La tesi studia principalmente il razzismo dal punto di vista linguistico.
Sono stati utilizzati alcuni dizionari della lingua italiana, libri e siti online per redigere la tesi.
Nel capitolo 1 sono presenti le definizioni dei termini razza, razzismo, razzista, nero e negro ricavate dai più importanti dizionari della lingua italiana.
Il capitolo 2 analizza il termine noràppero, i simboli e le combinazioni nominali per esprimere il concetto di razzismo.
Successivamente nel capitolo 3 si parla di razzismo dal punto di vista storico, prendendo in considerazione il termine razza nella Costituzione Italiana e la storia dei termini negro, nero e di colore, ebreo/giudeo.
Nel capitolo 4 si studia il concetto di razzismo anche dal punto di vista politico, osservando la ministra per l'integrazione Cécile Kyenge ed episodi di razzismo da parte della Lega Nord.
Il capitolo 5 si concentra sullo hate speech, esaminando i termini buonismo/buonista.
Nei capitoli successivi si analizzano altri termini: zingaro e rom, clandestino, meticcio e mulatto, rifugiato e migrante.
Infine si approfondisce il termine vu' cumpra'.
Grazie al lavoro svolto si è dedotto che molte persone vengono definite con il neologismo noràppero, perché si ritrovano spesso ad affermare «non sono razzista ma».
Anche la storia, così come la politica hanno dimostrato come sia nel passato che nel presente non sono mancate parole indicanti razzismo.
I termini nero e di colore ci hanno posto di fronte alla difficoltà di non sapere quale sostantivo è più corretto da utilizzare.
Si ha un'unica certezza: l'utilizzo della parola negro con l'intento d'insulto.
È inoltre difficile stabilire l'uso corretto di zingaro piuttosto che di rom, mentre per i termini rifugiato o migrante la differenza d'utilizzo della parola è più precisa.
Infine si è discusso il termine vu' cumpra', già presente nella lingua italiana a partire dagli anni Ottanta.