L'internazionalizzazione dell'economia dovuta all'espansione dei mercati, al libero commercio e alla divisione geografica del lavoro, è sicuramente la caratteristica più evidente della società industriale odierna che sta assumendo dimensioni mondiali. Strettamente collegata all'internazionalizzazione dell'economia, è la nascita di società multinazionali che hanno cambiato il volto dell'economia mondiale dalla seconda guerra mondiale in poi. Fenomeni come la globalizzazione hanno messo in discussione e indebolito i singoli governi nel controllo delle dinamiche socio-economiche con l'obiettivo di rafforzare un mercato con caratteristiche di trasparenza e credibilità in grado di contrastare comportamenti opportunistici diffusi. Nasce quindi la necessità di un loro inquadramento nell'ambito di un ordinamento e in una politica economica sovranazionale. Sotto il profilo etico - economico è indispensabile che le condizioni quadro dell'economia mondiale siano fissate in maniera partecipativa, con l'intervento incisivo dei paesi in via di sviluppo, in modo da garantire loro una partecipazione sul mercato alle stesse condizioni dei paesi più evoluti. Un'economia mondiale, ha bisogno di un accordo economico transnazionale fra le multinazionali e gli Stati interessati, accordo oggettivamente e umanamente giusto, che tenga conto delle nuove realtà e che sia in grado di impedire lo sfruttamento dei deboli da parte dei forti. E' importante pertanto stabilire determinate condizioni e direttive quadro capaci di regolare i processi del mercato in modo tale che essi non cadano in contraddizione con le esigenze del bene comune. Mentre nella CEE le regole relative al grande mercato regionale interno sono stabilite da organi sovranazionali che si assumono una parte dei diritti di sovranità dei singoli Stati, a livello di economia globale non esistono istituzioni del genere. Esistono però organizzazioni internazionali come: UNCTAD, FAO, FMI, BIRD, GATT. I cambiamenti tecnologici, economici e sociali offrono continue opportunità per compiere ¿azioni scorrette¿ ancora non adeguatamente previste e regolamentate dalla legislazione vigente. La responsabilità sociale d'impresa (RSI) è un'espressione che negli ultimi anni si è affermata con forza nel mondo dell'economia e delle imprese, un'ottima opportunità per rielaborare una visione di impresa e una visione di paese. In un mondo globalizzato non competano solo i prodotti ed i servizi, ma anche i modelli aziendali e gestionali; inoltre competono anche i modelli di paese. Tutto ciò fa si che sia sempre più necessario per ogni impresa ed ogni paese elaborare il proprio approccio alla RSI. La RSI rappresenta una risposta non solo in reazione alle nuove esigenze e pressioni sociali a cui sono sottoposte le imprese, ma parte dall'impresa e risponde in chiave imprenditoriale a sfide collettive al contempo economiche e sociali. La RSI non deve essere concepita come un'attività che si va ad aggiungere al nucleo del business ma ha senso solo se viene affrontata a partire dall'attività aziendale stessa, nell'ambito di tale attività e non come una serie di interventi periferici. Con questi presupposti la RSI può divenire uno dei nuclei dell'innovazione e della coesione aziendale. Promuovere quindi lo sviluppo delle RSI in seno ad una nazione è indispensabile per trarne vantaggio competitivo e ricchezza etica.