L'insulina è un ormone proteico utilizzato nel trattamento del diabete (Fig.1) [1]. Nei pazienti affetti da tale patologia la produzione di insulina è ridotta o assente o, in particolari varianti della malattia,
viene prodotta sufficiente insulina, che però non riesce a svolgere correttamente il suo ruolo
biologico, cioè il mantenimento costante della concentrazione di glucosio nel sangue. Si evince,
dunque, come per i pazienti affetti da diabete fondamentale sia l'assunzione quotidiana di questo
ormone.
Fig. 1. Struttura dell'insulina
L'insulina, inoltre, in particolari condizioni di alimentazione e allenamento possiede un elevato
effetto anabolizzante che, unito alla capacità di promuovere l'accumulo di riserve energetiche, rende
questo ormone ricercato da molti atleti al fine di aumentare le proprie performance sportive (Fig. 2).
Fig. 2. Effetti anabolici dell'insulina sul tessuto muscolare scheletrico
L'insulina è stata quindi inserita nella lista delle sostanze proibite da parte dell'Agenzia Mondiale
Anti-Doping (World Anti-Doping Agency, WADA). Prima di allora il dosaggio di insulina nel
sangue avveniva esclusivamente per fini clinici e principalmente attraverso l'impiego di tecniche
immunochimiche. Successivamente, la necessità di rivelare l'utilizzo di insulina come potenziale
agente dopante ha determinato lo sviluppo di nuove tecniche analitiche utili a questo scopo. Negli
ultimi anni, a differenza degli altri ormoni proteici proibiti (eritropoietina, somatotropina), per
l'insulina sono state sviluppate tecniche analitiche basate sulla cromatografia liquida accoppiata alla
spettrometria di massa. Queste tecniche hanno permesso il rapido e sensibile dosaggio di insulina
anche su matrici che prima non venivano utilizzate, come ad esempio l'urina, giocando un ruolo
importante, oltre che nelle analisi a fini sportivi, anche a livello clinico-terapeutico [2].
Il pericolo principale dell'uso di insulina come agente dopante è rappresentato dalla comparsa di
crisi ipoglicemiche caratterizzate da irrequietezza, vomito, sudorazione fino a coma e morte. Esse
sono determinate dall'assunzione di dosi troppo elevate di ormone, da sforzi fisici troppo intensi o
da insufficiente apporto di carboidrati. L'uso prolungato di insulina può causare reazioni avverse
anche a carico del sistema cardiovascolare, come aritmie cardiache, ipertensione arteriosa o
ritenzione di liquidi [2].
Bibliografia
[1] F. D'Onofrio, D. Giugliano. Fisiopatologia della secrezione e dell'azione insulinica. Ed. Idelson-
Gnocchi, 1992.
[2] M. Thevis, A. Thomas, P. Delahaut, A. Bosseloir, W. Schanzer. Doping control analysis of intact
rapid-acting insulin analogues in human urine by liquid chromatography tandem mass spectrometry.
Anal Chem 2006;78:1897-1903.
Parole chiave
insulina, diabete, doping