La tesi si propone di prendere in esame la storia a fumetti Paperiade, che viene pubblicata per la prima volta in tre episodi nel gennaio del 1959 sul periodico Topolino. All’interno della tesi il testo viene analizzato linguisticamente con particolare attenzione all’aspetto morfologico, lessicale e sintattico. Questa storia appartiene alla sezione intitolata Le Grandi Parodie Disney e si tratta della parodia del poema omerico dell’Iliade. L’obiettivo è di andare a verificare quanto il testo parodico sia effettivamente comprensibile al pubblico più giovane e quale sia l’impatto del modello letterario a cui la parodia si ispira. Inizialmente è stato indagato il significato di parodia in termini generali e come questo genere letterario sia stato utilizzato da parte di sceneggiatori e disegnatori dei fumetti Disney. I vari editori che si sono susseguiti nella pubblicazione di Topolino tengono in conto verso quali utenti si rivolgono, poiché il target è ampio. La lettura coinvolge sia i bambini in età scolare sia gli adulti, ognuno di loro legge il fumetto parodico con consapevolezze differenti. Anche se la parodia ha pochi elementi in comune con il poema produrrà un rinnovato interesse per i più grandi che l’anno già studiato, mentre i bambini cominceranno ad approcciarsi al testo con curiosità. L’analisi indaga eventuali elementi linguistici che possano essere di ostacolo o adatti per la lettura di un bambino. Dal punto di vista lessicale si è utilizzato lo strumento del Vocabolario di Base (VdB) elaborato nel 1980, ma anche del Nuovo Vocabolario di Base (NVdB) sviluppato nel 2016. Inoltre sono state riconosciute le marche linguistiche FO, AU e AD che caratterizzano il tipo di lessico presente. Oltre a questo è stata anche posta attenzione alla complessità sintattica degli enunciati in base alla loro lunghezza attraverso il software Corrige.it. Si è giunti alla conclusione che il testo presente all’interno delle didascalie è più complesso rispetto a quanto scritto nei balloon, quindi i bambini che frequentano la scuola primaria avranno bisogno dell’intervento di un adulto per comprenderlo a pieno. In generale il testo risulta essere semplice e facilmente comprensibile. Nonostante sia scritto, frequenti sono gli aspetti che richiamano all’oralità, infatti sono stati indagati i deittici spaziali, i segnali discorsivi e le onomatopee presenti. Infine sono state osservate le modificazioni che hanno interessato il testo rispetto alla riedizione della parodia del 2016.