Il presente lavoro è incentrato sull'analisi del rapporto musica ¿ emozioni . Lo scopo di questa tesi è dunque quello di mettere in luce le modalità e i processi con cui la musica influisce sulla nostra mente. Il lavoro si compone di nove capitoli. Il primo capitolo parla dell'analogia tra la musica ed il linguaggio. La musica infatti, al pari della parola, è in grado di raccontare una successione logica di avvenimenti come un racconto; il secondo capitolo è una prima indagine su ciò che determina una risposta emotiva all'ascolto di un brano: il punto di partenza è la teoria del condizionamento di John A. Sloboda secondo cui il significato emotivo di un brano dipende dal contesto in cui viene ascoltato. Il terzo capitolo ha come tema l'apprendimento delle abilità musicali. Si sottolinea in particolare una diversa presa di posizione tra coloro che sostengono che tali abilità abbiano alla base dei meccanismi biologici e che nel cervello umano vi sia una regione specializzata per l'abilità musicale, indipendente da tutte le altre aree celebrali e chi al contrario ritiene che la musica sia un riflesso del funzionamento generale del cervello umano. Nel quarto capitolo vengono messi a confronto due esperimenti di semantica musicale realizzati rispettivamente da Michel Imberty e Gino Stefani i quali hanno sottoposto alcuni soggetti all'ascolto di un brano al fine di poter ricavare le impressioni e le emozioni provate dai loro interlocutori. I capitoli quinto e sesto si soffermano sulla forma ed il contenuto della musica. Il capitolo settimo parla della funzione regolativa delle emozioni da parte della musica con un accenno all'utilizzo terapeutico del suono per curare alcune patologie: la musicoterapia è una delle discipline che attinge a questo ruolo. Nel capitolo ottavo viene descritto un esperimento di semantica musicale realizzato da me in prima persona all'interno dello spazio Parini, a Torino. Nello specifico, ho sottoposto all'ascolto di tre brani musicali alcuni soggetti i quali successivamente hanno dovuto rispondere ad un questionario da me preparato con delle domande che seguono la scia dei modelli applicati dai due musicologi di cui parlo nel quarto capitolo della mia tesi. Il fine del mio esperimento è stato quello di mettere a confronto le due diverse metodologie e di verificare in prima persona il manifestarsi di eventuali reazioni psicofisiche generate dalla musica sui miei interlocutori. Nell'appendice, che costituisce l'ultimo capitolo del mio lavoro, ho riportato due questionari integrali con le relative risposte fornite dai due ascoltatori. L'esperimento realizzato mi ha permesso di dimostrare che, sebbene le metodologie di Imberty e Stefani non siano sufficienti a spiegare perché un insieme di suoni scateni una determinata emozione in un soggetto piuttosto che un'altra, la musica è in grado sicuramente di suscitare nell'ascoltatore diverse emozioni, reazioni fisiche tangibili come accelerazione del battito cardiaco o sudorazione, rievocare un ricordo o un evento passato.