dal punto di vista enologico, la viticoltura moderna ha la necessità di conoscere al meglio un organo fondamentale per la pianta di vite, quale è l'apparato radicale determinato dal portinnesto.
Lo scopo di questa tesi è quello di fornire un confronto delle caratteristiche vegeto-produttive espresse da quattro vitigni combinati con più tipologie di portinnesto, tra cui i nuovi bionti della serie M recentemente registrati a livello nazionale e disponibili per le aziende vitivinicole.
Lo studio è stato effettuato nell'annata produttiva del 2017 in tre diversi territori del centro - nord Italia:
in Trentino-Alto-Adige sono state valutate le piante di varietà Chardonnay, con una produzione atta a spumantizzazione; in Piemonte sono state considerate le caratteristiche espressive del vitigno Barbera; in Toscana sono stati analizzati i vitigni Cabernet Sauvignon e Sangiovese, nella stessa parcella di vigneto.
Da questo confronto, si evince una grande variabilità riscontrata nelle combinazioni. A parità di portinnesto, infatti, i risultati hanno mostrato caratteristiche vegeto-produttive diverse in base al vitigno e alle condizioni pedoclimatiche dei tre ambienti presi in esame.
In linea riassuntiva, i portinnesti M1, M3 e M4 hanno mostrato una minor espressione vegetativa delle piante rispetto alla media riscontrata nelle altre combinazioni di innesto, con una produzione di grappoli dagli acini di dimensioni più contenute.
Si può considerare, quindi, una miglior maturazione delle bacche, in termini di superiore livello zuccherino, ridotte acidità e maggior contenuto di antociani e polifenoli nelle bucce.
A ciò fa eccezione il portinnesto M1 rilevato nelle piante di Sangiovese. In tale combinazione si è registrata un'elevata produzione di uva, con dimensioni degli acini superiori e conseguentemente minori contenuti di zuccheri, acidi e polifenoli.
Invece, il portinnesto M2 si è mostrato in ogni caso di elevato vigore ed espressione vegetativa, con quantità produttive importanti. Le piante di tale combinazione hanno evidenziato in tutti e tre gli ambienti una produzione per pianta equilibrata, con uve caratterizzate dal ridotto livello zuccherino, utile per i problemi odierni di elevati volumi alcolici dei vini, con acidità interne abbastanza alte interessanti anche per la spumantizzazione ed una considerevole presenza di Azoto Prontamente Assimilabile, altra possibile problematica di fermentazione qualora di basso valore, emergente in alcune regioni calde e siccitose.
Considerando, infine, i risultati di vinificazione sperimentale delle uve di varietà Barbera, Cabernet Sauvignon e Sangiovese, si può desumere complessivamente una minor concentrazione di acido malico e un ridotto volume alcolico per
i portinnesti M rispetto alle tipologie maggiormente impiegate, quali K5BB e 110R.
Valutando gli esiti degustativi delle prove sperimentali, il portinnesto che ha offerto vini complessivamente superiori sia all'olfatto che al palato, rispetto alle altre combinazioni compresi i portinnesti tradizionali, è risultato M3.
M1 ha donato maggiori note speziate all'olfatto, mentre al palato si sono avvertiti vini di minor corpo rispetto alle altre tipologie.
Da M2 si sono avvertite maggiori sensazioni vegetali e fenoliche all'olfatto, con un buon corpo ed equilibrio al palato, mentre i vini da M4 hanno offerto buone complessità olfattive, con maggiori morbidezze al palato.
Considering the last climate trends and the continuous evolutions from the oenological point of view, the modern viticulture has the necessity to well know a fundamental organ in the vine, that is the root system given by the rootstock.
The purpose of this thesis is to provide a comparison of the vegetative-productive characteristics expressed by four varieties combined with several type of rootstock, including the new M rootstocks recently registered at national level and available for the farmers.
The study was done in the productive season of 2017 in three several environments of the centre and north of Italy:
in Trentino - Alto- Adige were evaluated the plants of Chardonnay variety, considering the production aimed at sparkling vinification; in Piedmont were studied the expressive characteristics of Barbera vines; in Tuscany were examined the varieties Cabernet Sauvignon and Sangiovese in the same vineyard.
From this comparison, we can deduce a very wide variability observed in the combinations. Indeed, with the same rootstock the results showed different vegetative and productive characteristics according to the variety and to the pedoclimatic conditions of the three environments.
Resuming, the rootsocks M1, M3 and M4 showed a lower vegetative expression than the average observed in the others combinations, with production of grapes with reduced sizes.
It can be considered, therefore, a better maturations of the berries, aiming a greater sugar level, lower acidity and a bigger antocyanic and polyphenol content in the skins.
To this, the M1 - Sangiovese combination is an exception. In this case it was recorded a high production of grapes, with big dimensions of the berries and consequently lower sugar, acids and polyphenols contents.
Instead, the M2 rootstock showed in all the studies a higer vegetative behaviour than the other thesis, with important productive quantities.
The plants of this combinations highlighted in the three environments a balanced production per vine, with grapes characterized by a low sugar content, advantage today for the problems of high alcool content in wine, with high acidities interesting also for the sparkling productions and a important presence of the assimilable nitrogen, an other possible problem of fermentation in case of lower content emerging in dry and warm conditions.
Considering at the end the results from the sperimental vinifications of the grapes from Barbera, Cabernet Sauvignon and Sangiovese, it can be deduced on the whole in the wines obtained from the M rootsocks a lower malic acid content and alcool volume, than the others typologies more used K5BB and 110R.
From the tasting, M3 was the rootstock that showed more complexities at nose and mouth than the others. The grapes produced by M1 gave more spices notes at the smelling, while at the mouth were experienced wines with less body than the others combinations.
From M2 were appreciated more vegetal and phenolic notes at nose, with an interesting and balanced body, while the sperimental wines from M4 showed good complexities at the smelling, with more softness tasting in the mouth.