Con il prolungamento della vita media, è aumentato il numero delle patologie emergenti nell’età avanzata, che comprendono alcune malattie della pelle. L’invecchiamento cutaneo è un processo fisiologico che accompagna tutti gli individui nel corso della vita, ma ad oggi questa definizione viene ampliata considerando anche l’aspetto dermatologico, oltre che quello estetico. Negli ultimi 15 anni è stata studiata una nuova condizione cutanea, la dermatoporosi nel 2007. Essa è caratterizzata da rughe, escoriazioni superficiali e a modificazioni dell’architettura cutanea. Nello specifico è definita come sindrome da insufficienza cutanea cronica nella quale si verifica un impoverimento della struttura cutanea, che facilmente rischia di lacerarsi e subire dei traumi. Compare generalmente tra i 40 e i 60 anni, ma ha una manifestazione completa tra i 70 e i 90 anni; colpisce i soggetti di entrambi i sessi con, però, una netta prevalenza nelle donne, poiché l’avvento della menopausa può condizionare fortemente queste modificazioni cutanee. Infatti, le alterazioni ormonali a cui la donna è soggetta in tale fase della vita possono influenzare notevolmente le complicanze iniziali della dermatoporosi. Si possono identificare due differenti tipologie di dermatoporosi: primaria, la più comune, causata dall’invecchiamento cutaneo fisiologico e da una scorretta esposizione al sole; iatrogena, o secondaria, dovuta all’assunzione di corticosteroidi per periodi continuativi. Nonostante l’eziologia multifattoriale, le due tipologie di dermatoporosi hanno in comune le stesse manifestazioni cliniche, tra cui atrofia cutanea, porpora senile e pseudocicatrici, che possono evolvere in lesioni complicate quali ulcere ed ematomi dissecanti. Il quadro clinico è accompagnato da una ritardata guarigione delle ferite. Le possibili cause di questa alterazione strutturale a livello cutaneo sono da ricondursi ad un deficit di acido ialuronico e alla riduzione del suo recettore, la glicoproteina transmembrana CD44, responsabile dell’ancoraggio dell’acido ialuronico. Inoltre sono state identificate alterazioni a livello di altre glicoproteine della matrice extracellulare, della proliferazione dei cheratinociti, oltre che squilibri del mantenimento dell’omeostasi dell’acido ialuronico stesso. Il trattamento d’elezione della dermatoporosi comprende l’applicazione topica di frammenti di acido ialuronico in grado di prevenire l’atrofia cutanea, oppure l’associazione dello stesso con la retinaldeide, un retinoide topico che up-regola il CD44. Accanto a queste cure, si inseriscono alcune strategie innovative, quali l’applicazione topica di supplementi di vitamina C, del fattore di crescita epidermico e di alfa-idrossiacidi. Infine, esclusivamente per le donne, esistono dei trattamenti mirati a compensare la carenza estrogenica, tipica della menopausa, che contribuisce ad aggravare il quadro di atrofia cutanea. Essi includono la somministrazione, per via topica o per os, di estrogeni, di modulatori selettivi dei recettori per gli estrogeni e di deidroepiandrosterone, uno steroide la cui concentrazioni diminuisce con l’avanzare dell’età. L’utilizzo di prodotti fotoprotettivi, contestualmente alla riduzione dell’esposizione alla radiazione solare, in aggiunta ad una corretta detersione e all’applicazione di sostanze emollienti e di antiossidanti, costituisce uno strumento indispensabile per ristabilire una migliore elasticità e idratazione della pelle.