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I riti di passaggio dei Bamiléké del Camerun stanno subendo cambiamenti dovuti a vari condizionamenti: l'arrivo degli Europei e dei missionari nel XV secolo ha introdotto profonde trasformazioni nella cultura di questo popolo; le migrazioni dai villaggi alle città hanno causato una perdita di elementi tradizionali all'interno dei rituali. Allo stesso modo le migrazioni esterne al Camerun causano una difficoltà pratica nell'adempimento dei riti tradizionali. Tra le cause di questo fenomeno rileviamo anche una volontà di adeguarsi alla mentalità occidentale (è ancora presente in Africa un'idealizzazione dell'Europa). Ho scelto di analizzare il rito di matrimonio bamiléké, che più degli altri presenta un maggior numero di cambiamenti. Le cerimonie sono tre: quella tradizionale, quella civile e quella religiosa. La prima si svolge a casa del padre della sposa, e viene celebrata sia in francese che nella lingua locale dei due futuri coniugi. La parte più rilevante del cerimoniale consiste in un ¿gioco¿:varie donne devono nascondersi sotto drappi tradizionali e un membro della famiglia dello sposo deve cercare di capire se si tratta della loro futura parente o meno. Un tempo ogni errore prevedeva un aumento della ricchezza della sposa, mentre oggi il rituale ha solo uno scopo ludico. In seguito i due sposi e i loro padri si dividono delle noci di kola e del vino di raphia, per celebrare l'unione tradizionale. Ai due giovani viene poi consegnata la piantina della pace, per augurare loro una lunga e serena vita matrimoniale. Tutto si conclude con un abbondante banchetto. Un tempo questo rito era sufficiente per considerare sposate due persone, oggi invece non ha più valore legale. Per essere sposati di fronte alla legge è necessaria la celebrazione civile, che si svolge in comune alla presenza dell'Ufficiale di Stato civile e dei testimoni (uno per ogni coniuge). Il celebrante procede con la lettura di numerosi articoli del Codice Civile e Penale, ricordando i doveri e i diritti reciproci: lo sposo è obbligato a mantenere economicamente la moglie e i figli e ad ospitarli nella propria dimora. La moglie deve crescere e curare la prole e sostituirà il marito come capo-famiglia solo nel caso di malattia o problemi psicologici di quest'ultimo. I coniugi sono tenuti a dichiarare se intendano seguire un regime matrimoniale monogamico o poligamico, e solo nel primo caso si potrà procedere al rito religioso. I Bamiléké sono prevalentemente cristiani (cattolici e protestanti). La celebrazione in chiesa si svolge prevalentemente come quella europea, a parte per la presenza dei suonatori di tamburi e del coro, che rendono più dinamica la celebrazione. I presenti partecipano attivamente ballando e cantando. Dopo lo scambio degli anelli e delle promesse, i giovani possono considerarsi finalmente marito e moglie. La sera viene organizzata una serata di grande festa che dura fino al mattino successivo. È importante ricordare che chi emigra all'estero e riesce a tornare in Camerun spende moltissimo per celebrare il proprio matrimonio, anche in previsione di un'ostentazione di ricchezza che accumuna generalmente i migranti nella volontà di dimostrare il successo del proprio spostamento.
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