An innovative approach to teaching first aid to children: the integration of traditional methods and virtual reality
Introduzione: L’arresto cardiaco è la terza causa di morte in Europa, 1.000 persone muoiono ogni giorno. I dati pubblicati dall’Italian Resucitation Council testimoniano che in Europa più di 400.000 persone ogni anno sono colpite da un arresto cardiaco e circa 60.000 tra questi, in Italia. Nel 70% dei casi l’arresto cardiaco avviene in presenza di qualcuno che può iniziare la rianimazione cardiopolmonare ma, questa è avviata solo nel 15% dei casi. Gli astanti sono in grado di migliorare la sopravvivenza dopo OHCA se hanno imparato il supporto vitale durante la scuola primaria, ne consegue che per aumentare il tasso di sopravvivenza bisogna educare il pubblico laico sul supporto vitale di base. Risulta però difficile raggiungere l’intera popolazione se i programmi sono su base volontaria, per questo le linee guida dell’ERC raccomandano la formazione obbligatoria sull’RCP in età scolare. I bambini dimostrano maggiore dimestichezza e disinvoltura nell’apprendimento delle manovre salvavita ed è un bagaglio che conserveranno anche da adulti, superando la resistenza e la paura di intervenire prima dell’arrivo del personale sanitario. Questo timore si può superare solo attraverso informazioni chiare e con una formazione qualificata. Obiettivo: Progettare ed erogare un programma formativo di primo soccorso rivolto ai bambini della scuola primaria. Materiali e metodi: Per la stesura di questa tesi è stata condotta una revisione della letteratura utilizzando le principali banche dati biomediche quali PubMed, Embase e CINAHL, i siti web di IRC (Italian Resuscitation Council), ERC (European Resuscitation Council), FNOPI e una banca dati sull’educazione, Education Source. È stato condotto uno studio osservazionale monocentrico su un campione di studenti dell’Istituto comprensivo Cesare Pavese di Orbassano, in provincia di Torino, nell’arco temporale compreso tra Maggio 2023- Ottobre 2024. È stato erogato un evento formativo rivolto ai bambini, della durata di quattro ore, utilizzando come strumenti didattici un video e un’app sviluppata in realtà virtuale per far apprendere cosa si dovrebbe fare in caso di arresto cardiaco. Lo studio osservazionale monocentrico ha valutato, prima e dopo l’intervento, le conoscenze acquisite dei bambini sul primo soccorso attraverso un questionario. Risultati: Il campione era composto da 21 bambini di età compresa tra 8 e 9 anni, dei quali 1 non ha partecipato all’evento formativo e non ha di conseguenza risposto al test post- formazione. Durante il corso i bambini hanno partecipato attivamente e hanno dimostrato una buona capacità di comprensione delle tecniche di rianimazione. I dati dei 2 questionari mostrano come le conoscenze teoriche dei bambini sul primo soccorso siano aumentate per quanto riguarda il numero da contattare in caso di emergenza e le fasi del BLSD. Tuttavia rimangono ancora alcune lacune sul momento adatto per iniziare le manovre rianimatorie e il numero di compressioni corrette da eseguire in un minuto. Il metodo di apprendimento misto ha aumentato l’interesse, la comprensione e l'atteggiamento positivo verso il primo soccorso. Conclusioni: I punteggi del test post-formazione dimostrano la capacità di questo modello di insegnamento di trasmettere informazioni essenziali salvavita agli scolari. L’accoglienza positiva nei confronti della realtà virtuale sottolinea il potenziale delle nuove tecnologie nell’insegnamento dell’approccio alle situazioni di emergenza, permettendo ai bambini di sperimentare le competenze sul primo soccorso in un ambiente sicuro.
Introduction: Cardiac arrest is the third leading cause of death in Europe, with 1,000 people dying every day. Data published by the Italian Resuscitation Council show that in Europe, more than 400,000 people experience cardiac arrest each year, with approximately 60,000 of these in Italy. In 70% of cases, cardiac arrest occurs in the presence of someone who can start cardiopulmonary resuscitation (CPR), but it is initiated in only 15% of cases. Bystanders can improve survival after out-of-hospital cardiac arrest (OHCA) if they have learned life-saving support during primary school. Consequently, in order to increase the survival rate, the lay public must be educated in basic life support. However, it is difficult to reach the entire population if the programs are voluntary. This is why the ERC guidelines recommend mandatory CPR training in school-age children. Children show greater ease and skill in learning life-saving maneuvers, and it is a skill they will retain into adulthood, overcoming the resistance and fear of intervening before the arrival of healthcare personnel. This fear can only be overcome through clear information and qualified training. Objective: To design and deliver a first aid training program aimed at primary school children. Materials and Methods: For the preparation of this thesis, a literature review was conducted using the main biomedical databases such as PubMed, Embase, and CINAHL, as well as the websites of IRC (Italian Resuscitation Council), ERC (European Resuscitation Council), FNOPI, and an educational database, Education Source. An observational monocentric study was conducted on a sample of students from the "Istituto Comprensivo Cesare Pavese" in Orbassano, province of Turin, over the period from May 2023 to October 2024. A training event was held for the children, lasting four hours, using teaching tools such as a video and a virtual reality app to teach what to do in the event of a cardiac arrest. The observational study evaluated the children's knowledge of first aid before and after the intervention through a questionnaire. Results: The sample consisted of 21 children aged 8 to 9 years, of whom 1 did not participate in the training event and thus did not respond to the post-training test. During the course, the children participated actively and demonstrated a good understanding of resuscitation techniques. The data from the two questionnaires showed that the children's theoretical knowledge of first aid increased regarding the emergency contact number and the steps of Basic Life Support and Defibrillation (BLSD). However, there were still some gaps in knowledge regarding when to begin resuscitation maneuvers and the correct number of compressions to perform per minute. The mixed learning method increased interest, understanding, and positive attitudes toward first aid. Conclusions: The scores from the post-training test demonstrate the ability of this teaching model to transmit essential life-saving information to students. The positive reception of virtual reality highlights the potential of new technologies in teaching emergency situations, allowing children to experience first aid skills in a safe environment.
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