Prognosis of patients undergoing reintervention after endovascular aortic repair
Background:La riparazione endovascolare dell’aneurisma aortico (EVAR) ha rivoluzionato il trattamento dell’aneurisma dell’aorta addominale. Questa tipologia di procedura, tuttavia, è gravata da rischio di reintervento. Obiettivi:Gli obiettivi primari sono stati la valutazione della sopravvivenza totale e della sopravvivenza libera da morte aneurisma correlata, gli obiettivi secondari la valutazione della libertà da reintervento e della progressione dimensionale dell’aneurisma. Metodi:Lo studio comprende pazienti sottoposti a EVAR e a reintervento presso l’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare dell’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino tra Gennaio 2016 e Maggio 2024. Risultati:Lo studio comprende 30 pazienti. Il 96,7% erano maschi e l’età media è risultata 78 ± 5,9 anni. Il follow up medio è stato 13,4 mesi. Tra i 30 pazienti, 7 sono stati sopposti ad un secondo reintervento e, tra questi, uno è stato sottoposto ad un terzo reintervento. La libertà media dall’intervento secondario è risultata di 13,4 mesi e dall’intervento terziario di 19 mesi. In tutti i pazienti sottoposti a procedure aggiuntive si è registrato un aumento dimensionale dell’aneurisma > 5mm in corso di follow up. Sono deceduti 7 pazienti, tre per causa aorta correlata, tre per causa non aorta correlata e uno per causa non nota. Tra i pazienti non deceduti a causa dell’aneurisma, nell’88,9% il reintervento è stato risolutivo. Le complicanze generali registrate nel periodo peri-operatorio sono state un caso di polmonite, uno di idroureteronefrosi, uno di deficit del nervo sciatico popliteo esterno e due di anemizzazione con necessità di trasfusione. Le complicanze vascolari, nel periodo perioperatorio e durante il follow up, hanno riguardato principalmente la persistenza dell’endoleak di tipo II. Conclusioni:Un regolare follow up è necessario a seguito di EVAR a causa dell’elevato tasso di reintervento. La procedura endovascolare si caratterizza tuttavia per una bassa morbidità e mortalità peri-operatoria. La principale causa di reintervento è rappresentata dell’endoleak di tipo II.
Background:Endovascular aortic aneurysm repair (EVR) has revolutionized the treatment of abdominal aortic aneurysm. This type of procedure, however, is burdened with risk of reintervention Objective:Our primary outcomes were to assess overall survival and aneurysm-related death-free survival and our secondary outcomes were to assess freedom from reintervention and aneurysm size progression. Methods:The study included patients who underwent EVR and reintervention at the Unità Operativa Complessa di Chirurgia Vascolare dell’A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino between January 2016 and May 2024. Results:The study included 30 patients. 96.7% were male and the mean age was 78 ± 5.9 years. The mean follow-up was 13.4 months. Among the 30 patients, seven underwent a second reintervention, and among them, one underwent a third reintervention. The mean freedom from secondary intervention was 13.4 months and from tertiary intervention was 19 months. In all patients undergoing additional procedures, there was an increase in aneurysm size >5 mm at follow-up. Seven patients died, three from aorta-related causes, three from non-aorta-related causes and one from an unknown cause. Among patients who did not die due to the aneurysm, in 88.9% the reintervention was resolving. General complications recorded in the peri-operative period were one case of pneumonia, one case of hydroureteronephrosis, one case of external popliteal sciatic nerve deficit and two cases of anemia that needed for transfusion. Vascular complications, in the perioperative period and during follow-up, mainly involved the persistence of type II endoleak. Conclusions:A regular follow-up is necessary following EVR because of the high rate of reintervention. However, the endovascular procedure is characterized by low peri-operative morbidity and mortality. The main cause of reintervention is type II endoleak.