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La tesi è rivolta allo studio della capacità della politica monetaria di influenzare l'economia reale in un contesto di instabilità finanziaria. Il caso preso in oggetto è la politica monetaria condotta dalla Banca Centrale Europea. Partendo dalle basi teoriche del meccanismo di trasmissione della politica monetaria, si procede all'analisi delle politiche monetarie messe in atto dalla BCE durante la crisi finanziaria scoppiata nel 2007. La valutazione si muove su due filoni, uno teso a evidenziare gli effetti delle politiche monetarie sulle variabili macroeconomiche, come il PIL e l'inflazione, l'altro costituito dalla comparazione delle differenze operative tra la Federal Reserve e la BCE. Le conclusioni principali evidenziano una bassa capacità della BCE nello stimolare l'economia reale. Ciò è riconducibile per un verso all'utilizzo di strumenti non idonei ad attivare i canali di trasmissione della politica monetaria, già resi incerti dall'instabilità finanziaria. Per un altro a un processo decisionale e a un mandato, caratterizzati da un elevato livello di inflessibilità, che ne hanno limitato una discrezionalità tempestiva e un apporto quantitativamente e temporalmente idoneo alla contingenza economica.
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