Come suggerisce il titolo, l’argomento di base del lavoro è l’ortoressia nervosa.
Si tratta di un disturbo alimentare relativamente “recente”, ancora in fase di riconoscimento, sul quale il mondo clinico ha iniziato a concentrarsi soltanto da un paio di decenni, e nei confronti del quale sta aumentando l’interesse negli ultimi anni.
Innanzitutto, nella prima parte del lavoro, verranno esposte le caratteristiche salienti di tale disturbo, attraverso la presentazione dei criteri diagnostici attualmente ritenuti più validi, la descrizione degli strumenti utilizzati per valutarne la presenza in un paziente e l’esposizione della multifattorialità di cause implicate nel disturbo.
Seguirà poi una parte di concentrazione sui fattori di tipo psicosociale che possono essere implicati, in particolare quelli che riguardano i cambiamenti delle abitudini e degli standard sociali, e il mutamento degli atteggiamenti e dei sentimenti nei confronti del cibo e dell’approccio al comportamento alimentare.
Uno dei cambiamenti riguarda anche la scelta dei prodotti alimentari in se’,e il cambiamento della varietà dei prodotti in commercio.
Il cambiamento commerciale preso in analisi in questo lavoro è la diffusione dei cosiddetti prodotti “senza” (glutine, lattosio, additivi, conservanti…)
Seguirà quindi un’analisi delle determinanti psicosociali e motivazionali che guidano i consumatori nella direzione di determinate scelte, e in particolare, in questo caso, verso l’acquisto dei prodotti “senza”.
Tali fattori saranno poi affiancati alle caratteristiche dei pazienti ortoressici o comunque alla fetta di popolazione tendente ad atteggiamenti ortoressici, chiedendosi se vi sia una relazione fra l’aumento in corso dei casi di ortoressia e l’aumento in commercio dei prodotti di questo tipo.
Nonostante le esigenze della popolazione ortoressica e le caratteristiche dei prodotti “senza” risultino essere complementari, attualmente non possiamo rintracciare in letteratura alcuna prova di una relazione fra il fenomeno commerciale e l’aumento della diffusione del disturbo alimentare.
Quanto di certo possiamo affermare è che la composizione odierna della società, con i suoi messaggi e le tendenze che vanno diffondendosi (“società ortoressica”) e le sensazioni e i sentimenti che queste creano nell’uomo (paura, disorientamento…) alimentano notevolmente le ansie anche nei confronti del cibo.
Le aziende, in risposta a ciò, sentono la necessità di adeguarsi a tali stili di vita e ideologie, formulando di conseguenza prodotti con caratteristiche compatibili ad esse, agendo giustamente nella direzione di un vantaggio commerciale e in maniera competitiva nei confronti delle altre aziende sul mercato, ma anche, d’altra parte, rafforzando ulteriormente, legittimando e rendendo socialmente accettabili convinzioni alimentari che possono invece risultare disfunzionali e poco sane, e che possono in alcuni casi degenerare in vere e proprie patologie
Tutti questi fattori contribuiscono, in maniera più o meno diretta, a creare e nutrire un “terreno fertile” per lo sviluppo di DCA in generale e, in particolare, di un DCA a base sociale e mediatica come l’ortoressia.