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La tesi ha l’obiettivo di illustrare il delitto di atti persecutori, dalla sua origine fino alle modifiche più recenti. Il primo capitolo è dedicato all’analisi storica di questo delitto: si delinea l' iter legislativo che ha portato all'introduzione dell'art. 612 bis c.p; si voleva dare un segnale di intransigenza nei confronti dei rei di questo reato e salvaguardare le vittime con una tutela maggiore rispetto al passato. Vengono inserite nuove misure tese a combattere in modo più adeguato tale fenomeno e inserite misure di sostegno psicologico alle vittime. Si descrive il d.l. 23/02/2009 n.11, convertito in l. 23/04/2009 n. 38: le modifiche al codice penale in tema di omicidio (art. 575 c.p.), la violenza sessuale (art. 609 bis, ter, octies c.p.) e l’introduzione dell’art. 612 bis del codice penale. Si lascia ampio spazio alle problematiche del diritto intertemporale relativamente al dibattito tra dottrina e giurisprudenza riguardo la qualificazione delle condotte reiterate poste in essere prima e dopo l’introduzione del decreto legislativo.Il secondo capitolo esamina gli elementi costitutivi. Si discute del bene giuridico tutelato: esso si identifica nella libertà morale, nell’integrità psichica del soggetto interessato e nella sua serenità psicologica; deve riguardare anche il bene vita, l’incolumità individuale della persona offesa e viene prevista un’aggravante nei casi in cui il fatto sia commesso tramite l’impiego di strumenti informatici o telematici. Vi è un focus sulla condotta penalmente rilevante: è un reato abituale che richiede la reiterazione delle condotte in tempi e contesti differenti in un lasso apprezzabile di tempo dunque non è idoneo ad integrare tale fattispecie solamente un atto, per quanto grave esso sia. Sono necessarie minacce o molestie che generino un turbamento psicologico nella vittima: l’articolo 612 bis c.p. richiede il verificarsi di tre eventi tra loro alternativi e non cumulativi. È fondamentale una valutazione orientata al soggetto passivo, alle peculiarità della sua personalità e la prova che la vittima abbia realmente avuto timore dal comportamento dell’agente. Dopo un approfondimento sul cyberstalking, si dibatte sulla natura di reato di evento o di pericolo per concludere poi con l’elemento soggettivo richiesto da tale fattispecie. Il penultimo capitolo si sofferma sulle circostanze del reato e su come gli articoli 59 e 118 c.p. abbiano ridisegnato la disciplina dell’imputazione delle circostanze e della loro comunicabilità ai concorrenti. Vengono descritti i rapporti con gli altri reati: con i maltrattamenti in famiglia, omicidio aggravato, violenza privata, minacce e molestie, diffamazione, esercizio arbitrario delle proprie ragioni e danneggiamento. Viene approfondito il regime di procedibilità e la querela della persona offesa, la procedibilità d'ufficio e le particolari ipotesi in cui opera, e lo strumento dell'ammonimento del questore: è estremamente peculiare poiché mira a conformare la condotta del reo secondo la legge e a procedere d'ufficio in mancanza di tale allineamento. Infine, l'ultimo capitolo è interamente dedicato alla vittima: dalle novità legislative più rilevanti degli ultimi anni (ad es il Codice Rosso del 2013), per poi illustrare le misure cautelari a tutela della vittima e approfondire specificatamente il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa: si affronta così l'art. 282 ter c.p.p. e l'art. 282 quater dedicato agli obblighi di comunicazione
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