I fitoestrogeni sono sostanze biologicamente e farmacologicamente attive che si ritrovano comunemente in integratori e in prodotti alimentari (soprattutto quelli a base di soia). La loro azione mima quella degli estrogeni endogeni, motivo per cui trovano applicazione nella pratica clinica, ma richiedono anche una particolare attenzione per quanto concerne la possibilità di causare effetti collaterali spesso gravi a diversi sistemi ed apparati dell'organismo umano (es. sistema riproduttivo o sistema endocrino) (1). L'incertezza è la parola d'ordine nell'ambito della letteratura scientifica relativa ad efficacia e sicurezza dei fitoestrogeni: gli studi condotti sono estremamente variegati nei parametri di realizzazione (numerosità del campione, zona geografica coinvolta, tipologia e dosaggio dei fitoestrogeni studiati). La conseguente precauzione nell'impiego di queste sostanze è supportata anche dal fatto che le occasioni di contatto con i fitoestrogeni sono molteplici: essi si ritrovano nell' ambiente, in medicine, prodotti di uso quotidiano (come fertilizzanti, plastiche e metalli) (2). L'ambito dei prodotti di integrazione abbraccia il sopracitato concetto di precauzione: esiste una normativa ministeriale che regolamenta un limite massimo di fitoestrogeni negli integratori e raccomanda di non eccedere le dosi giornaliere. Non altrettanto vale per l'ambito dei prodotti alimentari: regimi dietetici come quello vegetariano o vegano sottopongono ampie fasce della popolazione ad un consistente introito di fitoestrogeni, moltiplicando le possibilità di manifestazioni di effetti collaterali (che ritrovano ad oggi solo parziale conferma negli studi scientifici). Scopo della tesi è quello di mettere in luce diversi aspetti riguardanti la tematica dei fitoestrogeni: definizione, distribuzione in natura, negli alimenti, utilizzo nella pratica clinica, risultati in termini di efficacia e di sicurezza, normativa vigente. Sono state riportate le conclusioni pro o contro di studi diversi, dando maggiore rilievo a quelli più recenti in termini di pubblicazione (anno 2010, 2011 e 2012). Il maggiore contrasto si rileva nell'ambito dell'efficacia e della sicurezza dei fitoestrogeni nella pratica clinica: in nessun caso (uso dei fitoestrogeni nei disturbi della menopausa, nel trattamento dell'osteoporosi, nella modulazione dei livelli ematici di colesterolo e LDL, nella prevenzione del cancro alla prostata, nell'attività sulla tiroide, sul SNC, sul sistema immunitario, sul sistema endocrino, nel trattamento e rischio di sviluppo di cancro al seno, all'endometrio, al colon retto, allo stomaco, al polmone) si è arrivati ad una posizione univoca. In conclusione è solo possibile prendere atto degli ampi margini di sviluppo che possono essere intrapresi da studi successivi. La tesi offre la possibilità per gli operatori sanitari (soprattutto per i farmacisti che si relazionano più spesso e facilmente con i pazienti) di avere una panoramica completa sulle conoscenze attuali relative ai fitoestrogeni, al fine di poter assumere nei confronti del paziente una posizione cautelativa ma corretta sulla base dei dati ad oggi disponibili.