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L'elaborato è distribuito su 3 aree temporali che determinano i capitoli principali, ognuno dei quali è costituito da 3 capitoli incentrati sugli eventi principali del periodo con eventuali sotto capitoli di approfondimento. Il Primo capitolo principale esplora il Corpo dei Carabinieri dalla sua creazione alla partecipazione nella Grande Guerra percorrendo un periodo che va dal 1814, anno della pubblicazione delle Regie Patenti di costituzione del Corpo, agli anni 1915-1918, del primo conflitto mondiale. Nel primo capitolo si tratta dei motivi che hanno portato Vittorio Emanuele I alla creazione dei Carabinieri per ¿vegliare alla conservazione della pubblica sicurezza e privata sicurezza¿, come lo stesso Re proclamava il 13 luglio del 1814. Era da sedici anni che il Re non tornava nella sua terra a causa di un esilio forzato dato dalle imprese napoleoniche, aveva la necessità di formare un corpo di guardia a lui solo fedele e che possa ristabilire l'equilibrio dello stato Sabaudo. L'ideatore di questa nuova arma al servizio del sovrano era il signor Prunotti che ne pose le basi formulante in una relazione che diede vita al progetto di costituzione dei Carabinieri, il quale piacque molto al sovrano che approvò subito la sua realizzazione. Il progetto nel tempo fu aggiornato e modificato per permettere al Corpo dei Carabinieri Reali di crescere sia a livello quantitativo (numero di militari, attrezzature e divise) sia a livello qualitativo (doveva rappresentare la corona e darle di nuovo credibilità) del servizio. Nel secondo capitolo si tratta dell'organizzazione e funzione del Corpo nel periodo Liberale, ovvero quell'arco di tempo che vede l'Unità d'Italia nel 1861 e si conclude con la fine della Prima Guerra Mondiale (trattata nel terzo capitolo). Prima però si è fatto un escursus sul periodo precedente, quello delle guerre d'indipendenza italiane, per capire le correnti rivoluzionarie che si susseguirono in Europa e il ruolo dello stato Sabaudo con l'utilizzo dei Carabinieri, i quali nelle guerre del 1855 furono elogiati dagli altri eserciti impegnati nel conflitto sia per l prestazioni militari sia i soccorsi effettuati nei confronti delle persone colpite dall'epidemia di colera. In un sotto capitolo ci si focalizza sull'Unità d'Italia avvenuta nel 1861, prima d'allora era sempre stata considerata come ¿un'espressione geografica¿ che vero e proprio stato in quanto era una penisola divisa al suo interno da differenti tradizioni storiche, linguistiche e culturali. In questo frangente l'istituzione il Corpo dei Carabinieri Reali fu esportata in tutte le regioni acquisite con la formazione dei primi comandi regionali, partendo da Milano nella zona settentrionale, susseguirono poi Modena, Bologna e le Romagne nella zona centrale, mentre al sud il problema fu molto più sentito a causa della creazione di milizie irregolari durante la spedizione dei Mille e il governo piemontese non era ben visto. Al sud, dove ricomparve il problema del brigantaggio sta volta incoraggiati e sovvenzionati dal ex sovrano napoletano, furono inviati i migliori ufficiali piemontesi con plotoni di Carabinieri Reali, i quali però incontrarono parecchie difficoltà date dall'inadeguata conoscenza del territorio. Nell'ultima parte del capitolo si espone il ruolo che i Carabinieri hanno svolto nell'età Liberale, si ha un accentramento del potere con predominio amministrativo in chiave piemontese.....
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