Leukoplakia and Proliferative Verrucous Leukoplakia: predictors of malignant transformation and application of the WHO 2024 criteria for dysplasia diagnosis
Introduzione
I disordini potenzialmente maligni del cavo orale (Oral Potentially Malignant Disorders, OPMD) includono diverse patologie e condizioni tra cui la leucoplachia orale (OL) e la leucoplachia verrucoso proliferativa (PVL). Entrambe sono caratterizzate da un rischio variabile di trasformazione maligna in carcinoma squamoso orale (OSCC), ma la PVL presenta un rischio di trasformazione molto più elevato rispetto alla OL. Il presente studio ha l'obiettivo di determinare il tasso di MT nei pazienti con OL e PVL e di identificare le caratteristiche correlate ai pazienti e alle lesioni che possono essere predittive di MT, inclusa la ploidia del DNA valutata tramite citometria a flusso ad alta risoluzione (hr DNA-FCM).
Lo studio mira, inoltre, a valutare il valore predittivo della valutazione della OED (displasia epiteliale orale) basata sui recenti criteri WHO 2024.
Materiali e Metodi
È stato condotto uno studio di coorte osservazionale prospettico che ha incluso 153 pazienti (133 con OL e 20 con PVL) arruolati tra il 2008 e il 2014 presso l'Università di Torino. La diagnosi di OL e PVL è stata effettuata sulla base di criteri clinici e istopatologici, la ploidia del DNA è stata valutata mediante citometria a flusso. I pazienti sono stati sottoposti a follow-up con una durata media di 7,8 anni. Sono stati raccolti dati relativi alle caratteristiche cliniche e patologiche delle lesioni e ai fattori di rischio associati. Si è effettuata la rivalutazione istolopatologica dei casi tenendo conto delle alterazioni indicate dalla classificazione WHO 2024.
Risultati
Durante il follow-up, il 4,5% dei pazienti con OL e il 50% dei pazienti con PVL sono andati incontro a MT. L'OED si è dimostrata il principale fattore predittivo di MT, con una prevalenza significativamente più alta nei pazienti che hanno sviluppato carcinoma. Lo stato di ploidia del DNA è risultato associato alla presenza di OED, ma il suo valore predittivo risultalimitato se considerato isolatamente. Combinando OED e stato di ploidia del DNA, è stato possibile identificare in modo più accurato i pazienti a basso rischio di trasformazione.
Dopo la rivalutazione della OED sulla base dei criteri WHO 2024, sulla base delle alterazioni architetturali riscontrate e della storia di MT, è stato ottenuto un cut off di 2 alterazioni architetturali e 4 citologiche per identificare lesioni ad alto rischio con una buona predittività di MT. Questo cut-off si è mostrato essere più sensibile rispetto ai precedenti proposti dalla classificazione WHO 2024.
Discussione
I risultati dello studio confermano che la PVL presenta un rischio più elevato e una progressione più lenta rispetto alla OL. Il cut-off ottenuto dal nostro studio ha mostrato la predittività migliore per MT, la presenza di OED rimane comunque un ottimo predittore di MT e si rivela superiore ai cut-off per lesioni ad alto rischio proposte dalla classificazione WHO 2024. L'analisi della ploidia del DNA ha mostrato un valore predittivo positivo limitato, ma il valore predittivo negativo è stato molto elevato, specialmente se combinato con l'assenza di OED. Questi dati suggeriscono che lo stato diploide del DNA possa essere utile per identificare pazienti a basso rischio di MT.
Conclusioni
I criteri WHO 2024 per la diagnosi di displasia offrono prospettive interessanti, ma le analisi incrociate condotte in questo studio mostrano che, per ottenere una buona capacità predittiva, non basta stabilire un cut-off ottimale. È essenziale definire con precisione quali alterazioni istologiche considerare e, se necessario, valutarne il peso specifico all'interno dello scoring.
Introduction
Oral potentially malignant disorders (OPMDs) include various conditions such as oral leukoplakia (OL) and proliferative verrucous leukoplakia (PVL), both of which carry a variable risk of malignant transformation (MT) into oral squamous cell carcinoma (OSCC). PVL, however, presents a much higher risk of transformation compared to OL. This study aims to determine the MT rate in patients with OL and PVL and identify patient- and lesion-related characteristics predictive of MT, including DNA ploidy status assessed by high-resolution flow cytometry (hr DNA-FCM). Additionally, the study evaluates the predictive value of oral epithelial dysplasia (OED) based on the latest 2024 WHO criteria.
Materials and Methods
A prospective observational cohort study was conducted, including 153 patients (133 with OL and 20 with PVL) enrolled between 2008 and 2014 at the University of Turin. Diagnosis was based on clinical and histopathological criteria, with DNA ploidy status assessed via flow cytometry. Patients were followed for an average of 7.8 years. Data on clinical and pathological characteristics of lesions, along with associated risk factors, were collected. Histopathological re-evaluation of cases considered the latest criteria proposed by the WHO 2024 classification.
Results
During follow-up, 4.5% of OL patients and 50% of PVL patients experienced MT. OED was the main predictive factor for MT, with a significantly higher prevalence in patients who developed carcinoma. While DNA ploidy status was associated with the presence of OED, its predictive value was limited when considered alone. By combining OED and DNA ploidy status, patients at lower risk of transformation were more accurately identified. After re-evaluating OED based on WHO 2024 criteria, a cutoff of two architectural and four cytological alterations was found to better predict high-risk lesions for MT, showing greater sensitivity compared to the original WHO 2024 cutoffs.
Discussion
The study confirms that PVL carries a higher and more progressive risk of MT compared to OL. The cutoff established in this study showed the best predictive value for MT, and the presence of OED remains an excellent predictor, outperforming the high-risk lesion cutoffs proposed by WHO 2024. While DNA ploidy analysis showed limited positive predictive value, its negative predictive value was high, especially when combined with the absence of OED. These findings suggest that DNA diploid status could help identify patients with low-risk MT potential.
Conclusions
The WHO 2024 criteria for diagnosing dysplasia offer promising perspectives. However, cross-analyses conducted in this study show that to achieve good predictive capacity, establishing an optimal cutoff is not enough. It is crucial to precisely define which histological alterations to consider and assess their specific weight within the scoring system when necessary.