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L'obiettivo della presente ricerca sarà quello di individuare le modalità di selezione e di filtro che quotidiani, radio e televisione attuano per raccontare una stessa tappa del Giro d'Italia, concentrandosi sullo stretto rapporto che esiste tra le potenzialità narrative di una corsa ciclistica e i mezzi di comunicazione di massa, e su come in concreto i media raccontano una gara ciclistica. Si farà questo analizzando i testi mediali presi in considerazione con gli strumenti messi a disposizione dalla semiotica di impianto strutturalista, con particolare attenzione per gli aspetti legati ai livelli narrativi, cognitivi e passionali. La ricerca sarà divisa in tre parti. Per introdurre e inquadrare meglio l'argomento, la prima parte tratterà della natura e la genesi di quelle pratiche che, dall'Ottocento in avanti, vengono chiamate sportive, mettendo in evidenza quali caratteristiche le differenzino dai giochi comunemente intesi. Di seguito, ci si concentrerà sulla nascita del ciclismo; si spiegherà come la sua popolarità sia intimamente legata allo sviluppo dei media di massa, a cominciare dalla stampa quotidiana, soffermandosi soprattutto sul ruolo da questa avuto in Italia nella promozione del nuovo sport. La seconda parte della ricerca si concentrerà invece sulla disamina di tre diversi modi di raccontare una tappa del Giro d'Italia presenti in tre mezzi di comunicazione. Si individueranno le modalità discorsive e di filtro proprie di quotidiani, radio e tv, utilizzando come griglia di analisi i concetti della semiotica strutturalista. Nel secondo capitolo si illustrerà la metodologia teorica utilizzata. Seguendo questo percorso, nei capitoli successivi si passerà all'analisi dei testi mediali. Il terzo capitolo sarà dedicato al confronto tra le modalità discorsive di alcuni articoli dedicati alla tappa del Giro d'Italia Caldes-Passo dello Stelvio usciti rispettivamente su Gazzetta dello Sport, Corriere della Sera e La Stampa il 27 maggio 2012. Per ogni articolo, si individueranno livello figurativo e grafico, livello narrativo, cognitivo e passionale, e si accennerà alle caratteristiche di stile e tono del linguaggio utilizzato. Nello stesso capitolo, si esaminerà poi un articolo della Gazzetta dello stesso giorno, in cui però non sarà presente una cronaca dettagliata della tappa disputata ma un punto di vista differente, in modo da poter evidenziare le differenze di messa in discorso rispetto agli articoli di cronaca. Nel quarto e quinto capitolo si analizzeranno rispettivamente la radiocronaca e la telecronaca della stessa tappa proposta da Radio1 e da Raitre e Raisport 2, individuando le caratteristiche proprie del medium utilizzato. La terza ed ultima parte della ricerca sarà invece dedicata alle conclusioni. Inizialmente si cercherà di mettere in evidenza la rappresentazione che i tre quotidiani, radio e televisione effettueranno di una stessa situazione di corsa, in questo caso lo scatto del corridore spagnolo Joaquim Rodriguez sulle ultime rampe della salita dello Stelvio, cogliendo quali motivazioni comunicative guidino gli enunciatori presenti nei diversi testi mediali nello scegliere di raccontare una circoscritta fase di gara in una determinata maniera. Infine, si accosteranno tra loro le caratteristiche e le scelte discorsive dei tre media, rilevando le differenze tra estensione della storia raccontata, quantità di narratori utilizzati, linee narrative presenti, modalità informativa privilegiata e stile di linguaggio.
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