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Il 22 giugno 1941 il Terzo Reich diede inizio all’Operazione Barbarossa, l’invasione dell’Unione Sovietica. Questa operazione fu, per molti aspetti, uno dei massimi coronamenti dell’ideologia nazista e hitleriana. Una vittoria fulminante avrebbe dovuto portare alla conquista degli ampi spazi orientali e possibilmente concludere la Seconda guerra mondiale. Tuttavia la situazione si ribaltò. Arrivò l’inverno e segui la controffensiva di Mosca, poi ancora le vittorie sovietiche del 1942-43, la straordinaria offensiva del ’44, e infine la svastica cadde. Come poté l’Unione Sovietica resistere e contrattaccare? Come mai l’attacco iniziale colse così alla sprovvista l’Armata Rossa? Perché Hitler decise di invadere la Russia? E in che modo riuscì l’Armata Rossa a riorganizzarsi e vincere? Questa tesi proverà a ricostruire le dinamiche principali per cercare di rispondere a questi interrogativi. La risposta si troverà però in una molteplicità di fattori, come nei miglioramenti apportati dallo Stavka, nella strenua resistenza delle truppe sovietiche, nelle strategie eccellenti dei generali e nella mobilitazione fisica e morale dell’intero popolo sovietico che trasformò la volontà di non arrendersi e di continuare a combattere in vittoria. La guerra sul Fronte orientale si concluse i primi del maggio 1945, per lo straordinario sforzo bellico l’Unione Sovietica si ritrovò a essere una delle superpotenze mondiali.
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