Nel presente elaborato ho cercato di ricostruire l'evoluzione storica delle migrazioni forzate delle popolazioni africane dall'età moderna ad oggi, incentrando il lavoro sulla tratta dei neri, ovvero quelle pratiche di cattura, vendita e acquisto degli schiavi di origine africana. Come indicato nell'elaborato, ¿la tratta dei neri¿, come la schiavitù, fu dichiarata illegale da un numero crescente di Stati, ad iniziare dall'Europa occidentale, dal XIX secolo. Tuttavia, questo fenomeno persistette illegalmente e, attraverso nuove modalità di sopraffazione umana, proliferò a livello globale interessando, nel corso del Novecento, nuove rotte e nuovi attori. La soggezione di alcune persone da parte di altre, infatti, sembrerebbe una costante della storia umana e ancora oggi sono presenti forme di assoggettamento che rientrano nella definizione di schiavitù tradizionale.
Al giorno d'oggi, nei paesi dove i diritti fondamentali delle persone sono ormai consolidati, la schiavitù ha preso nuove forme, più subdole e mascherate, fondate soprattutto sullo sfruttamento delle persone provenienti da paesi più poveri, alimentando quel fenomeno che viene definito "tratta degli esseri umani".
Questo fenomeno, proprio come la tratta dei neri, si concretizza nella prevaricazione di un uomo o di una donna sull'altro o sull'altra e nell'utilizzo dello stesso o della stessa come se fosse un oggetto, dunque in un rapporto di coercizione e di potere economico che può assumere differenti aspetti.
Si tratta di una situazione perseguita dalle istituzioni pubbliche come reato, a differenza di quanto accadeva negli ordinamenti statali che riconoscevano come legale la schiavitù e la tratta e per questo motivo tende attualmente a manifestarsi negli ¿interstizi marginali¿ della società. Questa condizione di ¿invisibilità¿ rende la sofferenza dello schiavo ancora più dolorosa rispetto al passato e la comprensione del fenomeno, per chi lo studia e cerca di contrastarlo, più difficile.