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La tesi è articolata in quattro capitoli più un'appendice finale. Nel primo capitolo (suddiviso ulteriormente il tre paragrafi) viene analizzato in primis il concetto di "consenso informato", successivamente viene specificato cosa s'intende con "testamento biologico" ed infine nel paragrafo conclusivo viene proposta un'analisi della terminologia adottata dall'Italia per definire il "testamento biologico", ovvero "dichiarazioni anticipate di trattameto"(appoggiandosi alle spiegazioni fornite dal presidente del Movimento per la Vita italiano Carlo Casini. Il secondo capitolo offre una panoramica delle principali problematiche che circoscrivono il dibattito attuale sul "testamento biologico"; ad alcuni di essi si è tentato di proporre una soluzione che talvolta è più semplicemente classificabile come replica alle obiezioni comuni. Il terzo capitolo propone una posizione a favore del "testamento biologico", con particolare attenzione al concetto di autonomia dell'individuo e libera scelta. Infine, nel quarto capitolo si propone un'analisi della posizione del notaio in Torino Natale De Lorenzo, attraverso le parole stesse del notaio (riportate in appendice). L‟esito finale di decisioni personali lasciate ufficialmente per iscritto, dopo aver sottolineato la propria consapevolezza dei rischi lungo il tragitto, dovrebbe coinvolgere esclusivamente l‟interessato, senza tramutarsi in una colpa giuridica o morale per coloro che saranno chiamati a realizzare tali volontà. Ma quanto di tutto ciò è realmente applicabile a casi concerti? Il progresso conseguito nella ricerca biomedica, accostato ad una ¿rivoluzione¿ nel campo della decisione clinica, hanno permesso che il dibattito sul testamento biologico ricevesse una spinta divulgativa considerevole. Oggi la morte imprevista è meno frequente rispetto al passato; tecnologia e ricerca infatti collaborano in modo da anticipare mediante diagnosi l'evoluzione della malattia così da procrastinare la fine di una vita. Oggi, il più delle volte siamo in grado di controllare la morte. Ma quanto di tale processo può essere autonomamente deciso dal singolo individuo coinvolto? Il testamento biologico deve costituire un passo importante verso un dibattito incentrato sulla sovranità del proprio corpo e sull'autonomia di pensiero che potrebbe sfociare nella valorizzazione della scelta individuale, un approccio maggiormente laico alla questione e, applicando una terminologia appartenente ad un altro campo, "indipententista".
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