Use of mechanical methods of cervical ripening: results and comparisons of the techniques for the continuation of labour induction
Obiettivi L’obiettivo dello studio è stato la valutazione retrospettiva degli outcome della metodica pre-induttiva con Cervical Ripening Balloon (CRB) (outcome primari: tasso di raggiungimento del travaglio attivo, e modalità del parto; outcome secondari: incidenza di eventi avversi). È stata inoltre condotta una stratificazione in base al BMI materno pregravidico ed una sottoanalisi per confrontare due metodiche di prosecuzione dell’induzione dopo CRB (amnioressi seguita da ossitocina nel gruppo A e somministrazione di prostaglandine, orali o in formulazione gel, nel gruppo B). Metodi Sono state incluse 141 pazienti sottoposte a pre-induzione di travaglio di parto tramite CRB tra gennaio 2020 e luglio 2023 presso l’ospedale Mauriziano di Torino. È stata inoltre condotta un’analisi stratificata in base al BMI per evidenziare eventuali differenze nella risposta a tali procedure fra pazienti obese (BMI≥30, N=23) e non obese (BMI<30, N=118). La sottoanalisi di confronto delle tecniche di prosecuzione dell’induzione è stata condotta su 82 pazienti (57 nel gruppo A e 25 nel gruppo B). Sono stati analizzati: il tasso di successo di CRB (inteso come raggiungimento della maturazione cervicale ovvero Bishop score >4), il tasso di raggiungimento di travaglio attivo, la modalità del parto, l’incidenza di eventi avversi materni (taglio cesareo intra-partum e parto operativo vaginale; tachisistolia uterina; liquido amniotico tinto di meconio; febbre intra-partum o infezione intra-amniotica; emorragia post-partum; rottura d’utero; lacerazione perineale di 3° o 4° grado; morbilità materna severa per cui è necessaria l’ammissione in reparto di terapia intensiva o morte) o fetali. Risultati Il tasso di successo del CRB (Bishop score >4) è stato del 75.1% (106/141), di cui il 10.4% è entrato in travaglio attivo senza ulteriori interventi (senza differenza significativa tra nullipare e pluripare). Sul totale delle pazienti il 54.6% ha partorito per via vaginale (48% nelle nullipare e 71.7% nelle pluripare, p=0.005) ed il 45.4% mediante taglio cesareo. Gli eventi avversi presentano bassa incidenza nelle pazienti sottoposte a pre-induzione con CRB. Dall’analisi stratificata per BMI non sono emerse differenze significative riguardo al tasso di raggiungimento del travaglio attivo e le tempistiche medie. Nella sottoanalisi di confronto tra le tecniche di prosecuzione dell’induzione, il tasso di raggiungimento del travaglio attivo è stato del 78.9% (45/57) nel gruppo A e del 60% (15/25) nel gruppo B (p=0.08). Il tasso di parti vaginali è stato del 70.2% nel gruppo A e 48% nel gruppo B (p=0.08). Si è registrata una durata dell’induzione minore, dall’inserimento del CRB all’insorgenza del travaglio attivo, nel gruppo A rispetto al B (p=0.007); anche il tempo tra l’inserimento del CRB e il parto è risultato più breve nel gruppo A rispetto al B (p=0.003). Le pazienti del gruppo B avevano un’incidenza maggiore di febbre intrapartum (p=0.026) e un maggior ricorso all’analgesia (p=0.036) rispetto al gruppo A. Conclusioni La pre-induzione con CRB rappresenta una procedura efficace e sicura, indipendentemente dal BMI. Entrambe le metodiche di prosecuzione dell’induzione presentano buona efficacia: l’amnioressi e ossitocina portano a più rapida insorgenza di travaglio attivo, minor durata dell’induzione ed espletamento del parto più rapido. Le prostaglandine portano invece a maggiore incidenza di febbre intrapartum e ricorso all’analgesia.
Objectives The objective of the study was the retrospective evaluation of the outcomes of pre-induction of labour performed with Cervical Ripening Balloon (CRB) (primary outcomes: rate of achievement of active labour, method of delivery; secondary outcomes: incidence of adverse effects). A stratified analysis based on maternal prepregnancy BMI and a subgroup analysis to compare two techniques for the continuation of labour induction after CRB (amniorrexhis followed by oxytocin, group A, and oral prostaglandins or gel formulation, group B) were conducted. Methods 141 patients were included, all of them underwent pre-induction of labour with CRB between January 2020 and July 2023 at the Mauriziano Umberto I hospital in Torino, Italy. A stratified analysis based on maternal prepregnancy BMI was conducted to highlight any differences regarding the response to these procedures between obese patients (BMI≥30, N=23) and non-obese patients (BMI<30, N=118). The subgroup analysis for the comparison of the techniques for the continuation of labour induction was conducted on 82 patients (57 in group A and 25 in group B). We analyzed: the rate of CRB success (meaning the achievement of cervical ripening, Bishop Score>4), the rate of active labour achievement, the method of delivery, the incidence of maternal adverse effects (cesarean section intra-partum, operative vaginal delivery, tachysystole, meconium-stained amniotic fluid, intra-partum fever, post-partum hemorrhage, uterine rupture, perineal lacerations, severe maternal morbidity necessitating admission to the intensive care unit) and fetal adverse effects. Results The rate of CRB success (Bishop score >4) was 75.1% (106/141), 10.4% of whom achieved active labour with no other interventions (with no difference between nulliparous and pluriparous women). Of the 141 patients, 54.6% delivered vaginally (48% of nulliparous women and 71.7% of pluriparous, p=0.005) and 45.4% through caesarean section. The incidence of adverse effects in patients who underwent pre-induction of labour with CRB was low. From the stratified analysis based on BMI no significant differences were discovered regarding the rate of achievement of active labour and the median timings. In the subgroup analysis for the comparison of the techniques for the continuation of labour induction, an active labour rate of 78.9% (45/57) was achieved in group A and of 60% (15/25) in group B (p=0.08). The vaginal delivery rate was 70.2% in group A and 48% in group B (p=0.08). A shorter duration of the induction was recorded, from the insertion of CRB to the achievement of active labour, in group A compared to group B (p=0.007); the timing between the insertion of CRB and the delivery was also shorter in group A (p=0.003). Both groups had a low incidence of adverse effects, patients in group B had a higher incidence of intra-partum fever (p=0.026) and administration of analgesia (p=0.036) compared to group A Conclusions The pre-induction of labour with CRB is an effective and safe procedure, regardless of BMI. Both techniques for the continuation of labour induction demonstrate good efficacy: amniorrexhy and oxytocin bring to a faster achievement of active labour, shorter labour induction and faster delivery. Prostaglandins lead to a higher incidence of intrapartum fever and administration of analgesia.
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