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I frantoi durante il processo di produzione dell'olio producono una notevole quantità di acque di vegetazione. Queste acque a causa dalla presenza di un elevato contenuto organico, presentano dei problemi nello smaltimento. Anche se alcune componenti minerali delle acque di vegetazione sono necessarie al terreno per l'utilizzo agricolo, come l'azoto, il fosforo, il potassio, il magnesio, l'inquinamento ambientale di queste acque è elevato. Infatti presentano una quantità elevata di polifenoli, aventi elevate proprietà antimicrobiche e fitotossiche, che sono resistenti alla degradazione microbica. Questo genera un problema di smaltimento poiché l'impatto ambientale di 1m3 di acque reflue è uguale a quello di 200 m3 di acque reflue urbane. Sono stati quindi effettuati molti studi volti ad individuare trattamenti da applicare alle acque vegetative così, da ottenerne la valorizzazione e da facilitarne lo smaltimento. Poiché solo il 2% dei fenoli dell'oliva viene trasferito nell'olio mentre, il restante 98% di fenoli viene trasferito alle acque di vegetazione risulta molto interessante un loro recupero, in relazione al loro alto valore biologico. Una delle tecniche più interessanti è l'estrazione dei polifenoli attraverso una serie di membrane, sottoponendo le acque a microfiltrazione, nanofiltrazione e osmosi inversa. L'utilizzo di questa tecnica permette di ottenere un permeato con una notevole riduzione del carico inquinante che, potrà essere riciclato nel processo di estrazione dell'olio, ed un concentrato ricco di polifenoli. Il concentrato può essere addizionato negli alimenti, sfruttando la capacità antiossidante dei polifenoli.
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