Negli ultimi anni sono stati messi a punto sistemi di trasporto dei
farmaci nell'organismo in grado di fornire un rilascio del farmaco
stesso prolungato nel tempo (veicolamento) e un controllo puntuale
dell'effetto terapeutico di natura spazio-temporale
(direzionamento). La tecnologia delle nano e micro particelle,
costituite da materiale polimerico o lipidico, ha trovato diversi
impieghi nel campo farmaceutico quale ad esempio la realizzazione di
sistemi terapeutici e diagnostici in grado di raggiungere target
specifici e/o realizzare un rilascio controllato nel tempo. Un
importante sviluppo tecnologico è stato compiuto nella terapia dei
tumori epatici primitivi e metastatici da neoplasia del colon-retto
con la tecnica SIRT. La SIRT (Selective Internal Radiation
Theraphy), nota anche con il termine di radioembolizzazione, è
definita come l'iniezione di microparticelle rivestite da un
radioisotopo tramite iniezione arteriosa intraepatica di microsfere
bio-compatibili di 20-40 micron caricate con 90Y. Radioisotopo β
emittente puro prodotto per bombardamento nucleare della specie
stabile 89Y presenta una bassa capacità di penetrazione nei tessuti
umani (da 2,5 mm a un massimo di 10 mm) ed è dotato di emi-vita
breve di 64,2 ore. Con la SIRT il radioisotopo, immesso direttamente
nell'arteria epatica, concentra l'azione distruttiva delle
radiazioni sul tessuto tumorale risparmiando il resto dell'organo.
L'effetto atteso è intuitivo: una tossicità significativamente
minore rispetto al trattamento tradizionale e la possibilità di
ridurre la massa tumorale fino a renderla operabile, migliorando
sensibilmente la prognosi.
Attualmente esistono due dispositivi di radioembolizzazione a base
di 90Y: TheraSphere e SIRSphere; sebbene entrambi sfruttino l'90Y
come radioisotopo, il loro modus operandi è totalmente diverso. Le
SIR-Sphere sono usate con una certa frequenza nella brachiterapia
embolica per portare all'embolizzazione di vasi che alimentano
tumori maligni ipervascolarizzati mentre le TheraSphere, dispositivi
di radioembolizzazione scarsamente embolici, sono strumenti poco
usati nella terapia embolica.
La ridotta tossicità della radioembolizzazione e la possibilità di
fare il trattamento in day hospital rendono la terapia molto
attraente e interessante per il trattamento di tumore primario o di
patologie metastatiche al fegato. I pazienti sono in grado di
riprendere le normali attività quotidiane poco tempo dopo il
trattamento, con effetti collaterali minimi, contrariamente alla
sindrome da post-embolizzazione spesso associata ad altre tecniche
chemio-emboliche.