Una delle sfide principali per l’umanità nell’epoca moderna risiede nella riorganizzazione del sistema energetico mondiale per soddisfare due necessità fondamentali: l’aumento della richiesta di energia, dovuto alla crescita della popolazione, e la riduzione di emissioni di gas serra prodotti dall’uomo, responsabili del cambiamento climatico e dell’aumento generale di temperature osservato su scala globale. Uno dei passi da attuare per soddisfare la seconda necessità implica il distaccamento della produzione energetica dai combustibili fossili nel minor tempo possibile, detta decarbonizzazione. I progressi degli ultimi decenni nel campo delle energie rinnovabili fanno ben sperare per il futuro, anche se l’implementazione pratica dei progetti e la natura stagionale e non costante di buona parte delle fonti energetiche pongono nuovi problemi e limiti non banali all’utilizzo esclusivo di queste forme produttive, per quanto ecosostenibili. Uno dei modi trovati per sostituire direttamente l’utilizzo di combustibili derivati dal petrolio o del carbone risiede nell’utilizzo dell’idrogeno, sia come combustibile alternativo che come vettore energetico per immagazzinare energia erogabile in momenti successivi alla produzione. Al momento, la produzione mondiale di idrogeno viene effettuata soprattutto tramite metodi inquinanti, essendo concentrata in larga parte nelle raffinerie petrolifere. Una buona speranza viene offerta dallo sviluppo e dalla crescita del cosiddetto idrogeno verde, ovvero prodotto attraverso l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Questo lavoro di tesi si è focalizzato sulla possibilità di produrre idrogeno verde tramite processi fotocatalitici, usando materiali semiconduttori in grado di catturare la luce solare e di creare coppie elettrone-lacuna per ridurre l’acqua a idrogeno. In particolare, è stato studiato il biossido di titanio (TiO2) che viene già attualmente impiegato in processi fotocatalitici di abbattimento di inquinanti di aria ed acqua. Una sua limitazione risiede nel fatto che il suo elevato band gap gli consente di assorbire solo radiazione ultravioletta, che costituisce circa il 5% dello spettro solare. Per aumentare la sua efficienza, uno dei metodi proposti consiste nella creazione di interfacce metallo/semiconduttore in modo da aumentare l’attività fotocatalitica. In particolare, in questo lavoro di tesi sono stati sintetizzati sistemi Pt/TiO2 e sono state analizzate le loro proprietà superficiali e la loro risposta sotto irraggiamento tramite spettroscopia infrarossa in trasformata in Fourier.