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Numerosi studi scientifici attribuiscono al resveratrolo, una fitoalessina stilbenica presente in diverse specie vegetali ed in particolare nell'uva e nel vino rosso, molte attività biologiche quali attività antiossidante, antinfiammatoria, cardioprotettiva e chemiopreventiva. [1] Il resveratrolo presenta una scarsa biodisponibilità orale, dovuta ad una bassa solubilità acquosa e un rapido metabolismo, che conducono ad irrilevanti effetti in vivo dopo somministrazione orale se comparati alla sua potente efficacia in vitro; di conseguenza l'utilizzo di approcci formulativi innovativi e di sistemi di rilascio è necessario per migliorare la biodisponibilità del resveratrolo. L'obiettivo della mia tesi è stato lo studio di nuove formulazioni in grado di aumentare la solubilità e di conseguenza la biodisponibilità orale del resveratrolo; in particolare sono stati studiati complessi di inclusione con 2-idrossipropil-β-ciclodestrina (2-HPβCD), liposomi e complessi lipidici a base di fosfatidilcolina. La formazione di un complesso tra resveratrolo e 2-HPβCD è stata confermata con uno studio di ¿Phase Solubility¿, mediante calorimetria differenziale a scansione (DSC) e spettroscopia ad infrarossi in trasformata di Fourier (FTIR). [2] I liposomi hanno mostrato una percentuale di resveratrolo veicolata pari al 78%. È stata valutata la cinetica di rilascio in vitro delle formulazioni, che hanno presentato un rilascio prolungato di resveratrolo nel tempo. Sono stati effettuati esperimenti preliminari su animali da laboratorio per verificare l'aumento di biodisponibilità e la biodistribuzione del resveratrolo nei tessuti, in seguito alla somministrazione orale delle formulazioni. La formulazione di complessi di inclusione con ciclodestrine e la veicolazione all'interno di liposomi si sono rivelati promettenti sistemi di rilascio in grado di migliorare la biodisponibilità orale del resveratrolo.
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