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La Cannabis è stata utilizzata come medicinale per millenni, ma all’inizio del secolo scorso ne è stato criminalizzato l’uso a causa della natura psicoattiva di uno dei principali cannabinoidi presenti nel suo fitocomplesso, il Δ9-THC. Solo negli ultimi decenni le cose stanno cambiando, le potenzialità della Cannabis in ambito medico sono state riconsiderate e ad oggi sono disponibili, oltre alle preparazioni magistrali, anche diversi medicinali industriali a base di cannabinoidi sia di origine sintetica che naturale. Il lavoro svolto nell’ambito di questa tesi ha lo scopo di illustrare quali medicinali industriali a base di Cannabis sono oggi disponibili, quali sono le indicazioni terapeutiche, le forme farmaceutiche e i costi, tenendo conto della normativa che ne regolamenta l’uso in vari Paesi: Europa, USA, Canada e Australia. Sono stati considerati sia i medicinali a base di cannabinoidi sintetici quali Marinol®, Syndros® (p.a. dronabinolo), Canemes® e Cesamet® (p.a. nabilone), che i medicinali a base di estratti di Cannabis quali Sativex® ed Epidiolex®, rispettivamente a base di Δ9-THC e CBD e a base di solo CBD. Questi medicinali vengono utilizzati per il trattamento della sintomatologia di diversi stati patologici come la spasticità associata a sclerosi multipla, le convulsioni associate alla sindrome di Lennox-Gastaut o alla sindrome di Dravet, la nausea e il vomito causati dalla chemioterapia e la stimolazione dell'appetito nei pazienti affetti da cancro o AIDS. Si tratta prevalentemente di preparazioni per uso orale, capsule e soluzioni, fatta eccezione per Sativex® che viene somministrato come preparazione oromucosale. I medicinali industriali a base di Cannabis hanno ottenuto l’autorizzazione all’immissione in commercio in diversi Paesi del mondo, tra cui ad oggi, 21 Paesi dell’Unione Europea, Regno Unito, Israele, Canada, USA, Australia e Nuova Zelanda. Tuttavia, la disponibilità di questi medicinali è ancora molto disomogenea, in quanto le leggi e i regolamenti in materia di Cannabis variano molto da Paese a Paese. Per quanto riguarda i costi, secondo diversi studi, la valutazione del rapporto costo-efficacia dei medicinali a base di Cannabis si è dimostrata favorevole al loro utilizzo, che risulta essere vantaggioso in termini di sostenibilità della spesa farmaceutica in diversi Paesi. Ad ogni modo, i costi dei medicinali autorizzati a base di Cannabis sono in generale piuttosto elevati e la spesa a carico del paziente può rivelarsi proibitiva se non sostenuta da agenzie assicurative o dal sistema sanitario. L’uso dei vari medicinali a base di Cannabis è sempre più diffuso. Tuttavia, la carenza di dati clinici certi sulla loro efficacia, così come le influenze politiche e sociali, causano ampie differenze normative tra i diversi Paesi. Ad oggi, studi clinici significativi sono disponibili solo per i medicinali industriali, mentre per i preparati magistrali, che presentano un contenuto in molecole attive molto diverso e non standardizzato, gli studi effettuati non sono sufficienti a supportarne del tutto le indicazioni di efficacia. Nel prossimo futuro è ragionevole pensare che, attraverso studi clinici ben progettati con un follow-up a lungo termine dei partecipanti, si potrà meglio accertare il ruolo della Cannabis in ambito clinico. Solo in questo modo sarà possibile aggiornare la normativa vigente in merito alle patologie per le quali i diversi prodotti potranno essere effettivamente utilizzati in terapia.
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